Passa ai contenuti principali

Fiorentina, Prandelli è il post Iachini: un’altra scelta di cuore, un’altra minestra riscaldata?

La Fiorentina di Rocco Commisso assomiglia sempre di più all'ultimo Milan di Berlusconi, quello che si è ostinato a proporre in panchina ex giocatori con esperienza scarsa o nulla da allenatori, convinto che il requisito del dna milanista e del senso di appartenenza fosse da mettere in cima alla lista. 
Dopo che due mesi sono stati sufficienti per rinnegare la disgraziata scelta di confermare Iachini, la società gigliata ha deciso di fare (di nuovo) una scelta di cuore, che sembra basata più sul legame con l'ambiente e sul vissuto con i colori viola che non su un progetto tecnico davvero convincente. E così sulla panchina del Franchi torna a sedersi Cesare Prandelli, accomunato a Vincenzo Montella da un primo ciclo (decisamente) positivo in panchina. L'ex ct della Nazionale fa ritorno nella sua Firenze, sua città adottiva, a cui dieci anni fa regalò tangibili sogni di grandezza, prima di sposare l'azzurro e sperimentare una parabola discendente nella sua carriera, dopo il fallimento del Mondiale 2014 in Brasile. Le sue ultime esperienze da allora (Valencia, Galatasaray, Al-Nasr, Genoa) sono state tutte a tempo determinato e in alcuni casi turbolente: il sí pronunciato con entusiasmo alla proposta di Commisso è sicuramente un gesto d'amore verso una piazza che gli ha dato tantissimo, ma rappresenta anche un'irrifiutabile occasione di rilancio. 
Sarà un semplice traghettatore? Il contratto appena firmato scade a Giugno, e secondo molti l'ombra di Sarri e Spalletti accompagnerà quotidianamente Prandelli; ma non è così scontato già in partenza, anche perché dopo sole sette giornate di campionato la necessità di affidarsi ad un esperto lupo di mare solo per condurre la barca viola verso acque più serene non era così impellente. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Roma, la flessione di Pedro preoccupa: il mood “vacanze romane” deve finire dopo la sosta

Se la Roma non riesce a spiccare il volo nei big match, venendo puntualmente ridimensionata, uno dei motivi risiede probabilmente nell'inesperienza ad alti livelli di alcuni titolari dell'undici tipo: giocatori come Ibanez, Villar e Karsdorp hanno mostrato ottime qualità nel corso della stagione, ma non hanno familiarità nel competere per traguardi come la qualificazione alla Champions League, proveniendo chi da mesi in panchina all'Atalanta, chi dalla seconda serie spagnola. Contro il Napoli mancavano, oltre a Veretout, Mkhitaryan e Smalling, due tra i più navigati nella rosa di Fonseca, anche se in campo c'erano comunque Dzeko e Pedro. Lo spagnolo in particolare era stato acquistato in estate a parametro zero dal Chelsea per rappresentare un valore aggiunto in termini di leadership e mentalità vincente, in virtù della sua sconfinata bacheca. Se da questo punto di vista non sembra aver particolarmente inciso sulla maturità del gruppo giallorosso, peraltro con più di un...

Il mercato da doppia promozione dell’ambizioso Monza, la Serie B è avvisata

"Non ci nascondiamo, ho detto ai ragazzi che se arriveremo quarti avremo fallito, l'obiettivo è andare in Serie A direttamente." Parole di Adriano Galliani, amministratore delegato di un Monza che non ha intenzione di mascherare le proprie ambizioni di doppia promozione, dopo aver dominato il girone A di Lega Pro l'anno passato. Difficile chiaramente disputare un campionato a fari spenti quando hai una proprietà di tale livello che ti permette di costruire una squadra con un budget fuori categoria; il club di Berlusconi sarà sicuramente una delle maggiori attrazioni della prossima Serie B e il calciomercato non fa che rafforzare questa convinzione. I brianzoli infatti sono letteralmente scatenati in campagna acquisti e si sono già assicurati una coppia gol da seguire con attenzione: manca solo l'annuncio ufficiale per il bosniaco classe '95 Mirko Maric autore di 20 reti nel campionato croato con la maglia dell'Osijek, innesto che ha fatto seguito a quello...

Il punto sulla Premier League : il City ferma il Chelsea,ne approfitta solo l'Arsenal

Nel primo vero big match della stagione di Premier per il Chelsea,la banda Mourinho non va oltre un 1-1 all'Etihad Stadium che interrompe la striscia di quattro vittorie nelle prime quattro giornate.Merito della squadra di Pellegrini che neanche in svantaggio per la rete di Schurrle e in inferiorità numerica ha mollato,conquistandosi un prezioso punto.Merito del grande ex Frankie Lampard,che all'esordio in maglia citizens dopo il suo ingresso in campo ci ha messo una manciata di secondi a fare male ai tifosi che lo hanno acclamato e idolatrato fino all'anno scorso,e che lo hanno applaudito nonostante tutto insieme ai supporters del Manchester City.Purtroppo si sa pochissime storie d'amore nel calcio sono destinate a durare per sempre.Ad approfittare di questo mezzo passo falso del Chelsea,che comunque rimane saldamente in vetta a quota 13,è l'Arsenal che dispone con grande facilità dell'Aston Villa,rivelazione di questo primissimo scorcio di campionato.Nel giro ...