Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

La carica dei 99 spinge il Milan: tra la voglia d’Europa e un primato da difendere

Dopo una nuova notte di soddisfazioni in Europa League, il Milan si rituffa in campionato con l'obiettivo di difendere la vetta della classifica alla Dacia Arena di Udine. Pioli contro lo Sparta Praga ha ottenuto le ennesime risposte positive da un gruppo che stupisce per l'impegno profuso in una competizione spesso affrontata con presunzione e sufficienza dalle squadre italiane. A maggior ragione considerando che il Milan con i suoi 24,5 anni di età media è la squadra più giovane nei 5 campionati top d'Europa.  Il tabellino del 3-0 ai danni dei cechi non mente e mette in mostra i nomi di Brahim Diaz, Rafael Leão e Diogo Dalot, tutti e tre classe '99. I rossoneri sono così diventati la prima formazione capace di mandare a segno tre giocatori diversi di 21 o meno primavere in una partita di Champions o Europa League. Il 99 pare essere diventato un numero, o meglio un anno di nascita, caro alla causa milanista: Saelemaekers, Gabbia, Hauge e persino un Gigio Donnarumma che

Da Toro scatenato a Toro seduto: l’Inter senza Lukaku ha bisogno di un Lautaro protagonista

La stagione della LuLa, acronimo utilizzato per indicare il prolifico tandem offensivo dell'Inter formato da Romelu Lukaku e Lautaro Martinez, è iniziata molto bene con tre gol a testa nelle prime tre giornate. Nelle partite successive però i due attaccanti sembrano aver imboccato strade diverse: il belga ha confermato di aver elevato il suo status a leader indiscusso della squadra nerazzurra, mentre Lautaro ha evidenziato un eccessivo nervosismo, nonostante un'astinenza da gol alla fine non così prolungata per il momento.  La punta argentina sembrava essersi lasciata alle spalle le insistenti voci di mercato che lo avvicinavano al Barcellona e che hanno condizionato il suo rendimento dopo il lockdown, ma l'apatia e la poca incisività già vista in quel periodo si è ripresentata nelle ultime prestazioni; al punto da alimentare qualche malelingua di un'invidia per il protagonismo di cui gode il suo compagno di reparto, comunque molto amato anche nello spogliatoio oltre ch

“La peggior Juve che si ricordi” secondo Marca: la prima batosta di Pirlolandia fa rumore

Nonostante l'assenza di Cristiano Ronaldo e quella del pubblico sugli spalti che in questo tipo di partite è sempre un fattore determinante, la sfida di ieri sembrava il contesto ideale per veder sbocciare la nuova Juventus di Andrea Pirlo: soprattutto perché contro c'era una squadra blasonata e stimolante da affrontare, ma reduce da un tonfo casalingo nel  Clasico  contro un avversario altrettanto convalescente e ormai scevra di quell'aura di imbattibilità di cui il Barcellona si è fatto forte per anni.  Eppure il giorno dopo lo 0-2 dell'Allianz Stadium ci si ritrova a parlare di un divario ancora più pesante di quanto il risultato finale non abbia descritto, nonostante gli estemporanei gol annullati allo scalognato Morata. Ansu Fati a tempo quasi scaduto ha sbagliato per un eccesso di presunzione una terza rete che ai blaugrana non cambia niente, ma non incendia i toni di un processo ai danni della Vecchia signora che, giustamente, è già partito.  Marca , che è giorna

Verso Juve-Barça: Fati e Kulusevski, imparare dai migliori per diventare i migliori

L'Allianz Stadium non sarà il teatro dell'ennesimo capitolo dell'affascinante rivalità sportiva tra Leo Messi e Cristiano Ronaldo. Per assistere ad un nuovo faccia a faccia tra i due fenomeni che hanno segnato gli ultimi 15 anni del calcio mondiale bisognerà aspettare Barcellona-Juventus al Camp Nou a causa delle brutte notizie arrivate dall'ultimo tampone di controllo del portoghese. Toccherà perciò a Dybala raccogliere il guanto di sfida della Pulce, nello stesso stadio e di fronte allo stesso avversario contro cui, due anni e mezzo or sono, si rese protagonista probabilmente della miglior prestazione della sua carriera nei quarti di finale di Champions League.  Se il presente decide di non regalare la sfida nella sfida che tutti aspettavano, meglio puntare il mirino sul futuro, perché la partita di stasera metterà di fronte due talenti enormi come Ansu Fati e Dejan Kulusevski, due predestinati a confronto già resi diversi dal percorso della loro giovane carriera. L&#

Lazio, allarme Covid: 12 giocatori della prima squadra a disposizione per la trasferta in Belgio

Servirà una Lazio stoica e capace di fare quadrato attorno ai giocatori che le sono rimasti per la trasferta dello Jan Breydel Stadion di Bruges. Inzaghi avrà a disposizione solamente 12 giocatori della prima squadra, tra infortuni veri e propri e l'incubo Covid. Nessuna comunicazione ancora da parte della società biancoceleste, perciò si rimane nel campo delle ipotesi e dei sospetti, ma già nella rifinitura di stamattina prima della partenza per il Belgio erano stati esclusi, forse a livello precauzionale, Immobile, Luis Alberto, Lazzari e Anderson, a cui si è aggiunto in extremis il forfait di Andreas Pereira. Un'assenza che fa il paio con quelle di Luiz Felipe e Leiva e di Armini, Cataldi e Strakosha, spariti dai radar dal post Dortmund e lontani da Formello quando è stato fatto il giro di tamponi secondo il protocollo Uefa, ma senza che nessuno abbia fornito pubblicamente diagnosi sul loro stato di salute e la natura dei loro problemi. Per fare fronte all'emergenza la L

Verso Juve-Barça: Arthur e Pjanic, partenze a rilento a confronto

In attesa che l'esito auspicabilmente negativo del tampone di Cristiano Ronaldo permetta al portoghese di coronare la sua corsa contro il tempo per non mancare l'appuntamento contro il rivale di sempre Leo Messi, Juventus-Barcellona sarà la sfida di Arthur e Pjanic. La trattativa che ha coinvolto i due centrocampisti, conclusa ben prima dell'apertura ufficiale del calciomercato, ha fatto parecchio discutere non solo per le valutazioni tecniche strettamente legate al campo, ma anche per i risvolti economici che hanno permesso di mettere a bilancio significative plusvalenze in un momento storico non facile per i conti dei club.  Il bosniaco ad oggi ha giocato la miseria di 27 minuti in Liga a cui si aggiunge l'apparizione in Champions League contro i modesti ungheresi del Ferencvaros; durante il  Clasico  ha osservato per 90' dalla panchina i suoi compagni naufragare sotto i colpi del Real Madrid. Il Covid che gli ha fatto saltare una parte della preparazione è la giu

Troppi cambi e poca umiltà: l’Atalanta sbanda ancora ma attenzione a considerarla fuori strada

Settimana sulle montagne russe per l'Atalanta che dopo essere stata travolta dal Napoli lo scorso weekend, ha rialzato la testa in Danimarca sul campo del Midtjylland vincendo per 4-0, per poi cadere di nuovo contro una Sampdoria dallo spirito meravigliosamente operaio. Se l'alibi (comunque legittimo) per la debacle del San Paolo era da ricercarsi nelle Nazionali che avevano prosciugato le energie di molti tra gli orobici, specie i sudamericani, la stanchezza non può essere scusante sufficiente per giustificare lo scivolone interno contro la squadra di Ranieri.  La causa d'imputazione principale stavolta sono i troppi cambi: dopo i tantissimi elogi ricevuti in campo nazionale ed internazionale, per la prima volta la Dea ha dato l'impressione di peccare di presunzione per aver pensato di poter fare bottino pieno con una squadra infarcita di seconde linee. Certamente il calendario super compresso impone il ricorso al turnover, ma la presenza contemporanea di Sutalo, Mojic

Tutto in famiglia: Benevento-Napoli è la partita dei fratelli Insigne

Quando Lorenzo Insigne si apprestava a diventare un punto di riferimento per il suo Napoli, potendo solo agognare per il momento la fascia di capitano che erediterà in seguito da Marek Hamsik, più di un osservatore era convinto che suo fratello minore Roberto (di tre anni più piccolo), allora leader indiscusso della Primavera azzurra, potesse seguire le sue orme. Così vicini e così lontani per il comune ruolo di esterno offensivo e per l'utilizzo del piede forte, il destro di Lorenzo e il mancino di Roberto.  Le carriere dei due fratelli hanno però preso pieghe diverse, come spesso accade, per via degli allenatori trovati sul cammino: Lorenzo ha conquistato la Nazionale maggiore ed è diventato ammirato (e talvolta contestato) profeta in patria grazie al fiuto per il talento di Zdenek Zeman che lo ha svezzato prima a Foggia e poi a Pescara, mentre il fratellino ha dovuto peregrinare parecchio prima di trovare la sua isola felice. Perugia e Reggina in Lega Pro, Avellino, Latina e Par

I due volti del turnover: la Roma sorride, il Napoli mastica amaro

Il turnover è un elemento che da sempre divide gli allenatori in due immaginarie fazioni: c'è chi vorrebbe giocare sempre con gli stessi 13-14 giocatori per non perdere mai un briciolo dell'identità di squadra, e chi, con un calendario sempre più intasato per diversi motivi, è consapevole della necessità di coinvolgere tutta la rosa per non lasciare per strada qualche competizione. Il problema si fa più incalzante per i club che sono impegnati in Europa League e sono costretti quindi a giocare di Giovedì con lo scarso tempo di recupero tra una partita e l'altra a disposizione, a cui si aggiunge talvolta anche l'onere di una lunga trasferta.  Per il debutto stagionale in Europa, il Napoli ha cambiato solo tre pedine rispetto all'esaltante vittoria contro l'Atalanta, mentre la Roma ha optato per una maxi turnazione di nove elementi. Scelte che sembravano destinate a portare Fonseca sul banco degli imputati in caso di passo falso; a sorpresa però è l'allenatore

Furie (giallo)rosse in Svizzera: la Roma spagnola al debutto in Europa League

Dopo aver fatto il pieno di autostima grazie ai 5 gol rifilati al Benevento Domenica, la Roma è pronta ad aprire le danze anche in Europa. Per la trasferta di Berna contro l'insidioso Young Boys, Fonseca ricorrerà a un corposo turnover con l'intento principale di dare respiro a un attacco tecnicamente splendido ma un po' in là con gli anni per sostenere tre partite a settimana (Dzeko e Mkhitaryan hanno capitanato anche le rispettive Nazionali durante la sosta).  Se Pedro, entrato con grande rapidità nel cuore dei suoi nuovi tifosi, si "contende" un posto in panchina in vista del Milan col partner in crime armeno, pressoché sicuri di una maglia da titolare sono i connazionali Carles Perez e Gonzalo Villar. L'ex esterno del Barcellona dopo un inizio di stagione frenato dalla positività al Covid, reclama lo spazio che merita ed è reduce dal punto esclamativo messo contro la squadra di Pippo Inzaghi con una travolgente azione personale che ha ricordato a molti il

Alla scoperta del Midtjylland, il primo ostacolo sul cammino dell’Atalanta

L'urna di Ginevra ha regalato all'Atalanta un girone con affascinanti accoppiamenti al cospetto di squadre dall'immensa tradizione come Liverpool e Ajax, e l'incrocio con una cenerentola come il Midtjylland, alla prima storica partecipazione in Champions League. Uno strano modo di guardarsi allo specchio per la Dea, che lo scorso anno si approcciava alla competizione con lo stesso deficit di esperienza dei danesi. Proprio da Herning, piccola cittadina di campagna che conta 90mila anime, parte la nuova avventura della banda di Gasperini, ormai consapevole che in campo europeo non ci si può permettere il lusso di sottovalutare nessuno.  Quella del Midtjylland è una piccola e giovane realtà, la cui fondazione risale al vicino 1999. I progressi più significativi sono arrivati dal 2014, con la vittoria di tre degli ultimi sei campionati ad interrompere l'egemonia del Copenhagen, grazie principalmente all'acquisto delle quote societarie da parte di Matthew Benham, uom

La rivincita di Immobile e la favola di Akpa-Akpro: la Lazio si risveglia in paradiso

Ritrovare nello spazio di tre giorni coesione, spirito di squadra, trame di gioco e la vena ispirata dei "pesi massimi" del gruppo, quelli con le loro prestazioni sopra le righe hanno permesso alla Lazio di tornare ad assaggiare l'atmosfera delle magiche notti europee: così può essere sintetizzata la splendida vittoria per 3-1 dei biancocelesti ai danni del Borussia Dortmund, che ha consentito di archiviare rapidamente l'inquietante ko di Marassi con la Sampdoria.  Le storie più belle incastonate all'interno di una partita che ha visto Simone Inzaghi impartire una prima lezione di tattica al collega Favre, hanno come protagonisti Ciro Immobile e Jean-Daniel Akpa-Akpro. Il bomber di Torre Annunziata, messa da parte la controfigura sbiadita di sé stesso che sovente si vede quando indossa la maglia della Nazionale, è stato il man di the match contro i tedeschi mettendo a ferro e fuoco la difesa avversaria che non ha saputo leggere i suoi tipici movimenti ad attaccare

Lazio, countdown Champions: dal Real Madrid di Raul al Borussia Dortmund di Haaland

L'ultima apparizione della Lazio tra le grandi del calcio europeo, risale ad una trasferta al Santiago Bernabeu contro un Real Madrid più galactico nei nomi (Raúl, Van Nisterlooy, Robinho) che nei risultati. La dolorosa sconfitta per 3-1 sancì l'eliminazione degli uomini di Delio Rossi in un girone che comprendeva anche Olympiacos e Werder Brema. L'astinenza dalla competizione stava per essere interrotta nel 2015/2016, ma il percorso laziale terminò già ai preliminari per mano del Bayer Leverkusen di Hakan Calhanoglu. Dopo 13 lunghi anni di attesa quindi la Lazio torna a sentire il brivido della musichetta della Champions e lo farà trovandosi contro il Borussia Dortmund dei millennials terribili Haaland e Sancho. La Lazio si presenta ad un appuntamento con la storia con la convinzione di avere una squadra più forte rispetto a quella che si inchinò nella casa dei Blancos nel lontano 2007, che non aveva una Scarpa d'Oro e giocatori della classe di Milinkovic e Luis Albert

Lozano come Luis Alberto e Dzeko: quando i giudizi non possono essere definitivi dopo una stagione

Ci sono giocatori capaci di far innamorare subito i tifosi senza il fisiologico periodo di adattamento utile a chi viene dall'estero, e chi fatica per mesi per problemi di ambientamento legati alla lingua, ad un calcio diverso da quello a cui erano abituati, e magari per il contesto di una squadra che fa fatica a prescindere dalle loro prestazioni.  In questa seconda categoria rientra sicuramente Hirving Lozano, a proposito del quale in molti pensavano che i soldi spesi per prelevarlo dal Psv Eindhoven fossero da considerare irrimediabilmente un investimento fallimentare. Dopo una stagione sicuramente difficile, il messicano ha illuminato il San Paolo con due doppiette consecutive lasciandosi alle spalle, grazie alla fiducia del suo allenatore, problemi ben conosciuti: dagli equivoci tattici sulla sua esatta posizione in campo con Ancelotti, alle turbolenze all'interno dello spogliatoio che non hanno facilitato il suo inserimento.  Non è raro che in Serie A vengano sputate sent

Inter, allarme difesa: Conte alla ricerca di un equilibrio perduto

Le spie di allarme relative alla tenuta della retroguardia si erano già accese in occasione delle vittorie contro Fiorentina e Benevento, ma quando la macchina è marciante e i risultati arrivano, è fisiologico che vengano ignorate. L'Inter in quattro partite ha perso quella solidità che l'aveva resa la miglior difesa della scorsa Serie A, e che era stato tanto decantata durante il percorso agostano in Europa League: prima della finale persa col Siviglia, i nerazzurri avevano incassato solo una rete nelle sfide contro Getafe, Bayer Leverkusen e Shakhtar. Il principale cambiamento da allora è rappresentato dall'addio forzato di Godin, ma per rimpiangere il centrale uruguaiano ci sarà tempo; il problema ad oggi è il rendimento di chi lo ha sostituito.  Kolarov, acquistato dalla Roma per la sua duttilità e titolare nel derby per le contemporanee assenze di Bastoni e Skriniar causa Covid, è stato probabilmente il peggiore contro il Milan confermando le difficoltà già intraviste

Napoli, Osimhen a caccia del primo gol e dei suoi illustri predecessori

Dopo 20 giorni di attesa a causa della mancata disputa del big match contro la Juventus e della successiva pausa per le Nazionali, il Napoli sta per tornare in campo e lo fa contro uno degli avversari peggiori possibili, la temibilissima Atalanta. Per reggere l'urto contro la banda di Gasperini, Gattuso continuerà sulla strada del nuovo 4-2-3-1 con Osimhen come terminale avanzato; la partecipazione offensiva della punta nigeriana è stata sicuramente positiva nelle vittorie contro Parma e Genoa, ma adesso gli azzurri si aspettano anche il primo gol dall'ex Lille. Anche perché, senza voler fare paragoni in termini di valore assoluto, i suoi recenti predecessori ci hanno messo ben poco per far esultare i tifosi.  Edinson Cavani segnó al debutto in campionato (seconda assoluta se si considera il preliminare di Europa League contro l'Elfsborg) in un 1-1 al Franchi, mentre Gonzalo Higuain rimase all'asciutto per 90' prima di lasciare il segno con i nuovi colori in un 4-2

Hakimi vs Theo, dal Real Madrid a un duello pronto ad incendiare il derby di Milano

Nonostante la preoccupazione che si respira, specie in Lombardia, per l'emergenza Covid, nonostante l'assenza penalizzante dei tifosi e le defezioni che colpiscono le due squadre, l'attesa cresce febbrile per il derby di Milano. Uno dei duelli individuali più esaltanti della stracittadina meneghina sarà sicuramente quello che vedrà coinvolti Achraf Hakimi e Theo Hernandez.  Due interpreti moderni del ruolo di esterno a tutta fascia, capaci di fare la differenza in zona offensiva anche più dei compagni che partono diversi metri più avanti di loro come raggio d'azione. Il passato al Real Madrid è il loro minimo comun denominatore, con i blancos che non si sono fatti molti problemi, tra lo stupore generale, a monetizzare la cessione di due talenti di questo calibro. Theo è stato il primo a lasciare il Santiago Bernabeu, dove non si è mai realmente imposto, lui che era cresciuto nel vivaio dell'Atletico insieme al fratello Lucas. Al Milan però si è lasciato alle spalle

Serie A, i protagonisti in grande spolvero dopo la sosta per le Nazionali

Le invadenti soste per le Nazionali negli ultimi anni sono diventate sempre più invise ai club, che non di rado perdono per infortunio i loro tesserati in giro per il mondo a causa di partite a volte di dubbia importanza. In epoca Covid questo malessere è ancora più aumentato. Ci sono però anche dei casi in cui le partite con le rispettive Nazionali fungono da toccasana per giocatori che non vivono un gran momento con la loro squadra.  Come  Christian Eriksen , che in tre partite ha fatto en plein di vittorie con la sua Danimarca. Alle reti contro Far Oer, Islanda e Inghilterra, decisiva quest'ultima per una storica vittoria nel tempio di Wembley, si è aggiunta la soddisfazione di aver tagliato il traguardo delle 100 presenze con gli scandinavi (in contemporanea con il milanista  Kjaer ). Un bel pieno di fiducia prima di reimmergersi in una realtà quotidiana in cui suo malgrado non è altrettanto centrale.  La truppa nerazzurra è stata sicuramente grande protagonista della sosta: ne

Juventus, Paratici verso la conferma: a vuoto il corteggiamento della Roma

Dopo le tante voci uscite che lo vedevano lontano da Torino, Fabio Paratici si avvia a grandi passi verso la permanenza alla Juventus. Nessuno scenario di successione con il suo braccio destro Cherubini, in un ideale passaggio di consegne già avvenuto in passato con Beppe Marotta. Secondo  Tuttosport  infatti, l'attesa assemblea degli azionisti prevista per domani, allontanerà definitivamente le nubi che si erano addensate sopra il futuro del dirigente bianconero, il cui operato da quando è al timone della direzione sportiva è stato messo in discussione da una parte della critica, ma mai dalla società. Con Agnelli c'è un rapporto di reciproca stima e fiducia, motivo per cui Paratici ha rispedito al mittente i corteggiamenti di Manchester United e Roma, nonostante un contratto in scadenza nel 2021.  In particolare i giallorossi hanno temporeggiato nella ricerca di un nuovo ds per dare la caccia a un profilo come il suo: un professionista di respiro internazionale, che padroneggi

Questo campionato ha le gambe corte? Il best XI degli attualmente positivi in Serie A!

La notizia della positività di Cristiano Ronaldo è arrivata come un fulmine a ciel sereno, creando ancora più agitazione all'interno di un mondo del calcio (specie italiano) che già si interroga sul futuro prossimo. Il tampone dell'asso portoghese realisticamente ha un maggior peso sulla bilancia rispetto ad altri e questa brutta breaking news genera preoccupazione sotto diversi profili. In primis da un punto di vista epidemiologico per i numerosi contatti avuti con illustri colleghi durante ma anche dopo le partite contro Spagna e Francia, da parte di Cr7; in secondo luogo apre riflessioni sulla reale sostenibilità di queste ripetute soste per le Nazionali, con relativi viaggi e spostamenti, se l'obiettivo è portare davvero a termine le competizioni per club. Massima attenzione pure nel ritiro della Nazionale di Mancini, in allerta dopo il caso di finta positività di Stephan El Shaarawy, emerso dopo il secondo giro di tamponi.  Nella consapevolezza che il contagio tra i ca

Atalanta, Zingonia tesoro inestimabile: più di 100 milioni da Bastoni, Kulusevski e Diallo

Una delle trattative più curiose e stupefacenti, nel vero senso della parola, definite nell'ultimo giorno di mercato è stata quella che ha decretato il passaggio di Amad Diallo (ex Traorè) dall'Atalanta al Manchester United. Un trasferimento che si verificherà materialmente solo a Gennaio una volta ottenuto il permesso di lavoro, in cambio di 25 milioni di euro più 15 di bonus e il 15% sulla futura rivendita. Una cifra astronomica per un giocatore del 2002 capace comunque di fornire già una prima conferma, con una rete nel 7-1 all'Udinese in occasione del debutto in Serie A, delle enormi qualità intraviste a livello giovanile. Dopo lo Scudetto vinto con la Primavera nel 2019 da sotto età, la Youth League ha funzionato da vetrina per l'esterno ivoriano, che ha impressionato molti osservatori in particolare nel doppio confronto col Manchester City.  L'Atalanta perde così forse il miglior gioiello del proprio settore giovanile ma migliora ancora di più i floridissimi c

Milan, allarme rosso scadenze: i tre giocatori migliori in rosa a rischio addio nel 2021

Quando si chiudono le porte del calciomercato, i club fino ad allora concentrati sul fronte dei nuovi arrivi aprono il tavolo delle trattative per i rinnovi dei giocatori in rosa. Una questione spinosa specie quando i leader principali di una squadra si avviano alla scadenza naturale del loro contratto.  Per il Milan in particolare il 2021 si staglia minaccioso all'orizzonte per le situazioni relative a Donnarumma e Calhanoglu; a cui si aggiunge quella di Zlatan Ibrahimovic che ha prolungato questa estate dopo un lungo tira e molla e la cui seconda vita in rossonero viene valutata ovviamente anno per anno.  Nella dirigenza milanista c'è molta fiducia nella risoluzione positiva di questi casi, ma il fatto di avere i riferimenti tecnici del gruppo distanti solo pochi mesi dalla possibilità di accordarsi per proseguire altrove la propria carriera, è un'anomalia che va sottolineata. Donnarumma è molto legato alla società che lo ha cresciuto e la convinzione diffusa è che non la

La Lazio e il ritorno in Champions: Reina l’unico rinforzo con esperienza internazionale

Caccia a giocatori con esperienza internazionale, questo il mantra dell'estate laziale. Un ritornello che è logica conseguenza del fatto che quando una squadra si riaffaccia dopo 13 anni alla Champions League, ha presumibilmente bisogno di un'iniezione di esperienza per misurarsi con gli impegnativi livelli della massima competizione europea. Ne è un esempio l'Atalanta, reduce da uno splendido percorso terminato ad un soffio dalla semifinale, ma iniziato in salita con tre sconfitte.  Se si va ad analizzare il mercato della Lazio, stride con le considerazioni fatte sopra la mancanza di un pedigree europeo. Tra i nuovi acquisti addirittura quattro (Escalante, Fares, Muriqi e Akpa-Akpro) non hanno la benché minima idea delle differenze tra la preparazione di una gara di campionato e una europea, non avendo mai giocato neanche l'Europa League; va un po' meglio con Andreas Pereira, che venendo dal Manchester United ha calcato palcoscenici più importanti ed ha accumulato

Juventus, filo diretto con l’U23: dopo Frabotta anche Correia e Rafia bussano alla porta di Pirlo

Mentre gli altri grandi club titubano per le esigenze burocratiche di trovare un impianto di gioco a norma, di compilare liste con criteri stringenti e di fronte ai costi di gestione, la Juventus continua ad essere l'unica società a credere nella propria squadra U23, arrivata ormai al terzo anno di vita. Un progetto che comincia a dare i suoi frutti finanziariamente (le cessioni di Muratore all'Atalanta e dell'inglese Mavididi al Montpellier hanno dato una mano a Paratici in chiave bilancio) e da un punto di vista sportivo. Gianluca Frabotta, fresco di convocazione con la Nazionale U21, infatti è stato la grande sorpresa dell'inizio di stagione bianconero, con l'attestato di stima di Pirlo che gli ha dato una maglia da titolare contro la Samp e regalato uno spezzone contro la Roma in un momento difficile della partita.  Nel frattempo, dopo la bella vittoria nella Coppa Italia di Serie C, i suoi ex compagni di squadra hanno iniziato con il piede giusto il nuovo campi

Linea verde Milan: l’età media dei nuovi arrivati è di 20,4 anni

Dopo gli esaltanti risultati della seconda parte dello scorso campionato, il Milan è ripartito in questa stagione con la consapevolezza impartita dalla proprietà che, in tempi di Covid, investimenti fuori dall'ordinario non sarebbero stati possibili. Un fattore che ha contribuito a porre fine ancora prima di cominciare all'era Rangnick e che ha indotto a puntare sulla linea verde, assecondando il fiuto in fatto di promesse dimostrato da Paolo Maldini, Massara e i loro collaboratori.  Se si esclude la conferma di Ibrahimovic e l'acquisto del 34enne Tatarusanu che vedrà molto poco il campo quale vice Donnarumma, l'età media dei nuovi arrivati in rossonero è di 20,4 anni, tutti oscillanti come anno di nascita tra il 1999 e il 2000. Un dato che fa ancora più impressione se si decidesse di prendere in considerazione anche Daniel Maldini e Lorenzo Colombo, rispettivamente classe 2001 e classe 2002, ormai promossi in pianta stabile dalla Primavera. Il progetto della dirigenza

Il pagellone del calciomercato (parte 2): baby Milan, Napoli a due facce, Roma sul filo di lana

Milan 6,5 -  L'entusiasmo generato dall'arrivo di Tonali è un po' evaporato dopo la caccia al difensore centrale che si è conclusa con un nulla di fatto. Segno della croce che Romagnoli e Kjaer reggano fisicamente perché la prima riserva è Gabbia e Duarte e Musacchio sono più fuori che dentro il progetto. Si è puntato, quasi esclusivamente, su giovani da far crescere intorno a Ibra. Due di questi, Diogo Dalot e Brahim Diaz, su cui molti sono pronti a scommettere, sono arrivati con la formula del prestito secco: ci sarà una reale possibilità di trattenerli o la dimensione dei rossoneri per adesso è quella di vetrina di lusso dei top club?  Napoli 7 -  Molto bene in entrata, le solite impuntature in uscita. Osimhen è un acquisto a cinque stelle, che il Napoli si è regalato molto presto nella convinzione di rientrare della spesa fatta grazie alle cessioni. Allan ha raggiunto Ancelotti (ricavando molto meno rispetto a quanto poteva essere ottenuto due anni fa), mentre Koulibaly

Il pagellone del calciomercato (parte 1): la solita Atalanta, Fiorentina incompleta, Lazio delusione

Atalanta 7 -  I soliti colpi mirati da parte di Sartori e del suo staff. La Dea negli ultimi anni ha saputo assecondare gli straordinari risultati sul campo e alzare l'asticella fuori da esso, resistendo alla tentazione di cedere i migliori e aumentando gli investimenti in entrata come dimostra l'arrivo di Miranchuk. Con un mediano fisico e potente in più si sarebbe potuto sognare ad occhi aperti, ma già così anche Gasperini comincia a fare fatica a non pronunciare la parola Scudetto.  Benevento 6,5 -  Bisogna dire che a molte neopromosse piacerebbe fare mercato col budget messo a disposizione da Vigorito. I sanniti dopo aver dominato la scorsa Serie B, vogliono far tesoro della lezione imparata in occasione della prima storica promozione. Inzaghi può essere soddisfatto della squadra a disposizione, anche se probabilmente è mancata la ciliegina sulla torta che poteva essere rappresentata da Remy (che non ha ottenuto l'idoneità sportiva).  Bologna 6 -  Mihajlovic avrebbe gra

Chiesa alla Juventus sulle orme di Baggio e Bernardeschi: con l’aggravante dell’ultimo giorno di mercato

Con il passaggio di Federico Chiesa dalla Fiorentina alla Juventus si chiude l'ennesimo tormentone delle cronache di calciomercato. Il figlio d'arte è stato a lungo nel mirino di Inter e Milan che non hanno mostrato, a differenza dei bianconeri, la convinzione giusta per fare un investimento di una certa importanza. Alla fine il trasferimento si conclude con cifre e modalità piuttosto diverse dai 70 milioni chiesti in tempi non sospetti dal club gigliato. Prestito oneroso biennale da 2 milioni per il primo anno e 8 per il secondo con obbligo di riscatto da 40 milioni dalla stagione 2021/2022, legato al verificarsi di una tra queste tre condizioni: piazzamento tra le prime quattro della Juve, che Chiesa giochi il 60% delle partite per un minimo di 30 minuti o faccia almeno 10 gol e 10 assist. Tutto subordinato al rinnovo con la Fiorentina e con la previsione di ulteriori bonus.  Chiesa viene accontentato, unendosi così alla squadra che ha battezzato il suo esordio in Serie A, te

-1 dal gong del calciomercato! Le trattative più calde

Battute finali di calciomercato con le trattative più avanzate che si intrecciano con un weekend infuocato di calcio giocato. Domani alle 20 si chiude la sessione per la gioia di tutti gli allenatori anche se molte squadre sono ancora divise tra la volontà di cogliere qualche occasione a prezzo di saldo e la necessità di abbassare il monte ingaggi piazzando qualche uscita.  Ne è un esempio la Juventus che mentre cerca di affondare il colpo su  Federico   Chiesa  portando a termine un affare clamoroso quanto a tempistiche, sta lavorando a diverse cessioni. Mentre spunta lo scenario di un clamoroso ritorno di  Douglas Costa  al Bayern Monaco, i bianconeri sono al lavoro per definire  De Sciglio  al Lione. Prestito con diritto di riscatto, destinazione Ligue 1 come l'ex compagno di squadra Rugani partito a titolo temporaneo verso il Rennes.  Anche l'Inter studia qualche rinforzo last minute ma nel frattempo deve pensare a sfoltire la rosa con giocatori come  Joao Mario  e  Nainggo

“Non c’è un titolare sulla destra”: Roma, guarda che Florenzi a Parigi!

Sono bastate 4 partite ad Alessandro Florenzi per entrare nel cuore dei tifosi del Paris Saint-Germain e di Thomas Tuchel. Forse anche meno, considerando che già al debutto nel sentito big match contro il Marsiglia, contraddistinto da una mega rissa da far West, era stato tra i migliori in campo nonostante avesse appena preso contatto con i nuovi compagni di squadra. Ieri è arrivato anche il primo gol con la nuova maglia, quello che ha aperto le danze nel travolgente 6-1 ai danni del malcapitato Angers: una splendida volée delle sue che non ha lasciato possibilità di replica al portiere avversario. Il terzino della Nazionale è approdato all'ombra della Torre Eiffel in prestito con un diritto di riscatto fissato a 9 milioni, che di questo passo verrà esercitato senza problemi.  Soldi freschi che potrebbero entrare nelle casse della Roma che però nel frattempo continua a convivere con la grande incertezza che regna sovrana sulle sorti della fascia destra. Karsdorp, Bruno Peres e Sant

Sorteggi Europa League: Roma sul velluto, insidie Napoli, Milan in salita

Giorno di sorteggi anche per l'Europa League, dopo che ieri si sono tenuti quelli sicuramente più glamour e attesi relativi alla Champions League. C'era lo stesso curiosità per conoscere le avversarie di Roma, Napoli e Milan, reduce da un'infinita battaglia all'ultimo rigore contro il Rio Ave sotto una torrenziale pioggia mista a vento.  Delle tre italiane, la più soddisfatta è sicuramente la Roma che ha pescato Young Boys, Cluj e Cska Sofia; girone fattibilissimo con romeni e bulgari che sono vecchie conoscenze del recente passato giallorosso. Qualche insidia in più nel percorso del Napoli che se la vedrà con la Real Sociedad di David Silva e l'Az Alkmaar che può annoverare tra le sue fila diversi giovani molto appetiti nel panorama internazionale. A completare il quadro i croati del Rijeka.  È andata peggio sicuramente al Milan, che però partiva da una scomodissima terza fascia. Sulla strada verso gli ottavi i rossoneri troveranno Celtic, Sparta Praga e Lille (che

Sorteggi Champions League: Cr7 vs Messi, Gasp ad Anfield, Inzaghi sorride, Conte meno

Com'è consuetudine, l'urna del sorteggio sorride a qualcuno e si accanisce con altri. Tutto sommato però si può dire che quest'anno abbia avuto nel quadro complessivo una discreta benevolenza verso le quattro squadre impegnate in Champions League.  La Juventus se la vedrà col Barcellona, il che vuol dire Cristiano Ronaldo contro Leo Messi e già questo vale il prezzo del biglietto (sperando che lo spettacolo possa essere apprezzato anche dal vivo). Tutto sommato però i campioni d'Italia possono ritenersi soddisfatti visto che le altre avversarie si chiamano Dinamo Kiev e Ferencvaros, accoppiamenti che consentono di immaginare che il passaggio agli ottavi sarà affare tra bianconeri e blaugrana.  Inter, Atalanta e Lazio partivano a differenza degli uomini di Pirlo dalla terza fascia, con qualche preoccupazione relativa ai possibili incroci con i top club. Impegnativo ed equilibrato il girone della squadra di Conte con lo spauracchio Real Madrid, oltre a Shakhtar Donetsk e