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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Il day after la batosta di Napoli: la Roma si riscopre fragile e timorosa

Dopo 17 partite di campionato da imbattuta a cavallo tra due stagioni, la Roma va di nuovo ko e a chiudere la striscia positiva è curiosamente la stessa squadra capace di batterla per l'ultima volta. I giallorossi sono stati demoliti 4-0 da un avversario super motivato in un contesto ambientale emotivamente molto particolare, ma l'aver affrontato un Napoli in 12 uomini per l'apporto spirituale di Maradona non basta a giustificare un passivo così pesante. Nel posticipo del San Paolo non ha funzionato tutto quello che non doveva funzionare e ne è conseguito un monologo azzurro: dai forfait per infortunio di Mancini prima e Veretout poi alle prestazioni spente dei tenori dell'attacco di Fonseca, passando per la condizione apparsa precaria dei rientranti dal Covid. L'allenatore portoghese è rimasto deluso dall'atteggiamento dei suoi, a cui è mancato il coraggio e la forza di reazione viste nei big match contro Milan e Juventus. A Roma si passa velocemente dalle stel

Una Juve smeMorata: senza la vecchia guardia la mentalità latita

Vedere la Juventus fuori dalla zona Champions dopo nove giornate non è una novità assoluta ma fa sempre un certo effetto, specie se si considera che dei 17 punti raccolti finora, 3 sono arrivati a tavolino per gentile omaggio del Napoli. La dirigenza bianconera è fin troppo esperta per non aver previsto un percorso incidentato con un allenatore alle prime armi in panchina, ma dopo circa un quarto di campionato la creatura di Pirlo continua ad essere altalenante sul piano gioco e carente come mentalità. L'assenza della vecchia guardia nella trasferta del Vigorito con Chiellini, Buffon e il cannibale Ronaldo non convocati e Bonucci in panchina, ha avuto un suo peso su una squadra che non riesce ad espugnare questi campi rinunciando magari a qualcosa sul piano estetico. Nell'ultimo decennio trionfante è capitato alla Juve di lasciare a sorpresa per strada qualche punto contro formazioni impegnate nella lotta salvezza ma "capire che le partite non sono tutte uguali e i momenti

Verso Napoli-Roma, nel nome di Diego e di chi dovrà onorare il suo lascito

Dopo un Napoli-Rijeka giocato con il lutto nel cuore e al braccio per la fresca scomparsa di Diego Armando Maradona, gli azzurri si preparano ad accogliere la Roma in un San Paolo pronto a cambiare ufficialmente nome. Il derby del Sud, una partita di cartello più consona ai palcoscenici su cui il Diez era solito illuminare la scena con la sua classe e il suo carisma, pur essendo l'Europa League la moderna versione di quella Coppa Uefa regalata alla bacheca del club. Maradona ha legato la sua leggenda alle sfide contro il Milan degli olandesi e contro la Juventus, ma anche contro i giallorossi ebbe modo di lasciare il segno 5 volte. Un peccato che i tifosi non possano offrire il loro tributo anche dentro lo stadio a chi sul rettangolo verde ha costruito la sua grandezza, ma il suo spirito accompagnerà lo stesso la squadra di Gattuso (che per l'occasione indosserà una speciale maglia celebrativa) e soprattutto i leader del gruppo, sicuramente provati dallo shock; ovviamente Loren

Juve, CR7 a riposo: Dybala a Benevento non deve più fallire

L'inizio di stagione di Paulo Dybala, tra il Covid, il recupero dall'infortunio che lo aveva tenuto fuori col Lione e le polemiche su un rinnovo di contratto che non arriva, ha vissuto talmente tanti contrattempi che giudicare le sue prestazioni, comunque negative, diventa difficile. Il modesto Ferencvaros sembrava l'avversario ideale per ritrovare l'ispirazione dei tempi migliori, ma anche contro gli ungheresi la Joya (con la fascia da capitano al braccio) è stata tra i peggiori in campo, all'interno di un contesto di squadra che aveva preso troppo sotto gamba l'impegno europeo nei primi 45'.  Il riposo programmato di Ronaldo che non prenderà parte alla trasferta di Benevento, concede però una seconda chance da non fallire all'ex Palermo. Morata è sempre più avanti a lui nelle gerarchie sia per una questione di rendimento che di complementarietà col portoghese, ma non è detto che le cose non possano cambiare. Serve una scintilla, un lampo che restituisc

Roma, rebus difesa: le soluzioni possibili per Fonseca

Dopo il 5-0 dello Stadio Olimpico la Roma concede la rivincita al Cluj con l'obiettivo di archiviare la qualificazione ai sedicesimi di finale di Europa League, vicini ma non ancora in tasca. Trasferta insidiosa quella in Transilvania per la squadra di Paulo Fonseca, alle prese con un'emergenza in difesa da codice profondo rosso. Con i risentimenti muscolari (senza lesioni) accusati da Ibanez e Mancini contro il Parma, Kumbulla e Fazio (negativo ma non ancora idoneo per giocare) out per Covid e Smalling alle prese con un fastidio al ginocchio dopo aver smaltito l'intossicazione alimentare, l'unico difensore disponibile rimane Juan Jesus; al brasiliano si aggiunge Bryan Cristante, più volte adattato nel cuore della retroguardia a tre. La soluzione più naturale in questa situazione sarebbe il ritorno al vecchio 4-2-3-1, ma se il tecnico portoghese decidesse di confermare l'assetto tattico che sta dando tante soddisfazioni ai giallorossi, ci sarà bisogno di una vera  m

Fiorentina, la luce in fondo al tunnel indicata da chi non t’aspetti: la serata magica di Montiel

Quando le cose vanno male, bisogna avere il coraggio di osare con una mossa a sorpresa in grado di rompere gli schemi: è quello che ha fatto ieri Cesare Prandelli quando ha richiamato dal riscaldamento il match winner Cristobal Tofol Montiel per farlo entrare, dopo aver osservato che la sua Fiorentina non riusciva a sbloccare il punteggio con l'Udinese neanche ai supplementari.  Una piccola, lucida, follia quella dell'ex ct della Nazionale che ha deciso di affidarsi al giovane esterno spagnolo, talento da zero minuti con Iachini e relegato in una Primavera che è categoria che ormai non gli appartiene più. Stagione difficile l'ultima per il classe 2000 che è passato dall'essere il Robin perfetto per Batman Vlahovic, accumulando soddisfazioni e trofei con i giovani viola insieme al serbo, al trovare uno spazio limitato tra i grandi per poi provare l'esperienza estera al Vitoria Setubal, con esiti infruttuosi. In estate non ha trovato altra sistemazione ed ha aspettato

E' MORTO DIEGO ARMANDO MARADONA : Napoli e il mondo piangono el pibe de oro

A 60 anni è morto Diego Armando Maradona. L'ex leggendario calciatore del Napoli, del Barcellona e della Nazionale argentina, è deceduto secondo quanto riportano il Clarin e la CNN."Il quotidiano di Buenos Aires racconta che Maradona “ha subito un arresto cardiorespiratorio nella casa di Tigre dove si era stabilito dopo l’operazione alla testa”.Diego è stato il più grande di sempre, la Fifa lo ha eletto miglior calciatore del XX secolo al pari del brasiliano Pelé.″È triste perdere amici in questo modo” ha commentato Pelé, che da sempre si contende con Maradona la palma del calciatore più forte di tutti i tempi.“Sicuramente un giorno giocheremo insieme lassù in cielo”.Una lunghissima carriera da professionista, ha militato nell’Argentinos Juniors, nel Boca Juniors, nel Barcellona, nel Napoli, nel Siviglia e nel Newell’s Old Boys.Ha segnato il gol del secolo ai mondiali del 1986 in Messico – che vinse con l’Argentina – contro l’Inghilterra. Nella stessa partita segnò un gol di m

Verso Liverpool-Atalanta, a lezione da Klopp: come vincere anche senza difesa

A 3 settimane di distanza dal pesantissimo 0-5 con cui i Reds hanno ribadito la propria forza ridimensionando le velleità di grandezza della banda di Gasperini, l'Atalanta si prepara alla seconda parte dell'esame Liverpool. Ad Anfield la Dea farà visita ad una squadra che ha quasi in tasca il pass per gli ottavi e terribilmente incerottata in difesa; margini quindi per portare a casa un risultato migliore rispetto a quello di Bergamo ce ne sono (anche perché fare peggio non sarebbe facile), ma attenzione a sopravvalutare i problemi nel reparto arretrato della formazione di Klopp.  Il vate tedesco non ha a disposizione com'è noto Van Dijk, che si è rotto il crociato a causa di un intervento killer di Pickford nel derby con l'Everton, Joe Gomez, Alexander-Arnold e probabilmente risparmierà anche Robertson, che ha stretto i denti nel weekend di Premier League ma è tornato acciaccato dagli impegni con la Nazionale scozzese: in sintesi, tutta la retroguardia titolare è out.

Inter, bivio Champions col Real: 22 anni fa esatti il precedente a cui ispirarsi

Vigilia di Champions per l'Inter che si prepara a una partita da dentro o fuori col Real Madrid, dopo il 3-2 dell'Estadio Alfredo di Stefano. Margini di errore praticamente nulli per Lukaku e compagnia, fanalini di coda di un girone equilibratissimo che comprende anche Shakhtar Donetsk e Borussia Monchengladbach. La sconfitta di misura in terra spagnola non ha evidenziato una grandissima differenza tra le due squadre, riflettendo in qualche modo il bilancio aggiornato delle sfide giocate fino ad oggi (7 vittorie a testa e 2 pareggi).  Un precedente in particolare evoca dolci ricordi e incrementa scaramanticamente la fiducia degli uomini di Conte: un 3-1 a San Siro, datato 25 Novembre 1998. Era l'Inter di un Javier Zanetti alle prime armi e di Ronaldo il Fenomeno, che però lasciò per l'occasione il ruolo di attore principale a Zamorano e a Roberto Baggio, eroe di serata con la sua doppietta decisiva dopo essere entrato dalla panchina; inutile col senno di poi la rete mad

E alla fine arriva.. l’esordio! Moukoko, star a 16 anni capace di rubare la scena ad Haaland

l weekend calcistico in Germania era atteso con una certa curiosità; non necessariamente perché ci fosse in programma una sfida di alta classifica o un derby sentito ma per la prima convocazione tra i grandi di Youssoufa Moukoko, baby attaccante classe 2004 considerato il prossimo grande  craque  del calcio tedesco, e perché no, mondiale . Una chiamata arrivata con una tempistica che di casuale non ha niente: il giovanissimo talento del Borussia Dortmund ha appena compiuto 16 anni, età minima da regolamento per poter scendere in campo in Bundesliga. Circostanza che non si è fatta attendere grazie ai 5 minuti giocati sul prestigioso terreno di gioco dell'Olympiastadion contro l'Hertha Berlino, che per poco non oscuravano lo straordinario poker di reti firmato da Erling Braut Haaland. È stato proprio il centravanti norvegese a lasciargli il posto, in quello che potrebbe essere un ideale passaggio di consegne nel prossimo futuro in un palcoscenico da urlo per i migliori prospetti

Milan, tegola Ibra: la vera prova di maturità comincia adesso

Gli aggettivi per descrivere uno Zlatan Ibrahimovic più dominante che mai a 39 anni sono ormai finiti, i suoi record di prolificità e "anzianità" lasciano a bocca aperta tanto quanto il suo strapotere sugli impotenti difensori avversari. La soddisfazione per la doppietta di ieri utile per vincere una partita al San Paolo che, se non era sfida Scudetto, ha messo in palio comunque tre punti che potrebbero rivelarsi pesanti a fine stagione nella corsa Champions, è stata però soffocata dal problema muscolare che lo ha costretto ad abbandonare il campo.  La diagnosi odierna ha confermato i timori, lesione del bicipite femorale della coscia sinistra e stop di almeno 10 giorni, ma che potrebbe essere anche più lungo perché i contrattempi muscolari possono essere infidi e impongono cautela. La tegola peggiore per il Milan, con tutti i tifosi rossoneri in apprensione davanti alla tv alla prima smorfia di dolore del loro leader maximo, anche perché dal mercato non è arrivata una vera r

Inter, Eriksen e le “tante occasioni avute”: minutaggio alla mano i conti non tornano

Nel giro di pochi giorni Christian Eriksen è passato dall'incassare le dichiarazioni di stima e vicinanza di Lukaku a quelle molto più fredde del suo allenatore, in conferenza stampa: "Penso che Christian abbia avuto tantissime occasioni, ha giocato più di tanti altri". Difficile non concedere un minimo di comprensione a Conte di fronte al consueto giro di domande sull'impiego del danese, che è più puntuale del bollettino della Protezione Civile in tempo di pandemia; però è altrettanto vero che non si può non percepire una differenza di approccio tra le parole dell'attaccante belga e le sue, che non sembrano essere finalizzate a incoraggiare un giocatore che potrebbe rivelarsi un'arma preziosa a disposizione. Ma in soldoni, o meglio in numeri, sono così tante le occasioni e quindi la fiducia che il tecnico pugliese gli ha accordato fino ad ora? L'ex Tottenham in questo inizio di stagione ha totalizzato sul contachilometri 301' spalmati su 7 presenze tr

Napoli, Mertens e un’astinenza da gol che deve finire: il Milan lo ispira

L'immagine positiva che il Napoli si tiene stretto da una pausa per le Nazionali che ha portato in dote la lussazione alla spalla di Osimhen e le positività al Covid di Hysaj e Rrahmani, è sicuramente la gioia di Dries Mertens per il ritorno al gol. La punizione vincente che gli ha permesso di entrare nel tabellino dei marcatori nel 2-0 del Belgio contro l'Inghilterra ha posto fine a un digiuno che durava dalla partita col Genoa, seconda giornata di campionato. Quasi due mesi senza segnare, decisamente un'anomalia per un attaccante del suo livello.  Adesso la missione diventa quella di gonfiare la rete di nuovo con la maglia azzurra e il prossimo ostacolo sul cammino dei partenopei si chiama Milan, un avversario che spesso stimola la classe del folletto ex Psv Eindhoven. Vero è che i rossoneri sono lontani dall'essere la squadra da lui più bucata, inarrivabili Bologna e Cagliari trafitte rispettivamente 11 e 10 volte; ma specie da quando ha completato la sua trasformazi

Più forti degli infortuni e del Covid: la top 11 dei sempre presenti in Serie A

Arrivederci al 2021 per le Nazionali, adesso i club faranno sul serio fino a Natale con una maratona di partite tra campionato e coppe europee. Un tour de force reso più complicato dagli infortuni e dai focolai di Covid, sebbene ci siano alcuni giocatori che in Serie A si sono dimostrati per il momento "invulnerabili" a queste due diverse problematiche non saltando neanche un minuto dopo sette giornate, con una logica prevalenza dei portieri (ben 11) rispetto ai giocatori di movimento. Ecco la top 11 con qualche nome insospettabile:  (3-5-1-1): Handanovic (Inter) ; Acerbi (Lazio), Milenkovic (Fiorentina), Mancini (Roma); Theo Hernandez (Milan), Schouten (Bologna), Locatelli (Sassuolo), Nandez (Cagliari), Tomiyasu (Bologna); De Paul (Udinese); Messias (Crotone) 

La Roma parla portoghese, Totti può attendere: il nuovo dg è Tiago Pinto

Nei giorni in cui le voci sul ritorno di Francesco Totti all'interno dell'organigramma societario della Roma si erano nuovamente intensificate, i Friedkin lasciano tutti di stucco ufficializzando un nome mai uscito fuori nel lungo casting internazionale portato avanti per arrivare alla nomina di un nuovo direttore generale, il 36enne Tiago Pinto. È la prima vera mossa della nuova proprietà dal suo insediamento, con la quale si viene a creare una solida roccaforte lusitana a Trigoria considerando la presenza di Paulo Fonseca in panchina.  Chi è Tiago Pinto? Giovane manager molto apprezzato in patria in particolare per il rapporto empatico coi giocatori, ha scalato le gerarchie dirigenziali del Benfica, di cui è dichiarato tifoso, accumulando successi nella sezione polisportiva prima di essere preposto esclusivamente al calcio dal 2017.  Sarà lui l'uomo mercato giallorosso in parole povere? La Roma lo ha accolto con un comunicato in cui viene elogiata la sua capacità di "

Il fantamercato al tempo della sosta per le Nazionali: Eriksen al Milan, Calhanoglu all’Inter

Per quanto ci si sforzi di seguire con interesse il percorso di avvicinamento delle Nazionali ai prossimi importanti tornei, nonostante partite destinate a lasciare il segno come il tennistico 6-0 con cui la Spagna ha asfaltato la Germania, il focus in questo periodo è sui club e su come i loro protagonisti si disimpegnano nelle rispettive selezioni. Come Eriksen e Calhanoglu, così affini nel loro essere cuori pulsanti negli "organismi" tecnici di Danimarca e Turchia e così dissimili per la situazione vissuta in una Milano tinta da colori diversi.  L'ex Tottenham continua a splendere di luce propria ogni volta che lascia Appiano, ma la sua agonia di panchine e prestazione scialbe sembra destinata a proseguire fino a Gennaio; un mese che potrebbe anche essere l'ultimo di Calhanoglu con i colori rossoneri perché nonostante la sua imprescindibilità, la forbice tra domanda e offerta sul rinnovo continua a essere preoccupante vista la naturale scadenza del contratto tra po

Roma-Mkhitaryan, “armeno” un altro anno insieme

Tra i segreti del convincente inizio di stagione della Roma non può essere annoverato il rendimento di Henrikh Mkhitaryan; come può essere considerato tra i "segreti", o tra le sorprese, il contributo di un giocatore che ha indossato con esiti vittoriosi la maglia di club prestigiosi come il Borussia Dortmund, il Manchester United e l'Arsenal?  Resta il fatto che dopo un primo anno nella Capitale in cui aveva comunque già dato sfoggio delle sue doti tecniche superiori e del suo QI calcistico, adesso il Capitano della Nazionale armena, incrociando le dita, sembra aver trovato anche la continuità fisica giusta per portare in alto i giallorossi. Dopo il meraviglioso hat-trick contro il Genoa, più di qualcuno ha ridato uno sguardo alla sua situazione contrattuale nella speranza che la sua permanenza a Roma duri ancora a lungo. In estate il trequartista si è liberato con un gioco di prestigio del suo agente (Mino Raiola, e chi sennò) dal contratto con l'Arsenal per poi sti

Bastoni fa il veterano, l’Inter lo coccola: sarà lui l’erede di Bonucci in azzurro?

La successione di Chiellini (36 anni) e Bonucci (33 anni) è un problema che da anni sia la Juventus che la Nazionale italiana si stanno ponendo. Se i bianconeri hanno ceduto alla tentazione esterofila tutelandosi per il futuro con De Ligt e Demiral, al momento la terza scelta nella retroguardia dell'Italia di Mancini è Acerbi, che però per ragioni anagrafiche non può rappresentare una soluzione a lungo termine. Fino a poco tempo fa la prossima coppia d'oro della difesa nostrana era stata individuata in Rugani e Romagnoli; il primo però è uscito stabilmente dal giro dei convocati dopo il poco spazio ricevuto nelle stagioni a Torino, mentre l'ex Roma pur essendo capitano e punto di riferimento del Milan non ha ancora fatto breccia nelle gerarchie della Nazionale.  In un Italia-Polonia a senso unico, Alessandro Bastoni ha dato la forte sensazione di volersi candidare ad essere la prossima eccellenza in un reparto che storicamente è uno dei nostri punti di forza, grazie anche a

Berna, l’aria di Coverciano ti fa bene: lampi del giocatore che fu ai tempi della Fiorentina

Juventus-Atletico Madrid, ritorno degli ottavi di finale della Champions League 2018-2019. L'epica rimonta con cui la Vecchia Signora ribalta la sconfitta del Wanda Metropolitano porta la firma a caratteri cubitali di Cristiano Ronaldo, ma viene ispirata per buona parte da un Federico Bernardeschi in serata di grazia. È il punto più alto della sua avventura bianconera, ma invece che rappresentare l'attesa consacrazione diventa l'inizio della sua parabola discendente. Da allora tante partite, tante occasioni non sfruttate a causa di prestazioni colpevolmente sbiadite, un rapporto sempre più incrinato con una tifoseria propensa ai giudizi negativi nei suoi confronti. L'avvento di Andrea Pirlo in panchina non ha invertito la tendenza, e l'esperimento di reimpostarlo come esterno a tutta fascia se non è già fallito, è ancora confinato sui campi d'allenamento della Continassa.  In un quadro di questo genere, la chiamata della Nazionale è arrivata come una boccata d&#

Tensione alle stelle tra club e Nazionali: ma Uefa e Fifa preferiscono tacere

Il rapporto tra squadre di club e Nazionali nell'ultimo decennio è andato progressivamente logorandosi, parallelamente all'aumento del numero delle partite; i club non hanno mai visto di buon occhio la puntuale ecatombe di infortuni che si verificano quando viene dato spazio alle rappresentative dei vari paesi, e di cui loro stessi fanno le spese. Il contrasto si è acuito ancora di più in tempo di pandemia, con i viaggi intercontinentali che aumentano il rischio di contagio e si collocano all'interno di un calendario sempre più intasato. C'è chi lo dichiara apertamente e chi no, ma tutti gli allenatori, dirigenti e presidenti sono preoccupati per ciò che avviene lontano dai loro occhi: ovviamente anche le Nazionali hanno i loro rigidi protocolli ma il clamoroso caso Vida, sostituito durante l'intervallo di Turchia-Croazia perché nel frattempo era arrivato il referto della sua positività, ha definitivamente scoperchiato il vaso di Pandora.  Non che il Covid sia l'

Juventus, in Nazionale Bentancur torna Don Rodrigo: e Pirlo prende nota

Per spiegare le difficoltà di questo inizio stagione della Juventus di Pirlo, fatto più di pareggi che di vittorie, in molti usano come valida argomentazione il rendimento del centrocampo. Questo maledetto centrocampo che da tempo, nonostante i successi e i cicli dei vari Pjanic e Khedira , tormenta i bianconeri che si sentono ancora orfani di una mediana che 5 anni fa costringeva a turno a stare in panchina uno tra Pirlo, Pogba, Vidal e Marchisio. Oggi la Vecchia Signora nella zona nevralgica del rettangolo verde si deve affidare principalmente all'incostanza e all'anarchia di Rabiot, alle geometrie ancora un po' scolastiche di Arthur e alla personalità altalenante e a volte poco "charrua" di Bentancur. Un giocatore, quest'ultimo, designato a fare il salto di qualità con l'addio di Pjanic destinazione Barcellona; ma che al momento riesce a offrire la versione migliore di sé stesso solo con l'Uruguay.  Dopo il netto 0-3 in Colombia con cui il decano Os

Due mesi bastano per guadagnarsi i riflettori delle big: l’ascesa di Rovella e Lovato

Nell'Italia u21 che è andata ad imporsi in Islanda, conquistando tre punti pesanti e non scontati per la qualificazione al prossimo Europeo di categoria, importante è stato il contributo di due giocatori al debutto con gli azzurrini: Nicolò Rovella e Matteo Lovato. Cos'hanno in comune il centrocampista del Genoa e il difensore dell'Hellas Verona oltre ad essere quasi coetanei? A pensarci bene sicuramente la grande personalità che gli ha permesso di emergere e di farsi un nome in Serie A dopo sole sette giornate di campionato.  Va detto che il classe 2001 del Grifone non era un illustre sconosciuto, essendo una presenza abbastanza costante delle Nazionali giovanili italiane già prima dell'esordio in massima serie, avvenuto lo scorso anno contro l'Inter.. curiosamente contro lo stesso avversario che ha battezzato la sua prima da titolare tra i pro in maglia rossoblu nella partita di ritorno, terminata con un risultato ugualmente negativo (4-0 a San Siro, 0-3 a Marassi

Milan la nuova vita di Paquetá: l’Equipe già lo esalta

La cessione di Lucas Paquetá al Lione è stata accolta con un sospiro di sollievo dai tanti tifosi rossoneri ormai irritati alla vista della sua presenza in campo; l'assegno di 20 milioni di Aulas è stato considerato una manna dal cielo, per quanto sufficiente solo in parte a mettere una pezza da un punto di vista economico al suo oneroso acquisto dal Flamengo.  Cambiare aria sembra aver fatto bene al fantasista che ha appena ritrovato la Nazionale maggiore brasiliana (grazie anche all'infortunio di Coutinho), in virtù delle recenti prestazioni con la maglia dell'OL, che aveva anticipato il suo arrivo in previsione delle cessioni poi sfumate di Depay e Aouar. Dopo che il suo incisivo ingresso a partita in corso ha permesso al Lione di vincere il sentitissimo derby del Rodano contro il Saint-Etienne, l'Equipe ha deciso di tessere le sue lodi:  "ci si aspettava un artista, piuttosto lento e raffinato, abbiamo scoperto invece un guerriero, efficace nei duelli con in pi

Fiorentina, Prandelli è il post Iachini: un’altra scelta di cuore, un’altra minestra riscaldata?

La Fiorentina di Rocco Commisso assomiglia sempre di più all'ultimo Milan di Berlusconi, quello che si è ostinato a proporre in panchina ex giocatori con esperienza scarsa o nulla da allenatori, convinto che il requisito del dna milanista e del senso di appartenenza fosse da mettere in cima alla lista.  Dopo che due mesi sono stati sufficienti per rinnegare la disgraziata scelta di confermare Iachini, la società gigliata ha deciso di fare (di nuovo) una scelta di cuore, che sembra basata più sul legame con l'ambiente e sul vissuto con i colori viola che non su un progetto tecnico davvero convincente. E così sulla panchina del Franchi torna a sedersi Cesare Prandelli, accomunato a Vincenzo Montella da un primo ciclo (decisamente) positivo in panchina. L'ex ct della Nazionale fa ritorno nella sua Firenze, sua città adottiva, a cui dieci anni fa regalò tangibili sogni di grandezza, prima di sposare l'azzurro e sperimentare una parabola discendente nella sua carriera, dopo

Roma imbattuta (sul campo) alla sosta di Novembre: la risposta di Fonseca agli scettici

La Roma all'indomani della vittoria di Marassi sul Genoa grazie alla tripletta di un fenomenale Mkhitaryan si risveglia terza in classifica a pari merito con il Napoli, con la prospettiva di rimanerci almeno due settimane in virtù della sosta per le Nazionali e senza dimenticare la possibilità tuttora reale di agganciare il Sassuolo secondo a quota 15 punti. I giallorossi infatti sono in attesa dell'esito del ricorso sul caso Diawara nella speranza di recuperare il punticino, frutto dello 0-0 maturato al Bentegodi contro l'Hellas, che gli è stato revocato dopo il tragicomico mancato inserimento in lista del guineano. A conti fatti quella è stata l'unica sconfitta fino ad ora della Lupa, anche se arrivata dietro la scrivania: nessuno sul campo è riuscito a battere la Roma nelle dieci partite disputate dall'inizio della stagione, di cui 7 di Serie A e 3 di un girone di Europa League non scintillante, va detto, quanto a competitività.  Una bella soddisfazione comunque

Juventus, i “nuovi” Danilo e Rabiot le attrazioni più sorprendenti di Pirlolandia

Quando vedi sfumare una vittoria all'ultima azione come accaduto alla Juventus all'Olimpico di Roma, la reazione a caldo non può prescindere dalla frustrazione per i due punti persi. Specie se hai condotto la partita per larga parte di essa, rasentando la perfezione nella tua metà campo fino ai nefasti minuti di recupero. Come ammesso dai protagonisti nel post gara i campionati si vincono grazie ai dettagli, ma a mente fredda Pirlo potrà apprezzare come contro la Lazio si sia vista la miglior versione stagionale della sua squadra. Merito anche di alcune prestazioni individuali di spessore, e soprattutto inaspettate. Alzi la mano chi si aspettava di vedere una simile evoluzione positiva di Danilo, ormai onnipresente nelle formazioni del nuovo allenatore juventino. Nessuno? Il brasiliano si è lasciato alle spalle le ironie che circolavano sul suo incredibile curriculum non proporzionato al rendimento attuale, trasformandosi da terzino incapace di difendere a duttile marcatore di

Verso Atalanta-Inter, turbamenti nerazzurri a confronto al Gewiss Stadium

La settimana di impegni europei ha riempito di preoccupazioni e pensieri la testa di Inter e Atalanta, pronte a incrociare le spade domani al Gewiss Stadium in quella che alla vigilia del kick-off del campionato sarebbe stata definita una sfida Scudetto. I nerazzurri meneghini si sono terribilmente complicati la vita nel girone di Champions pur offrendo una prestazione più che discreta, al cospetto di una squadra che in fondo si chiama sempre Real Madrid e ha in rosa campioni in grado di cambiare a piacimento il corso degli eventi; i nerazzurri orobici invece sono stati letteralmente spazzati via dal Liverpool con uno 0-5 che ha lasciato di stucco anche gli uomini di Gasperini. Forse la Dea dopo la semifinale sfumata al fotofinish lo scorso anno si era inconsciamente illusa di potersi autoinvitare al tavolo delle big? Quello che è certo è che lo stesso Gasperini nel post partita ha dichiarato, con grande realismo, che la sua Atalanta nelle ultime settimane non ha la stessa intensità de

Milan, il sapore della sconfitta 8 mesi e 24 partite dopo: un incidente di percorso da archiviare in fretta

Era l'8 Marzo, il paese intero si apprestava ad entrare in lockdown e il Milan usciva insoddisfatto da un immalinconito San Siro dopo essersi piegato davanti al Genoa. Curiosamente adesso che l'Italia entra in nuovo lockdown, stavolta su base regionale per le zone considerate più a rischio, i rossoneri tornano a perdere 8 mesi e 24 partite di imbattibilità dopo a cavallo tra due stagioni.  Quello contro il Lille è sembrato il classico passo falso tipico di una serata storta, contro un avversario forte, sicuramente organizzato, e che è sceso in campo praticamente con la formazione titolare. Specie nel secondo tempo, la squadra di Pioli ha palesato una mancanza di cattiveria nel cercare di recuperare un risultato determinato da alcuni errori individuali; un calo di tensione più nervoso che fisico, ma in fondo andava messo in conto che prima o poi la striscia positiva si sarebbe dovuta arrestare. Niente panico, anche perché la qualificazione ai sedicesimi di Europa League è ancora

Milan, Theo l’insostituibile: ma Deschamps ancora non ci sente..

Già 10 presenze ad inizio stagione, quasi 1000' e siamo solo ai primi di Novembre: numeri di uno stakanovista, di un insostituibile quale è Theo Hernandez in questo Milan imbattuto ed avido di successi. Insostituibile a tal punto che sul gong del mercato, i rossoneri hanno deciso di privarsi di Laxalt, sua riserva diretta. Anche stasera contro il Lille sarà costretto probabilmente agli straordinari, a causa dell'affaticamento di Calabria che impedirà a Pioli di dirottare Diogo Dalot sulla fascia sinistra. Forse a causa della fatica, va detto che il suo rendimento finora non è sempre stato ai livelli eccelsi della passata stagione ma intanto continua ad incassare gli elogi del suo allenatore, intervistato da  L'Equipe  per l'occasione: "È uno dei migliori terzini al mondo, non voglio entrare nel merito delle scelte di Deschamps ma meriterebbe la convocazione".  Proprio il commissario tecnico della Francia però non sembra volerci sentire, e ha deciso ancora una

Juventus, Morata sente aria di casa: ma la partenza sprint non è una novità assoluta

Si sa quanto sentirsi a casa possa condizionare le prestazioni di un calciatore. Tornare nel posto che magari non è il tuo luogo di nascita ma che ha fatto da scenario di fondo al tuo passaggio esistenziale da ragazzo a uomo, e sentirsi protetti da un ambiente che non mette in discussione le tue capacità fa una grande differenza; perché è la testa a far muovere le gambe e a mettere in moto il talento.  È quello che sostanzialmente sta accadendo ad Alvaro Morata, che ha iniziato col botto la sua seconda vita in maglia Juventus. Con la doppietta di ieri in casa del Ferencvaros lo spagnolo ha già segnato sei reti, più altre sei annullate a causa del Var per una questione di centimetri, in sole sette presenze. Niente male per un giocatore che, questo è innegabile, è tornato a vestire il bianconero dopo le fumate nere arrivate sui fronti Suarez e Dzeko. Tutti si chiedono se sia arrivato il momento della definitiva maturazione di un attaccante che ha spesso dato la sensazione di "accont

Alla scoperta del Ferencvaros, la cenerentola pronta a concedere la rivincita alla Juve

Ben 55 anni dopo, il cammino europeo di Ferencvaros e Juventus si intreccia di nuovo. Stagione 1964/1965, Coppa delle Fiere; la finale mette di fronte proprio le due compagini, con i bianconeri, a caccia del primo successo fuori dai confini nazionali, che arrivano da favoriti anche per la cornice dello Stadio Olimpico di Torino che ospita l'ultimo atto. La formazione di Budapest però ha fatto fuori durante il suo percorso tra le altre Roma e Manchester United e beneficia della turbolenta vigilia juventina, segnata dall'esclusione della stella Omar Sivori a causa dei rapporti difficili col tecnico Heriberto Herrera. Finirà 0-1 a sorpresa, per quello che ad oggi rimane l'unico storico alloro di una squadra ungherese in campo europeo. Che insidia rappresenta invece oggi il Ferencvaros per gli uomini di Pirlo?  Il calcio e i rapporti di forza sono molto cambiati da quella amara finale, per l'intero movimento magiaro in particolare sia a livello di club che di Nazionale. Att

Tra rotazioni limitate e Covid-gate: la Lazio vuole esportare la “zona Caicedo” anche in Champions

È notizia di ieri che la Procura federale della Figc ha deciso di aprire un'inchiesta ai danni della Lazio per accertare eventuali violazioni dei protocolli sanitari anti-Covid-19, con particolare attenzione alle modalità con cui vengono processati i tamponi e alla gestione della bolla "alla luce delle positività alterne di giocatori come Immobile, Leiva e Strakosha, disponibili per le gare di campionato (i primi due sono subentrati durante il secondo tempo a Torino) e fermati da presunte positività invece dall'Uefa". Gli ispettori federali hanno fatto visita a Formello per ben tre volte nelle ultime due settimane, ma i biancocelesti si dicono tranquilli per aver agito nel rispetto delle norme vigenti e in collaborazione con le istituzioni sportive nazionali ed internazionali.  In attesa di fare luce su questa vicenda che nel migliore dei casi ha evidenziato una colpevole mancanza di trasparenza, la Lazio ha comunque il dovere di concentrarsi sul campo, dove tra poche