Passa ai contenuti principali

Il pagellone del calciomercato (parte 1): la solita Atalanta, Fiorentina incompleta, Lazio delusione

Atalanta 7 - I soliti colpi mirati da parte di Sartori e del suo staff. La Dea negli ultimi anni ha saputo assecondare gli straordinari risultati sul campo e alzare l'asticella fuori da esso, resistendo alla tentazione di cedere i migliori e aumentando gli investimenti in entrata come dimostra l'arrivo di Miranchuk. Con un mediano fisico e potente in più si sarebbe potuto sognare ad occhi aperti, ma già così anche Gasperini comincia a fare fatica a non pronunciare la parola Scudetto. 

Benevento 6,5 - Bisogna dire che a molte neopromosse piacerebbe fare mercato col budget messo a disposizione da Vigorito. I sanniti dopo aver dominato la scorsa Serie B, vogliono far tesoro della lezione imparata in occasione della prima storica promozione. Inzaghi può essere soddisfatto della squadra a disposizione, anche se probabilmente è mancata la ciliegina sulla torta che poteva essere rappresentata da Remy (che non ha ottenuto l'idoneità sportiva). 

Bologna 6 - Mihajlovic avrebbe gradito qualche certezza in più oltre a De Silvestri ma gli è stato presto chiarito che l'obiettivo rimane quello di valorizzare i giovani in rosa come Dominguez e Skov Olsen, senza dimenticare Orsolini che deve uscire al più presto dalla spirale involutivo. Sfumato l'ucraino classe 2000 Supryaga lungamente inseguito, si punterà sulla definitiva esplosione di Musa Barrow. 

Cagliari 6,5 - Il secondo ritorno di Nainggolan non si è concretizzato e si può discutere sulla reale adattabilità dei giocatori alle idee di Di Francesco, ma Godin non può essere considerato una figurina. Ad ipotizzare un suo trasferimento in Sardegna meno di due mesi fa, quando l'ex Atletico segnava in finale di Europa League, si sarebbe persa la faccia. Se si aggiungono gli innesti di Marin e Ounas la squadra c'è per ben figurare, ma d'altronde c'era anche lo scorso anno. 

Crotone 5 - Bene l'esperienza di gente come Cigarini e Riviere, ma i primi vagiti del campionato hanno messo in luce come la nave sembri davvero troppo precaria per resistere al mare tempestoso della massima serie, a partire dal comandante al timone. La flebile speranza è che Simy non patisca troppo a livello realizzativo il salto di categoria. 

Fiorentina 6+ - Per dare un giudizio all'operato dei viola , bisogna per forza risalire allo scorso Gennaio quando il buon Commisso ha aperto generosamente il portafogli per poi farsi due conti e frenare gli entusiasmi durante la sessione estiva, durante la quale si è puntato sugli svincolati Borja Valero, Bonaventura e Callejon. Amrabat è a tutti gli effetti un nuovo acquisto dopo essere rimasto in prestito a Verona per sei mesi e Martinez Quarta è un bel colpo, ma manca terribilmente una punta con un bagaglio di gol sicuri. La gestione dell'affare Chiesa inoltre è stata rivedibile e abbassa la valutazione: si è voluto mantenere la parola data al giocatore, ma una società come la Fiorentina non può cedere un giocatore di quel livello nelle ultime 24 ore. 

Genoa 6 - Ennesima rivoluzione al Grifone con Faggiano dietro la scrivania e Maran in panchina che può essere un valore aggiunto. C'è un mix interessante di giocatori giovani e rodati ma più che la campagna acquisti, il problema del Genoa negli ultimi anni è stata la mancanza di stabilità derivante dalle scelte che vengono dall'alto. 

Hellas Verona 6+ - Juric in conferenza stampa non è stato per nulla timido nel dire che si aspettava di più. Sono arrivate tante scommesse intriganti che il tecnico serbo dovrà vincere per dare un'altra bella boccata d'ossigeno alle casse gialloblù, oltre che per salvarsi. La dirigenza se non altro è riuscita ad accontentarlo nelle ultime ore con l'arrivo di peso in attacco di Nikola Kalinic. 

Inter 7,5 - Pronti via e in gran segreto i nerazzurri sparano il botto Hakimi. Poi Suning ridimensiona le spese e si cambia strategia, ma arrivano comunque due leader come Vidal e Kolarov senza spendere quasi nulla di cartellino. Marotta meriterebbe un premio solo perché ha chiuso il tormentone legato al cileno voluto da Conte. La conferma di Sanchez è un suo capolavoro di diplomazia, considerando la contestuale irremovibilità del Manchester United nei confronti della Roma e di Smalling. Sul fronte cessioni più confusione. Godin viene scaricato con buonuscita un anno dopo il triennale fattogli firmare; Skriniar e soprattutto Brozovic passano in un battito di ciglia dall'essere incedibili a fonti di plusvalenza, per poi rimanere in rosa con stati d'animo da verificare; Eriksen resta da oggetto misterioso. L'Inter ha una panchina molto profonda quest'anno, forse anche troppo perché Nainggolan e i croati sono micce pronte ad esplodere nello spogliatoio se non dovessero sentirsi importanti. 

Juventus 7 - Leggi i nomi di Arthur, Kulusevski, Morata e Chiesa e pensi che quello bianconero sia stato un mercato trionfale su tutta la linea. Esistono però anche le sfumature tra cui si cela il segreto di Pulcinella che l'attaccante spagnolo era la terza scelta dietro Suarez e Dzeko e che il mercato in uscita è stato (non è la prima volta) farraginoso. Khedira scorrazza ancora per le strade di Torino mentre gli altri indesiderati hanno alleggerito il monte ingaggi ma non hanno portato introiti liquidi nelle casse. E senza parlare dell'esigenza piuttosto lampante di un terzino sinistro, ruolo in cui Pirlo vorrebbe reinventare Bernardeschi. 

Lazio 5 - Quando si dà un voto a Tare bisogna usare molta cautela, perché il ds biancoceleste è solito badare poco ai nomi e molto alle caratteristiche dei giocatori che va a prendere. Nell'anno del tanto atteso ritorno in Champions però quanto fatto non può evidentemente bastare, con Inzaghi che si è trovato in difficoltà nelle scelte a stagione appena iniziata. La Lazio è rimasta ostaggio della volontà di David Silva come poteva capitare ad altri club, ma rimane una macchia nel curriculum che ha causato un danno di immagine. Al suo posto è arrivato Andreas Pereira, talento dai grandi margini di miglioramento, ma il cui riscatto dal Manchester United in caso di definitiva esplosione potrebbe essere molto salato. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Napoli, a caccia della prima vittoria italiana ad Alkmaar: i gioielli dell’Az in vetrina

Dopo il perentorio 4-0 rifilato alla Roma nella notte della vera celebrazione del ricordo di Diego Armando Maradona, per il Napoli è tempo di pensare nuovamente all'Europa League. C'è una qualificazione da conquistare e una sconfitta da vendicare, quella dell'andata in casa contro l'Az Alkmaar, l'unica che al momento ha sporcato il percorso nel girone. Gli olandesi si presentarono a Napoli con qualche defezione causa Covid, ma riuscirono a portare a casa i tre punti con una prestazione molto accorta e cinica. Gattuso ha messo tutti in guardia sulle caratteristiche dell'avversario: "L'Az in Europa gioca un calcio diverso da quello che fa in Olanda, molto più spregiudicato. Credo che domani vedremo una gara diversa da quella dell'andata" . L'aria dell'AFAS Stadion potrebbe infatti incoraggiare gli uomini di Arne Slot a giocare più a viso aperto, sia per la necessità di vincere, sia perché i precedenti casalinghi contro formazioni italiane...

Il punto sulla Ligue 1 : Marsiglia forza sei,il Bordeaux all'inseguimento

Arrivati all'ottava giornata il campionato francese sembra avere un padrone ben definito:non è come da pronostico il favoritissimo Paris-Saint Germain che stenta ad avere continuità,bensì l'inarrestabile Marsiglia del "loco" Bielsa,giunto alla sesta vittoria consecutiva.Dopo qualche affermazione facile e larga,i marsigliesi hanno dovuto faticare di più per avere la meglio del tosto Saint-Etienne,che l'Inter troverà sul suo cammino in Europa League,una delle squadre più regolari e ostiche del campionato guidata dal bravo Galtier,che alla fine si è dovuta però inchinare di fronte alle reti di Payet e Imbula.l'OM guarda tutti dall'alto con 19 punti,ma nonostante la serie di vittorie ancora non riesce ad andare in fuga a causa della regolarità del Bordeaux,che segue a quota 17.La squadra,che Sagnol ha preso in mano dopo la fine dell'era Gillot,è la rivelazione del campionato e nonostante i girondini siano sostanzialmente sempre gli stessi a causa di un mer...

Inter, la freccia Hakimi per mettere le ali al 3-5-2 di Conte

Come raccontato negli ultimi giorni, Achraf Hakimi si appresta a diventare un rinforzo per l'Inter versione 2020-2021 dopo aver sostenuto le visite mediche tra lunedì e martedì. Nelle ultime ore il club di Suning ha limato col Real Madrid anche le ultime distanze relative soprattutto ai bonus; 40 milioni di parte fissa più 5 legati ad alcune variabili, tutto da ratificare e mettere nero su bianco entro il 30 Giugno. Una data che per i club significa chiusura del bilancio, e che sta agitando il mercato internazionale nonostante il campo debba ancora emettere verdetti in vari campionati e a livello europeo. Cosa porterà Hakimi all'Inter? Alla corte di Antonio Conte, il classe '98 potrebbe diventare un vero fattore sulla fascia destra, un sicuro upgrade rispetto a Candreva, pur rivitalizzato dal cambio di allenatore: la sua formazione spagnola nella cantera madrilena fa sì che la fase difensiva non sia la specialità della casa, ma nell'altra metà del campo fa la differenz...