Dopo 20 giorni di attesa a causa della mancata disputa del big match contro la Juventus e della successiva pausa per le Nazionali, il Napoli sta per tornare in campo e lo fa contro uno degli avversari peggiori possibili, la temibilissima Atalanta. Per reggere l'urto contro la banda di Gasperini, Gattuso continuerà sulla strada del nuovo 4-2-3-1 con Osimhen come terminale avanzato; la partecipazione offensiva della punta nigeriana è stata sicuramente positiva nelle vittorie contro Parma e Genoa, ma adesso gli azzurri si aspettano anche il primo gol dall'ex Lille. Anche perché, senza voler fare paragoni in termini di valore assoluto, i suoi recenti predecessori ci hanno messo ben poco per far esultare i tifosi.
Edinson Cavani segnó al debutto in campionato (seconda assoluta se si considera il preliminare di Europa League contro l'Elfsborg) in un 1-1 al Franchi, mentre Gonzalo Higuain rimase all'asciutto per 90' prima di lasciare il segno con i nuovi colori in un 4-2 esterno ai danni del Chievo. Tornando indietro nel tempo, un idolo napoletano come il brasiliano Careca non si fece attendere molto bagnando con il gol la prima in Coppa Italia col Modena e la sua prima (casalinga) in Serie A col Pescara.
E Milik? L'ormai detestatissimo attaccante polacco si presentò col botto con una doppietta in poco più di mezz'ora in un 4-2 casalingo rifilato al Milan.
Tutti bomber che hanno rotto il ghiaccio prima di Osimhen, ma a Napoli sono sicuri che l'acquisto più costoso della storia del club, non tradirà la fiducia riposta in lui, a cominciare magari da oggi.
Se la Roma non riesce a spiccare il volo nei big match, venendo puntualmente ridimensionata, uno dei motivi risiede probabilmente nell'inesperienza ad alti livelli di alcuni titolari dell'undici tipo: giocatori come Ibanez, Villar e Karsdorp hanno mostrato ottime qualità nel corso della stagione, ma non hanno familiarità nel competere per traguardi come la qualificazione alla Champions League, proveniendo chi da mesi in panchina all'Atalanta, chi dalla seconda serie spagnola. Contro il Napoli mancavano, oltre a Veretout, Mkhitaryan e Smalling, due tra i più navigati nella rosa di Fonseca, anche se in campo c'erano comunque Dzeko e Pedro. Lo spagnolo in particolare era stato acquistato in estate a parametro zero dal Chelsea per rappresentare un valore aggiunto in termini di leadership e mentalità vincente, in virtù della sua sconfinata bacheca. Se da questo punto di vista non sembra aver particolarmente inciso sulla maturità del gruppo giallorosso, peraltro con più di un...
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