Il Real Madrid batte senza troppi patemi d'animo il Siviglia e si aggiudica la supercoppa europea,primo di sei trofei che i blancos possono aggiudicarsi in questa stagione.La scena se la prende Cristiano Ronaldo,autore di una doppietta,nonostante i riflettori fossero concentrati su Gareth Bale che tornava nel suo Galles e che ha sfornato l'assist per la prima rete del fuoriclasse di Lisbona.Il portoghese si è lasciato alle spalle gli acciacchi del termine della passata stagione e sebbene in pratica non abbia preso parte alla tournèe del Real si è dimostrato in gran forma,confermandosi un campione assoluto.Ancelotti dal canto suo sembra essere riuscito già ad inserire i nuovi arrivati nel delicato tessuto tattico di una squadra che sembra essere ancora più forte dello scorso anno:Kroos ha giocato da veterano formando con Luka Modric una mediana di alta qualità e affidabilità,mentre il colpo da 80 milioni James Rodriguez,nonostante abbia dispensato lampi della sua classe deve ancora adattarsi al ruolo che l'anno scorso fu di Di Maria ed è ancora indietro con la condizione fisica,dopo un mondiale da grande protagonista.Complessivamente però il Real Madrid fa davvero paura per le molteplici possibilità che gli offrono i campioni in rosa di risolvere la partita in qualsiasi momento.Così è accaduto con Bale e Ronaldo contro l'orgoglioso Siviglia guidato dal bravo Emery,ma che privo di alcuni elementi fondamentali nella sorprendente cavalcata all'Europa League dell'anno scorso,non è riuscito ad impensierire i freschi vincitori della Champions,nonostante abbiano messo in vetrina il promettente Denis Suarez,in prestito dal Barcellona,e un futuro luminoso davanti a se:troppa la differenza tecnica tra le due squadre perche i blancos non alzassero la coppa al cielo di Cardiff.
Se la Roma non riesce a spiccare il volo nei big match, venendo puntualmente ridimensionata, uno dei motivi risiede probabilmente nell'inesperienza ad alti livelli di alcuni titolari dell'undici tipo: giocatori come Ibanez, Villar e Karsdorp hanno mostrato ottime qualità nel corso della stagione, ma non hanno familiarità nel competere per traguardi come la qualificazione alla Champions League, proveniendo chi da mesi in panchina all'Atalanta, chi dalla seconda serie spagnola. Contro il Napoli mancavano, oltre a Veretout, Mkhitaryan e Smalling, due tra i più navigati nella rosa di Fonseca, anche se in campo c'erano comunque Dzeko e Pedro. Lo spagnolo in particolare era stato acquistato in estate a parametro zero dal Chelsea per rappresentare un valore aggiunto in termini di leadership e mentalità vincente, in virtù della sua sconfinata bacheca. Se da questo punto di vista non sembra aver particolarmente inciso sulla maturità del gruppo giallorosso, peraltro con più di un...
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