Per spiegare le difficoltà di questo inizio stagione della Juventus di Pirlo, fatto più di pareggi che di vittorie, in molti usano come valida argomentazione il rendimento del centrocampo. Questo maledetto centrocampo che da tempo, nonostante i successi e i cicli dei vari Pjanic e Khedira , tormenta i bianconeri che si sentono ancora orfani di una mediana che 5 anni fa costringeva a turno a stare in panchina uno tra Pirlo, Pogba, Vidal e Marchisio. Oggi la Vecchia Signora nella zona nevralgica del rettangolo verde si deve affidare principalmente all'incostanza e all'anarchia di Rabiot, alle geometrie ancora un po' scolastiche di Arthur e alla personalità altalenante e a volte poco "charrua" di Bentancur. Un giocatore, quest'ultimo, designato a fare il salto di qualità con l'addio di Pjanic destinazione Barcellona; ma che al momento riesce a offrire la versione migliore di sé stesso solo con l'Uruguay.
Dopo il netto 0-3 in Colombia con cui il decano Oscar Washington Tabarez ha festeggiato la centesima gioia da ct della Celeste, la prestazione dell'ex volante del Boca Juniors è stata esaltata in patria da El Observador : "La grande figura dell'Uruguay. Ha messo in scena uno spettacolo straordinario. Dal punto di vista fisico, facendo tutto in mezzo al campo, collaborando sia in difesa che in attacco. Si è sempre mostrato decisivo nelle giocate, dando il via all'azione del secondo gol con un pallone recuperato a metà campo. Tremendo".
Un penalty guadagnato, un 9 in pagella e tanti complimenti prima della sfida al vertice col Brasile del compagno di squadra e di reparto Arthur, che gli permetterebbe in caso di altra prestazione positiva di tornare a Torino col serbatoio di fiducia pieno. La prova di Bentancur con la Lazio alla vigilia della sosta era stata più che onesta, prima di essere macchiata dal tunnel con cui Correa ha avviato l'azione del pareggio di Caicedo a tempo scaduto; ma Pirlo vuole di più da lui, vuole il Don Rodrigo formato Nazionale.
L'inizio di stagione di Paulo Dybala, tra il Covid, il recupero dall'infortunio che lo aveva tenuto fuori col Lione e le polemiche su un rinnovo di contratto che non arriva, ha vissuto talmente tanti contrattempi che giudicare le sue prestazioni, comunque negative, diventa difficile. Il modesto Ferencvaros sembrava l'avversario ideale per ritrovare l'ispirazione dei tempi migliori, ma anche contro gli ungheresi la Joya (con la fascia da capitano al braccio) è stata tra i peggiori in campo, all'interno di un contesto di squadra che aveva preso troppo sotto gamba l'impegno europeo nei primi 45'. Il riposo programmato di Ronaldo che non prenderà parte alla trasferta di Benevento, concede però una seconda chance da non fallire all'ex Palermo. Morata è sempre più avanti a lui nelle gerarchie sia per una questione di rendimento che di complementarietà col portoghese, ma non è detto che le cose non possano cambiare. Serve una scintilla, un lampo che restituisc
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