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Visualizzazione dei post da agosto, 2020

Roma, timori e speranze per Dzeko: la Juventus, i rifiuti e il figlio in arrivo

I tifosi della Roma in questi giorni si guardano smarriti e confusi, cercando conforto l'uno nell'altro. Il passaggio di consegne da Pallotta a Friedkin sembrava potesse almeno mettere al riparo da addii dolorosi, perché logica vorrebbe che una proprietà nuova non desideri presentarsi con la cessione di elementi rappresentativi come Kolarov e soprattutto Edin Dzeko. C'è chi cerca di consolarsi con l'idea che un 34enne per quanto forte non possa essere perno della squadra del futuro, opinione in parte condivisibile, ma l'auspicio della maggioranza nella Città Eterna è che il bosniaco non faccia le valigie.  In sostanza che si vada a ripetere, con una sorta di deja vu, lo stesso scenario verificatosi quando fu declinata in tempi diversi la corte del Chelsea e quella dell'Inter. Nel Gennaio del 2018 l'attuale capitano giallorosso era ad un passo dal trasferirsi a Londra, per espressa richiesta di Antonio Conte che allora siedeva sulla panchina dei blues, con

Tonali-Milan allo sprint finale: il tempismo di Maldini e la strategia all-in dell’Inter

Da giorni un classe 2000 catalizza le attenzioni del calciomercato nostrano, con le due metà di Milano parti in causa nell'affare e la Juventus, di cui qualcuno fino all'ultimo ha atteso l'inserimento a fari spenti, spettatrice interessata. Non può che trattarsi ovviamente di Sandro Tonali, il cui futuro prossimo si era capito da tempo che sarebbe stato all'ombra del Duomo, ma quasi certamente con i colori rossoneri, e questo era un dettaglio in cui non molti credevano fino a pochi giorni fa.  Nel giro di 72 ore si è materializzato il sorpasso del Milan, con Cellino favorevolmente colpito non solo dagli argomenti economici bensì dalla concretezza della proposta a fronte delle ripetute richieste di tempo della controparte interista. Il vero artefice di un'operazione vicina alla fumata bianca è Paolo Maldini, che ha compreso perfettamente il momento di stallo nella trattativa tra il Brescia e l'Inter, concentrata su altri fronti, e si è inserito con i tempi giu

Roma, i senatori al passo d’addio: Kolarov e Dzeko con un piede fuori da Trigoria

La prossima stagione della Roma, dopo il passaggio di proprietà completato subito dopo Ferragosto, si sta lentamente configurando come un'annata di transizione. Non necessariamente sul campo, dove c'è voglia di stupire e migliorare il quinto posto dello scorso campionato, ma a livello di programmazione e investimenti; non a caso è stato deciso di affidare il mercato allo strano duo Fienga-De Sanctis in attesa di individuare con calma un ds coi fiocchi. Senza grandi colpi in entrata previsti dopo la firma di Pedro, la priorità è (era?) quella di dare continuità alla squadra tenendo i migliori. Per il momento Zaniolo e Pellegrini sono stati blindati, ma il destino di due senatori dello spogliatoio come Kolarov e Dzeko rischia di essere diverso.  Il serbo ha un accordo con l'Inter e la volontà pare quella di cambiare aria, un po' all'improvviso. Non c'erano state infatti grandi avvisaglie di una sua possibile partenza dalla Capitale, ma il recente cambio di agen

Milan, forte pressing su Tonali: si cerca lo “scippo” ai cugini

Perché l'Inter non chiude per Tonali dopo mesi di lunghe trattative? È la domanda che si pongono tifosi interisti e non, preoccupati o incuriositi, a seconda dei punti di vista, dalla strategia attendista dei nerazzurri, che richiama quella attuata la scorsa estate per Nicolò Barella. Anche in quel caso l'Inter aveva in pugno il giocatore, temporeggiò e definì l'affare solo dopo un minaccioso inserimento della Roma che aveva raggiunto un accordo col Cagliari. Lo scenario potrebbe ripetersi un anno dopo, o forse no.  Che il club di Suning sia ancora in pole position per il classe 2000 del Brescia non v'è dubbio, forte di un accordo da tempo col diretto interessato e di una base di intesa con Cellino da ultimare nei dettagli, ma il margine di vantaggio sulle altre squadre interessate si è sensibilmente ridotto. La sensazione che comincia a diffondersi infatti è che il millennial delle Rondinelle sia una priorità per la dirigenza ma non necessariamente per Antonio Conte

Dinamismo e duttilità a stelle e strisce: la Juventus accoglie McKennie

La nuova era Pirlo si apre con un colpo a sorpresa. Dopo che gli arrivi di Kulusevski e Arthur erano stati definiti formalmente quando sulla panchina bianconera siedeva ancora Maurizio Sarri, il primo acquisto da regalare al nuovo allenatore proverrà dalla Bundesliga e sarà il primo americano della lunga storia della Juventus.  Secondo l'affidabilissima testata tedesca  Kicker  Weston McKennie, polivalente centrocampista dello Schalke 04, è in viaggio verso Torino per visite mediche e firma del contratto. Un nome celato fino all'ultimo, un profilo non di primissimo grido ma noto e apprezzato dagli appassionati del calcio internazionale nonostante le difficoltà attraversate nell'ultimo periodo dal club della Ruhr, e che Paratici sta per portare a casa con un affare che potrebbe sfiorare complessivamente i 25 milioni; grazie alla formula del prestito oneroso però ci sarà la possibilità di testare il suo adattamento al calcio italiano prima di esercitare il diritto di risca

Black Friday Barcellona: non solo Messi, un big blaugrana per ogni big di Serie A

La rivoluzione a Barcellona è già incominciata, e la sensazione è che scorrerà parecchio sangue. La ricostruzione è stata affidata a Ronald Koeman a cui il consiglio direttivo dei catalani ha delegato il compito, molto delicato, di fare "pulizia" tra i giocatori ormai a fine corsa. Come se ciò non bastasse, a scuotere dalle fondamenta il mondo blaugrana è arrivata la comunicazione ufficiale della volontà di Leo Messi di cambiare aria, peraltro gratuitamente attraverso l'attivazione di una clausola presente nel suo contratto. Per quanto riguarda la Pulce, il dado non è ancora tratto definitivamente perché future dimissioni di Bartomeu potrebbero ancora aprire a clamorosi per quanto difficili scenari di permanenza, ma lo stesso non si può dire per alcuni dei suoi compagni.  Sulla lista degli epurati di Rambo Koeman ci sono  Umtiti ,  Rakitic ,  Vidal  e  Suarez  con cui, in mancanza di acquirenti, si cercherà un accordo per la risoluzione del contratto perché l'inten

Conte-Inter, si va avanti insieme: la conferma ufficiale

Tre ore di dialoghi fiume tra Antonio Conte e il Presidente Steven Zhang, alla presenza delle più alte sfere dirigenziali. L'incontro clou per determinare il prossimo futuro dell'Inter si è risolto con la permanenza del tecnico salentino, annunciata ufficialmente dal club: nessuna rottura dopo i molteplici j'accuse dell'ultimo mese, confermate le voci di corridoio delle ultime ore che parlavano di un riavvicinamento tra le parti.Le ragioni economiche, Conte non si sarebbe mai dimesso senza una cospicua buonuscita e la società meneghina non avrebbe mai esonerato un allenatore che ha un contratto da 12 milioni netti all'anno, hanno avuto un peso; ma l'ex allenatore della Juventus ha ricevuto una serie di garanzie tecniche e gestionali senza le quali non avrebbe fatto passi indietro rispetto alle recenti dichiarazioni ricche di spunti polemici.E adesso quali conseguenze? Secondo le ultime non sarebbero a rischio nè Beppe Marotta nè Piero Ausilio, la cui posizio

Last but not least: le occasioni di mercato per la Serie A tra le retrocesse d’Europa (parte 2)

Retrocedere non sempre è sinonimo di essere più deboli rispetto a chi , al posto tuo, ha centrato l'agognato obiettivo della salvezza. Alcune stagioni nascono sotto una cattiva stella, condizionate dagli errori fatti in estate o durante l'anno: la scelta di un allenatore sbagliato e la frenesia di cambiarlo ripetutamente nella speranza di dare una scossa, una campagna acquisti troppo conservativa o troppo rivoluzionaria, tensioni nello spogliatoio, i fattori che incidono possono essere tanti e imponderabili. Il risultato è che non di rado finiscono per vivere l'incubo della retrocessione squadre che hanno in rosa elementi forti, tali da farti chiedere "ma come hanno fatto a non restare in massima serie con questi giocatori?", e che suscitano tanto interesse in sede di calciomercato nonostante l'esito negativo del campionato.  La Liga nell'ultimo periodo è stata spesso terreno di caccia per molti ds italiani, attratti dalla possibilità di scovare giocato

L’incredibile storia di Coman: dall’idea del ritiro al gol che vale il tetto d’Europa

Nel contesto di un Bayern Monaco che (stra)vince la sua sesta Champions League e colleziona il secondo triplete in soli sette anni, il più felice di tutti è sicuramente il match winner della finale, il francese Kingsley Coman. Che ha una storia particolarissima: quella di un predestinato a cui la buona sorte stava per voltare le spalle, ma che ha deciso di non mollare ed è arrivato a decidere una finale europea contro il suo primo amore, il club della sua infanzia e della sua adolescenza.  Coman esordisce tra i professionisti del Paris Saint-Germain giovanissimo, a soli 16 anni, in occasione della trasferta di Sochaux, quando sulla panchina dei parigini siedeva ancora Carlo Ancelotti. Farà presto le valigie dalla Capitale francese, diventando uno dei primi (e tantissimi) talenti provenienti dal vivaio che la nuova proprietà qatariota si è dimostrata incapace di trattenere nonostante un utilizzo precoce in prima squadra per molti di loro. A fiutare l'affare a parametro zero è la

Champions League, atto finale: storie che si incrociano in Psg-Bayern

Cinque Champions a zero, l'insaziabile sete di celebrare una volta di più la propria grandezza contro il desiderio di affermarsi definitivamente nell'elite dei top club dopo un decennio di investimenti massicci, la finale in programma questa sera tra Bayern e Psg sarà anche questo. Una sfida che propone un numero interessante di incroci, a partire da quello più curioso se lo si guarda dalla prospettiva del calcio italiano, ovvero il rendez-vous tra Mauro Icardi e Ivan Perisic. Due epurati dell'Inter che si contenderanno l'atto conclusivo della massima competizione europea, con uno stato d'animo piuttosto diverso. Il croato ha soffiato il posto a Coman nel corso delle Final Eight e potrebbe partire titolare anche contro i parigini, nonostante il suo riscatto da parte del Bayern continui ad essere in bilico in maniera del tutto singolare. L'argentino invece dopo una brutta prestazione contro l'Atalanta è retrocesso nelle gerarchie complice il ritorno di Mba

Inter, la finale di Europa League come punto di partenza: a patto che Conte non dica addio

Minuto 5 di Inter-Siviglia, Lukaku non sbaglia dal dischetto dopo essere andato via in maniera travolgente a Diego Carlos, sembra la genesi dell'apoteosi nerazzurra. Invece è l'inizio di una escalation di brutte notizie all'interno della serata interista, cominciando dai tre gol andalusi inframezzati dalla zuccata di Godin per finire con l'ennesimo post partita che fa discutere di Conte. A dieci anni dall'ultima volta l'Inter tornava a disputare una finale europea e due lustri dopo allo stesso modo rischia di perdere il suo condottiero dopo il triplice fischio. Conte come Mourinho, le sue parole dal sapore di addio come le lacrime del portoghese che però, bella differenza, la Champions League l'aveva vinta.  Le pesantissime ombre gettate ancora una volta dall'ex tecnico della Juventus sul suo futuro sono una tegola ancora più pesante della sconfitta contro il Siviglia. Chiaramente c'è amarezza per aver perso una finale, ma il 2-3 contro gli uomini

Lazio, certi amori fanno giri immensi...Tare di nuovo su Rafinha

La delusione per il mancato arrivo di David Silva brucia ancora in casa Lazio, soprattutto tra i vertici dirigenziali, visto che Lotito teneva tantissimo a questo colpo sia per una questione tecnica che di immagine. Doveroso però a questo punto mettere una pietra sopra alla questione e guardarsi attorno alla ricerca di un sostituto, anche per tranquillizzare un Simone Inzaghi inquieto; l'allenatore biancoceleste è legatissimo all'ambiente e ha un rapporto franco con gli interlocutori in società, ma sa che confermarsi in alto è sempre difficile e pretende per questo di vedere realizzato quel processo di crescita che gli era stato promesso dopo la conquista della Champions, anche perché in ballo c'è sempre il rinnovo del contratto con scadenza 2021.  Igli Tare già da prima che gli venisse comunicato il dietrofront dell'ex City, era al lavoro su un piano B per non farsi trovare impreparato e il nome caldo è quello di Rafinha, fratello di Thiago Alcantara che domani si g

Fiorentina, le ultime sul sogno ad occhi aperti Thiago Silva

Procede un po' a rilento il mercato della Fiorentina, che dopo aver confermato Beppe Iachini in panchina, non ha fatto molto al momento per scaldare gli animi di una piazza bisognosa di entusiasmo. Oltretutto alcuni dei nomi usciti negli ultimi giorni per smuovere lo zero dalla casella degli acquisti (anche se Amrabat è da considerare un nuovo arrivo a tutti gli effetti), come il 34enne Eder reduce da due anni in Cina e il prodotto del settore giovanile Petriccione che è retrocesso col Lecce, non sembrano molto in linea con le ambizioni per una nuova stagione che dovrà essere meno sofferta delle precedenti.  La sensazione diffusa è che comunque la Viola cercherà di ripetere un'operazione alla Ribery questa estate e il nome che viene speso in tal senso è quello di Thiago Silva. Si è detto e scritto tanto nelle ultime ore sul brasiliano che sta disputando una Final Eight di Champions strepitosa, dimostrando a tutti che l'età anagrafica è solo un numero se abbinato ad essa

Koulibaly e il Napoli: un divorzio doloroso ma forse necessario

Che sarebbe stata un'estate molto movimentata per il Napoli si era già capito a Gennaio, quando dopo l'avvicendamento in panchina tra Ancelotti e Gattuso, una prima rivoluzione della rosa era già stata abbozzata. Poi è arrivato il grande botto Osimhen - a mercato formalmente chiuso ancora per molto - che ha fatto presagire la cessione all'orizzonte di qualche pezzo pregiato.  D'altronde le cause di una stagione balorda come l'ultima sono da ricercarsi anche nel mancato ricambio di alcuni elementi chiave che avevano già dato il massimo nel ciclo di Sarri.  Salutato con un groppo in gola Josè Callejon, tra Castel Volturno e Capri si lavora intensamente per definire le cessioni di Allan e Koulibaly. Se per il centrocampista brasiliano l'auspicio è che la trattativa con l'Everton si chiuda il prima possibile portando soldi freschi in cassa, tanti tifosi partenopei ancora sperano di vedere il senegalese al centro della difesa nella prossima stagione; nonostant

Lazio, vecchi fantasmi che ritornano: tutte le trattative saltate al momento della firma

Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco, diceva il buon vecchio Trap. Mai essere tranquilli sul buon esito di una trattativa prima del momento delle firme, specie se di mezzo ci sono grandi giocatori con il loro bagaglio di capricci, esigenze e ripensamenti. Una regola aurea che vale per tutte le società di calcio, e la Lazio non fa eccezione. In anni recenti il club di Lotito è stato suo malgrado di una serie di telenovele di mercato, terminate in modo nefasto ma con conseguenze poi non sempre negative.  In origine fu Burak Yilmaz, attaccante turco che Igli Tare aveva adocchiato come il rinforzo ideale per il reparto offensivo di Petkovic, da affiancare a Miro Klose ; una lunghissima soap opera della durata di più stagioni, 2012 e 2013. Un primo assalto fallito quando la punta era reduce da un biennio con valanghe di gol al Trabzonspor, con il bis concesso l'estate seguente dopo il trasferimento al Galatasaray e un altro anno molto prolifico, 24 reti in campionato e ben 8

Pedro sí, David Silva no: il derby spagnolo che non infiammerà più la Capitale

Il Derby della Capitale, l'eterna sfida tra le due metà di Roma sembrava destinata fino a ieri a tingersi coi colori della bandiera spagnola, curiosamente gli stessi della Roma. In una due giorni storicamente intensa per le sorti del calcio romano, i giallorossi hanno dato il via alla nuova era Friedkin, sancita dall'atteso closing societario, dando dapprima il benvenuto a Pedro per poi sottoporlo oggi ad una prima fase di visite mediche (il giocatore starà fermo un mese per un infortunio alla spalla rimediato nella finale di FA Cup tra Chelsea e Arsenal). Nel frattempo però sull'altra sponda del Tevere la Lazio incassava suo malgrado il  ripensamento del voltagabbana David Silva. Il fantasista spagnolo dopo aver temporeggiato per giorni ha deciso di assecondare le richieste della sua famiglia tornando in patria, dove vestirà la maglia della Real Sociedad. Sfuma dunque per i biancocelesti quello che sarebbe stato un grande innesto in ottica Champions League, con Tare che

Last but not least: le occasioni di mercato per la Serie A tra le retrocesse d’Europa (parte 1)

Retrocedere non sempre è sinonimo di essere più deboli rispetto a chi , al posto tuo, ha centrato l'agognato obiettivo della salvezza. Alcune stagioni nascono sotto una cattiva stella, condizionate dagli errori fatti in estate o durante l'anno: la scelta di un allenatore sbagliato e la frenesia di cambiarlo ripetutamente nella speranza di dare una scossa, una campagna acquisti troppo conservativa o troppo rivoluzionaria, tensioni nello spogliatoio, i fattori che incidono possono essere tanti e imponderabili. Il risultato è che non di rado finiscono per vivere l'incubo della retrocessione squadre che hanno in rosa elementi forti, tali da farti chiedere "ma come hanno fatto a non restare in massima serie con questi giocatori?", e che suscitano tanto interesse in sede di calciomercato nonostante l'esito negativo del campionato.  La Liga nell'ultimo periodo è stata spesso terreno di caccia per molti ds italiani, attratti dalla possibilità di scovare giocato

La rivincita di Rudi Garcia e il trionfo sui profeti del bel calcio

Non ci saranno il pubblico e gli stadi pieni, si gioca in gara secca e in campo neutro, in un Portogallo neanche lontanamente vicino a portare una squadra alle Final Eight, ma la Champions League resta sempre un must per le emozioni che sa regalare anche in questa annata particolare. Dopo l'uscita dell'Atletico Madrid per mano del rampante Lipsia, anche il Lione si è regalato il suo personale "giant killing" facendo fuori il quotato Manchester City di Pep Guardiola. In pochissimi avrebbero puntato un euro sui francesi in semifinale, che avevano si eliminato una Juventus povera di idee ma anche passato il turno per la semplice regola dei gol in trasferta. I Citizens sembravano avversario di altro calibro, freschi dello scalpo del Real Madrid, ma si sono dovuti arrendere davanti all'applicazione tattica dell'avversario e ai propri errori. Il grande artefice di una semifinale che l'OL non conquistava da un decennio tondo tondo, è sicuramente Rudi Garcia. Ne

Perisic e Schick: paradossi bizzarri tra Champions e riscatti in forse

Ieri nel Bayern Monaco che ha distrutto il Barcellona 8-2 scrivendo una nuova pagina di storia del calcio europeo non prima di averne chiusa un'altra a forti tinte blaugrana, hanno lasciato il segno anche protagonisti meno attesi. Uno su tutti Philippe Coutinho, autore di una clamorosa doppietta da ex (a risultato già segnata) sebbene il suo futuro non sarà in Baviera, ma anche Ivan Perisic. Preferito a Coman, il croato ha segnato il gol del 2-1 contro il Barça con la partita ancora in bilico e con Messi e compagni che dopo l'autorete di Alaba si erano resi minacciosi in un paio di circostanze: un bel bis dopo essere già andato a segno contro il Chelsea nel ritorno degli ottavi di finale. Sarà sufficiente per convincere finalmente il Bayern a riscattarlo dall'Inter? La stagione dell'ex Wolfsburg nei numeri è stata solida: 4 gol e 6 assist in Bundes in 26 presenze e 3 gol e 3 assist in 8 apparizioni in Champions, disimpegnandosi bene nel ruolo di riserva pronta all'u

Le ultime sul giallo David Silva: dentro o fuori entro domani per la Lazio

Sembrava mancasse solo la firma, accordo praticamente definito con David Silva e tifoseria in delirio per l'imminente arrivo di un giocatore dal palmares incredibile e fisicamente ancora integro. Invece la trattativa tra il fantasista spagnolo e la Lazio si è tinta di giallo, tenendo in apprensione l'ambiente biancoceleste. Quando si trattano elementi di questo calibro, è molto difficile che tutto vada liscio dall'inizio alla fine, anche se Silva ha già detto addio al Manchester City ed è libero da tempo di vincolarsi contrattualmente ad un'altra squadra. Il ritardo nel mettere nero su bianco un affare che sembrava fatto, tra cifre, bonus e gratificazioni personali che il diretto interessato e il suo entourage avevano gradito, ha reso inquieti Tare e Lotito. Ma i motivi per essere ancora positivi ci sono e risiedono nella concorrenza, non di primissima scelta. L'ipotesi Inter Miami non è mai decollata, l'interesse della Juventus è stato subito smentito, un ritor

Il Lipsia amplifica l’amarezza dell’Atalanta: ma la favola bergamasca non è ancora finita

Negli sport americani per definire squadre, o ancora più spesso giocatori, che disputano una stagione ben al di sopra delle aspettative e delle loro statistiche abituali, si utilizza con un'accezione leggermente negativa il termine "one year wonders", più o meno "meraviglie di un'annata". Dopo l'eliminazione al fotofinish per mano del Psg c'è chi pensa che l'Atalanta rientri nella categoria, che il suo percorso europeo sia frutto di risultati particolari, nel contesto di un anno calcistico per forza di cose stravolto dalla pandemia. Anche perché la Champions ha abituato ad outsider che si fanno largo fino alle battute finali della competizione, ma ha anche insegnato che confermarsi l'anno seguente è molto difficile. La sorpresa di questa stagione tutti pensavano potessero essere i bergamaschi, invece alla fine è diventato il Lipsia che ha piegato due giorni fa il favorito Atletico Madrid. Il successo dei bibitari, modello di calcio diverso da

Napoli, per il salto di qualità sulle fasce regalati Reguilon

Stagione finita, testa al calciomercato. Questo è il presente del Napoli, anche nell'incontro andato in scena a Capri la strategia di rafforzamento della squadra è stata tema caldo. Nell'ambito delle discussioni per il rinnovo di contratto, tra Gattuso e De Laurentiis più che di cifre si è parlato di garanzie tecniche perché l'ex tecnico del Milan è ambizioso e non vuole che il club si fermi all'acquisto record di Osimhen. Uno dei ruoli che meritano maggiore attenzione è quello del terzino sinistro, dove il titolare ad oggi è Mario Rui. Il portoghese è apprezzato dalla tifoseria ed è stato ricompensato con un prolungamento di contratto dalla società, ma anche contro il Barcellona ha dimostrato che più il livello si alza e meno sono le garanzie, soprattutto difensive, che può offrire. La sua riserva diretta poi è Faouzi Ghoulam, ormai lontano parente del travolgente fluidificante della gestione Sarri e che gli azzurri stanno facendo grande fatica a piazzare sul mercato.

Roma: l’era Friedkin si apre con la caccia al nuovo ds, solo suggestione il Petrachi bis

La data cerchiata in rosso sul calendario della Roma è quella del 17 Agosto, giorno in cui verrà ultimato il closing che sancirà il definitivo passaggio di consegne da James Pallotta a Dan Friedkin. Ma il proprietario prossimo venturo dei giallorossi si sta già muovendo, insieme al figlio Ryan e ai suoi collaboratori di fiducia, per riformulare l'organigramma e definire i ruoli nella società che verrà. Secondo le ultime indiscrezioni l'intenzione è quella di inserire due figure, un direttore sportivo e un direttore dell'area tecnica, con il nome di Francesco Totti che continua a rimbalzare in giro, nonostante le smentite di rito e la nuova vita del Pupone da procuratore e talent scout. La priorità però è quella del ds, visto che c'è da gestire il calciomercato ( al momento affidato a De Sanctis) e rafforzare la squadra in vista di una nuova stagione che è molto più vicina di quello che sembri. La suggestione di un Petrachi bis si è spenta presto: una buona parte della p

Juventus, la rivoluzione passa anche dal campo: il primo arrivederci e grazie è per Matuidi

Un anno zero all'orizzonte per la Juve. Non che ci voglia un genio per capirlo dopo la nomina di Andrea Pirlo come nuovo allenatore; ma a differenza di altri presunti "anni zero" che poi hanno visto i bianconeri trionfare e migliorarsi stagione dopo stagione, stavolta la rivoluzione riguarderà anche il parco giocatori. Un rinnovamento della rosa che già in passato Allegri aveva posto come condizione necessaria per proseguire un percorso insieme e che solo adesso Andrea Agnelli ha deciso di abbracciare in pieno. "Abbiamo una delle rose più vecchie d'Europa, anche questo sarà elemento di valutazione" ha detto il numero uno juventino dopo l'eliminazione dalla Champions League. Un restyling per la Vecchia Signora, di cui a fare le spese per primo è Blaise Matuidi. Il Campione del Mondo è un pallino di Aulas, presidente curiosamente del Lione carnefice bianconero, ma ha preferito le ammalianti sirene dell'Inter (Miami) e degli States invece del ritorno i

La Juventus a Pirlo: viaggio nelle idee di calcio del Maestro diventato Mister

In una giornata convulsa e frenetica ai massimi storici per i colori bianconeri, la Juventus ha dapprima sollevato dal suo incarico Maurizio Sarri e poi ha nominato come suo successore Andrea Pirlo, designato appena una settimana prima come tecnico dell'U23. Una scelta presa in prima persona da Andrea Agnelli dopo il decretato fallimento del progetto tecnico dell'ex Napoli, che probabilmente ha accelerato sulla tabella di marcia la promozione, comunque prima o poi scontata, dell'ex regista ad allenatore della Prima Squadra. Parola chiave entusiasmo, dopo un'annata con qualche turbolenza di troppo per quelli sono gli standard dell'ambiente juventino: il passaggio da Sarri, che ha sempre dato la sensazione di essere un ospite di passaggio a livello di comunicazione, a Pirlo, ben identificato con la tifoseria dopo anni di successi insieme, in questo senso è riuscitissimo. Resta però la curiosità di conoscere e sviscerare le idee di gioco dell'ex Campione del Mondo,

Napoli, gli insegnamenti della notte dei rimpianti del Camp Nou

Fine del sogno Champions per il Napoli che si è arreso al Barcellona nella tana del Camp Nou e soprattutto si è inchinato, come spesso accade d'altronde, a sua Maestà, Leo Messi. Perdere con il Barcellona ci sta, ma c'è un po' di delusione come dichiarato da Gattuso nel post partita per non aver capitalizzato quella sensazione di attaccabilità che i catalani hanno dato. Il Napoli per buoni tratti della gara ha giocato ad armi pari con i blasonati avversari - si fa per dire visto il 10 che indossa la camiseta blaugrana - ma ha pagato a caro prezzo il blackout del primo tempo. Un momento di confusione innescato, va detto, da una clamorosa svista dell'arbitro Cakir sulla zuccata di Lenglet. Gli errori arbitrali non vanno mai presi come alibi per giustificare una sconfitta, ma la condotta del direttore di gara turco è stata veramente schizofrenica e se sommata a quella di Zawyer in Juventus- Lione della sera prima, rivela che c'è un grosso problema di fischietti e di ut

Il mercato da doppia promozione dell’ambizioso Monza, la Serie B è avvisata..

"Non ci nascondiamo, ho detto ai ragazzi che se arriveremo quarti avremo fallito, l'obiettivo è andare in Serie A direttamente." Parole di Adriano Galliani, amministratore delegato di un Monza che non ha intenzione di mascherare le proprie ambizioni di doppia promozione, dopo aver dominato il girone A di Lega Pro l'anno passato. Difficile chiaramente disputare un campionato a fari spenti quando hai una proprietà di tale livello che ti permette di costruire una squadra con un budget fuori categoria; il club di Berlusconi sarà sicuramente una delle maggiori attrazioni della prossima Serie B e il calciomercato non fa che rafforzare questa convinzione.  I brianzoli infatti sono letteralmente scatenati in campagna acquisti e si sono già assicurati una coppia gol da seguire con attenzione: manca solo l'annuncio ufficiale per il bosniaco classe '95  Mirko Maric  autore di 20 reti nel campionato croato con la maglia dell'Osijek, innesto che ha fatto seguito a