Passa ai contenuti principali

La rivincita di Rudi Garcia e il trionfo sui profeti del bel calcio


Non ci saranno il pubblico e gli stadi pieni, si gioca in gara secca e in campo neutro, in un Portogallo neanche lontanamente vicino a portare una squadra alle Final Eight, ma la Champions League resta sempre un must per le emozioni che sa regalare anche in questa annata particolare. Dopo l'uscita dell'Atletico Madrid per mano del rampante Lipsia, anche il Lione si è regalato il suo personale "giant killing" facendo fuori il quotato Manchester City di Pep Guardiola. In pochissimi avrebbero puntato un euro sui francesi in semifinale, che avevano si eliminato una Juventus povera di idee ma anche passato il turno per la semplice regola dei gol in trasferta. I Citizens sembravano avversario di altro calibro, freschi dello scalpo del Real Madrid, ma si sono dovuti arrendere davanti all'applicazione tattica dell'avversario e ai propri errori.
Il grande artefice di una semifinale che l'OL non conquistava da un decennio tondo tondo, è sicuramente Rudi Garcia.
Ne ha fatta di strada l'ex tecnico della Roma in campo europeo, dopo gli esordi difficili nella competizione col suo Lille campione di Francia e le notti vissute da incubo proprio nella Capitale. Il massacro dell'Olimpico (1-7) ad opera del Bayern Monaco, bissato l'anno dopo dal 6-1 al passivo contro il Barça al Camp Nou erano diventate indelebili macchie sul curriculum dell'allenatore di origini spagnole, incapace di dare una mentalità europea ad una squadra annichilita dai confronti coi grandi club. Dopo aver scoperto che tutte le strade portano a Roma, ma se necessario anche fuori dal Grande Raccordo Anulare, la finale di Europa League alla guida del Marsiglia era stata il principio del suo riscatto, completato ieri con la vittoria nel faccia a faccia con Guardiola. Il grande profeta del calcio moderno sconfitto dalla tattica più vecchia del mondo, chiusura degli spazi e ripartenze fulminee con gli uomini di maggiore gamba, dopo che già Maurizio Sarri, altro teorico del bel gioco come chiave del successo, era stato eliminato nel turno precedente. Il suo Lione non è una squadra spettacolare ma neanche catenacciara, Rudi Garcia negli anni in Italia ha imparato che il fine può giustificare i mezzi e che non sempre giocare a viso aperto è la strategia migliore.
Soddisfazione nella soddisfazione, quella di aver trionfato senza rinunciare a delle scelte coraggiose, come l'impiego del giovane ma forte Maxence Caqueret, già titolare allo Stadium, al cospetto di De Bruyne e compagni. Un classe 2000, proprio come il crack Phil Foden, lasciato dal Maestro Pep per 90' in panchina. "Amici di Roma, ce l'abbiamo fatta (di nuovo) !"

Commenti

Post popolari in questo blog

Roma, la flessione di Pedro preoccupa: il mood “vacanze romane” deve finire dopo la sosta

Se la Roma non riesce a spiccare il volo nei big match, venendo puntualmente ridimensionata, uno dei motivi risiede probabilmente nell'inesperienza ad alti livelli di alcuni titolari dell'undici tipo: giocatori come Ibanez, Villar e Karsdorp hanno mostrato ottime qualità nel corso della stagione, ma non hanno familiarità nel competere per traguardi come la qualificazione alla Champions League, proveniendo chi da mesi in panchina all'Atalanta, chi dalla seconda serie spagnola. Contro il Napoli mancavano, oltre a Veretout, Mkhitaryan e Smalling, due tra i più navigati nella rosa di Fonseca, anche se in campo c'erano comunque Dzeko e Pedro. Lo spagnolo in particolare era stato acquistato in estate a parametro zero dal Chelsea per rappresentare un valore aggiunto in termini di leadership e mentalità vincente, in virtù della sua sconfinata bacheca. Se da questo punto di vista non sembra aver particolarmente inciso sulla maturità del gruppo giallorosso, peraltro con più di un...

Il mercato da doppia promozione dell’ambizioso Monza, la Serie B è avvisata

"Non ci nascondiamo, ho detto ai ragazzi che se arriveremo quarti avremo fallito, l'obiettivo è andare in Serie A direttamente." Parole di Adriano Galliani, amministratore delegato di un Monza che non ha intenzione di mascherare le proprie ambizioni di doppia promozione, dopo aver dominato il girone A di Lega Pro l'anno passato. Difficile chiaramente disputare un campionato a fari spenti quando hai una proprietà di tale livello che ti permette di costruire una squadra con un budget fuori categoria; il club di Berlusconi sarà sicuramente una delle maggiori attrazioni della prossima Serie B e il calciomercato non fa che rafforzare questa convinzione. I brianzoli infatti sono letteralmente scatenati in campagna acquisti e si sono già assicurati una coppia gol da seguire con attenzione: manca solo l'annuncio ufficiale per il bosniaco classe '95 Mirko Maric autore di 20 reti nel campionato croato con la maglia dell'Osijek, innesto che ha fatto seguito a quello...

Coronavirus, Higuain infrange la quarantena,ma c'è un perché..

Gonzalo Higuain rompe il regime di quarantena e torna in Argentina.Dopo i casi di positività di Rugani e Matuidi riscontrati nella Juventus,centinaia di persone legate al club bianconero,giocatori,staff tecnico e dipendenti,sono stati costretti all'isolamento domiciliare come da protocollo.Compreso ovviamente Higuain,che secondo quanto rivelato da Repubblica.it ha però deciso di interrompere la propria quarantena per tornare nella propria terra natia con volo privato.Ieri notte l'argentino si è presentato all'aeroporto di Caselle con un certificato che attestava la sua negatività al test del tampone,ed è stato fatto partire dopo che gli agenti della Polizia aeroportuale hanno verificato la veridicità della sua attestazione medica.Non si tratta tuttavia di un tentativo avventato di sottrarsi al pericolo della pandemia coronavirus,molto più allarmante in Italia che Argentina al momento.Dalle ultime informazioni sembra che la Juventus abbia autorizzato il volo dell'ex Napo...