La rivoluzione a Barcellona è già incominciata, e la sensazione è che scorrerà parecchio sangue. La ricostruzione è stata affidata a Ronald Koeman a cui il consiglio direttivo dei catalani ha delegato il compito, molto delicato, di fare "pulizia" tra i giocatori ormai a fine corsa. Come se ciò non bastasse, a scuotere dalle fondamenta il mondo blaugrana è arrivata la comunicazione ufficiale della volontà di Leo Messi di cambiare aria, peraltro gratuitamente attraverso l'attivazione di una clausola presente nel suo contratto. Per quanto riguarda la Pulce, il dado non è ancora tratto definitivamente perché future dimissioni di Bartomeu potrebbero ancora aprire a clamorosi per quanto difficili scenari di permanenza, ma lo stesso non si può dire per alcuni dei suoi compagni.
Sulla lista degli epurati di Rambo Koeman ci sono Umtiti, Rakitic, Vidal e Suarez con cui, in mancanza di acquirenti, si cercherà un accordo per la risoluzione del contratto perché l'intenzione è quella di accelerare i tempi. Ad altri senatori come Piqué, Jordi Alba e Busquets è stato proposto invece di restare ma rivedendo il proprio ingaggio al ribasso.
Il centrale francese, che il Barcellona sta provando a cedere da almeno un anno, è un nome che potrebbe fare al caso del Napoli, a cui peraltro è stato accostato in più di un'occasione. I partenopei stanno sondando giocatori di esperienza come Papasthatopoulos per sostituire eventualmente Koulibaly e il campione del Mondo 2018 rientra sicuramente nella categoria, anche se dopo la rassegna iridata non è più riuscito a confermarsi ai suoi livelli, complici diversi infortuni.
Dalla difesa al centrocampo dove Ivan Rakitic verrà a breve lasciato andare senza chiedere nulla in cambio. Un profilo da sogno per la Lazio, con Igli Tare che è da lungo tempo suo ammiratore. Non è David Silva, perché non ha le stesse caratteristiche e non offre la stessa duttilità tattica, ma è quasi superfluo dire che sarebbe un innesto di grandissimo spessore tecnico e internazionale per il centrocampo biancoceleste. Ostacolo principale di un'ipotetica trattativa le alte pretese di ingaggio: Rakitic brama un ritorno a Siviglia, ma per il momento non sembra intenzionato a fare grandi sconti neanche a Monchi a livello di stipendio.
Cos'hanno in comune un croato e un cileno? Niente, a meno che non si chiamino Rakitic e Vidal e non rientrino più nei piani del loro futuro allenatore. Impossibile non parlare di Inter per l'ex Bayern, dopo mesi e mesi di trattative spinte da Conte che sembra non contemplare più un'idea di calcio che non coinvolga in mezzo al campo il suo Re Arturo. Questa sembra essere finalmente la sessione buona per un suo ritorno in Italia, anche se le ultime dichiarazioni lasciano presagire che non renderà le cose facili al suo attuale club.
Ultimo ma non ultimo, Luis Suarez, il pezzo pregiato del repulisti in corso al Camp Nou. 33 anni, secondo miglior marcatore della storia culé (chi sarà mai il primo?) con uno spaventoso bottino di 198 reti in 283 presenze, traguardo che non gli è valso la riconoscenza che meritava. Pensandoci bene il suo nome è spendibile di nuovo in ottica Inter: strategicamente non è mai corretto sacrificare un attaccante come Lautaro che ha gli anni migliori della carriera davanti a sè per un ultratrentenne, ma spedire il Toro a suon di milioni in Catalogna ripiegando su un Suarez libero da vincoli contrattuali sarebbe una tipica operazione alla Marotta. E Conte, predicatore del carpe diem e del vincere subito difficilmente non darebbe il suo avallo. E occhio alla Juventus; la Vecchia Signora è alle prese con una cura ringiovanente, ma la sensazione è che una deroga a questo processo di svecchiamento potrebbe arrivare per regalare a Pirlo un centravanti di livello. Che sia Dzeko o magari, il Pistolero.
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