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Visualizzazione dei post da settembre, 2020

Un mercato di riparazione che non ha riparato niente: il Milan saluta anche Paquetá dopo Piatek

Nel gergo comune il mercato di Gennaio viene solitamente definito mercato di riparazione, perché i soldi che circolano sono pochi e vengono impiegati per qualche puntuale rinforzo che vada a migliorare la profondità della rosa già costruita in estate. In alcune rare circostanze i club però decidono di investire pesantemente anche durante la sessione invernale, come fece il Milan nel 2019. Krzysztof Piatek e Lucas Paquetá arrivarono con la regia di Leonardo a braccetto a San Siro tra l'entusiasmo generale, che causò improvvidi paragoni con una coppia di fenomeni del recente passato milanista, come Shevchenko e Kakà. Un investimento complessivo da oltre 70 milioni di cui a distanza di 18 mesi ormai non resta più traccia, sebbene l'inizio lasciasse ben sperare per entrambi. Il polacco continuava a mostrare il senso del gol che gli era valso il trasferimento dal Genoa dopo solo metà stagione, mentre il brasiliano si era adattato alla Serie A con sorprendente rapidità, venendo impos

La maledizione di Chucky è finita? Il Napoli scopre l’erede di Callejon

Il Napoli lo scorso Agosto si è separato dopo sette anni di lunga militanza e di amore reciproco da José Maria Callejon, consapevole che reperire sul mercato un altro esterno con le caratteristiche particolari dello spagnolo sarebbe stato difficile. Giuntoli negli ultimi mesi ha sondato il terreno per diversi nomi al fine di affiancare Politano, giocatori con diversi profili, per poi rendersi conto che, come a volte accade, la migliore soluzione è già in casa.  Nel devastante 6-0 con cui gli azzurri hanno demolito il Genoa, Hirving Lozano si è definitivamente presentato ai suoi tifosi con un anno di ritardo. Una doppietta che sa di liberazione per il Chucky, soprannominato così in onore della celebre bambola assassina che ha dato vita all'omonima saga, dopo una stagione pesante vissuta col fardello di essere stato l'acquisto più costoso della storia del Napoli. L'arrivo di Osimhen gli ha tolto un peso psicologico? Probabile, ma il segreto di questo nuovo inizio all'ombr

La Lazio ci riprova, un altro pupillo di Ferguson a Formello: Andreas Pereira dopo Morrison

Tare lo ha praticamente annunciato: "tra due o tre giorni arriva Pereira". E se il ds albanese, sempre piuttosto abbottonato, si sbilancia così su un giocatore, peraltro dopo la vicenda David Silva, significa che la Lazio lo ha davvero in pugno. Anche Inzaghi non ha dribblato la domanda, il fantasista del Manchester United è in arrivo nella Capitale con la formula del prestito con diritto di riscatto, per sostenere, probabilmente già domani, le visite mediche di rito. Capace di debuttare a 17 anni con la prima squadra dei Red Devils, ha sempre avuto la stima dei vari allenatori succedutisi sulla panchina di Old Trafford, ma solo Ole Gunnar Solskjaer, dopo i due prestiti in Liga a Granada e Valencia, gli ha dato davvero fiducia: stagione piena quella passata con 40 presenze totali, di cui 25 in Premier League, ma gli arrivi in rapida successione di Bruno Fernandes e Van de Beek lo hanno reso di troppo. Alex Ferguson, l'uomo che lo portò a Manchester da teenager dopo averlo

Suarez, Diawara, Allegri: la strana settimana di avvicinamento a Roma-Juventus

Roma-Juventus è il primo big match che offre la stagione 2020/2021 della Serie A. Una partita carica di significati, nonostante sia solo la seconda giornata, per testare le ambizioni dei giallorossi e la tenuta della nuova creatura di Andrea Pirlo al suo primo vero crash test, come se non bastasse la storica rivalità intercorrente tra le due tifoserie. Eppure in questa anomala settimana di avvicinamento ad una sfida così attesa, di tutto si è parlato tranne che di campo. La settimana juventina è stata monopolizzata dallo scandalo dell'esame farsa di Suarez che ha indirettamente coinvolto la società bianconera, tirando in ballo i nomi di Fabio Paratici e del suo braccio destro Cherubini. In attesa che le indagini rivelino risvolti inattesi o archivino definitivamente qualsiasi ipotesi di responsabilità della Juventus, i vertici dirigenziali hanno espresso la loro serenità e lo stesso Pirlo ha chiarito che la vicenda extracampo non ha condizionato la preparazione alla partita dei suo

90 minuti per farti innamorare: Milan stregato da Hauge, garantisce Haaland

I preliminari di Europa League vengono spesso identificati dai club, specie italiani, come una grande scocciatura. La settima piazza (il Milan è arrivato sesto ma il Napoli era automaticamente qualificato grazie alla Coppa Italia) è sempre vista con un certo sospetto, specie dalle società blasonate; perché sostenere i turni propedeutici all'accesso alla fase i gironi significa anticipare la preparazione e spesso arrivare a fine stagione con il fiatone. A volte però queste partite, pur contro avversarie di modestissima caratura possono riservare delle sorprese, anche per la differente condizione fisica. È il caso del Milan che dopo essere uscito vincente dalla trasferta irlandese contro lo Shamrock Rovers, ha superato anche il Bodø/Glimt non senza patemi, rimanendo colpito dalla prestazione dei norvegesi e in particolare da quella del loro indiscusso leader tecnico, il classe '99 Hans-Petter Hauge. Un "diamante nel fango", uno di quei nomi che solo i migliori settori s

Inter, contro la Fiorentina ultima chiamata per Eriksen?

L'Inter si prepara al debutto in campionato con una settimana di ritardo rispetto alla concorrenza, a causa del percorso in Europa League protrattosi fino alla finale persa contro il Siviglia lo scorso 21 Agosto. C'è attesa per l'esordio del neo-arrivato Arturo Vidal, ma contro la Fiorentina salvo colpi di teatro il cileno partirà dalla panchina per una questione di ritmo partita, non avendo disputato neanche le amichevoli col Barcellona. Un'occasione per i reduci della passata stagione di fornire indicazioni importanti al proprio allenatore, anche perché quando l'ex Juve sarà a pieno regime fisicamente la lotta per una maglia da titolare a centrocampo si farà molto agguerrita. Contro i viola dovrebbe partire dal 1' Christian Eriksen sulla trequarti, muovendosi in quel 3-4-1-2 che Conte aveva provato a disegnare su misura per lui dopo il lockdown, salvo poi ritornare sui suoi passi. L'ex Tottenham non è stato apertamente messo sul mercato dalla società, ma l

“Colombo e mio figlio Daniel non faranno le comparse”: il Milan non cerca più il vice Ibra e punta sui giovani

La notizia improvvisa della positività di Zlatan Ibrahimovic al Covid, a poche ore dalla partita da dentro o fuori di Europa League contro il Bodø/Glimt, aveva parzialmente minato la serenità dell'ambiente milanista: non tanto per il livello dell'avversario, anche se i norvegesi si sono poi rivelati ostacolo meno malleabile del previsto, quanto più perché la ricerca di una punta di scorta era stata identificata come una priorità sul mercato già dall'inizio della preparazione. È vero che la circostanza della positività al virus dello svedese prescinde da qualsiasi fattore anagrafico, ma in virtù dei suoi quasi 39 anni la possibilità di non averlo a disposizione per tutti gli impegni di una stagione potenzialmente da almeno 50 partite era stata messa in conto. Ieri sera il Milan ha cominciato ad avere le prime risposte nel contesto di una partita ufficiale da Lorenzo Colombo, gioiellino del settore giovanile reduce da un precampionato molto prolifico. Il giovane attaccante ha

Monza, la ciliegina sulla torta: Boateng ritrova Galliani e Berlusconi

Che il Monza fosse alla ricerca di un colpo ad effetto per rifinire un mercato sontuoso, non era un particolare mistero. La ciliegina su una torta all'interno del cui impasto è stata inserita l'esperienza di gente come Donati e Barillà e in seguito la glassa di giovani talentuosi e già strutturati come Frattesi e Colpani. Pur con il budget fuori categoria a disposizione in pochi potevano immaginare che un giocatore con il curriculum di Kevin-Prince Boateng accettasse di scendere in serie cadetta. Il "Boa" si appresta a sostenere le visite mediche propedeutiche alla firma su un contratto annuale con opzione di rinnovo automatico in caso di promozione, e ritroverà così Galliani e Berlusconi dopo i gloriosi fasti del Milan. Il ghanese classe '87 negli anni rossoneri si era affermato come uno dei migliori centrocampisti della Serie A grazie ad un esaltante mix di prepotenza fisica e tecnica, offrendo eccellenti prestazioni anche in Champions League. Una volta lasciata

Lazio, Callejon è una tentazione: ma dove giocherebbe nel modulo di Inzaghi?

Fares, Muriqi e gli svincolati Pepe Reina e Escalante. La campagna acquisti della Lazio si può riassumere al momento in questi quattro nomi, che da soli evidentemente non bastano nell'anno in cui la squadra torna a confrontarsi dopo una lunga astinenza con l'elite del calcio europeo. Nonostante Lotito sbandieri ai quattro venti con orgoglio che la società da lui guidata abbia già sborsato quasi 30 milioni in questa sessione, Simone Inzaghi non è pienamente soddisfatto e attende ancora un difensore centrale e un giocatore di comprovato valore internazionale che permetta di far dimenticare l'esito negativo dell'intrigo David Silva. Tare sta riflettendo da tempo sul profilo di José Callejon, ancora svincolato dopo l'addio al Napoli, che a livello di esperienza sarebbe l'innesto ideale, pur avendo caratteristiche tecnico-tattiche molto diverse dal connazionale spagnolo che ha preferito all'ultimo sposare la causa della Real Sociedad. Dove potrebbe giocare un est

La terza scelta è quella giusta: Juve, Morata è l’attaccante ideale per Pirlo?

Tempo scaduto. La Juventus ha aspettato pazientemente il weekend sperando che si sbloccasse la situazione legata a Dzeko e Milik, poi ha deciso di virare con decisione su un altro obiettivo e ieri ha accelerato per riportare a Torino Alvaro Morata. Trattativa definita nel giro di pochissimo sulla base di un prestito oneroso di 10 milioni di euro più diritto (e non obbligo) di riscatto fissato a 45 milioni, esercitabile nel 2021 o anche nel 2022 in caso di prolungamento del prestito dietro pagamento di un'altra tranche da 10 milioni. Un affondo reso possibile dal fatto che Suarez, ormai non più nel mirino juventino a causa dei tempi tecnici necessari per il passaporto comunitario, si sia accordato su tutto con l'Atletico Madrid per approdare alla corte del Cholo Simeone, nonostante il Barça stia tentando di mettere i bastoni tra le ruote per il trasferimento a quella che è considerata un'avversaria diretta. Alvarito torna ad indossare i mai dimenticati colori bianconeri tra

Edin, questo addio non s’ha da fare: il calendario offre l’opportunità di un nuovo inizio

Deve esserci una sorta di maledizione che impedisce a Edin Dzeko di lasciare Trigoria e di cui in parte è lui stesso responsabile. Tra titubanze personali, questioni di famiglia e situazioni non dipese dalla sua volontà come in questo caso, il trasferimento alla Juve è il terzo a saltare in ordine di tempo dopo quelli al Chelsea e all'Inter. Non che ci sia mai stata tutta questa voglia di andarsene dalla Capitale, anzi il suo legame con squadra e città non è mai stato in discussione, ma stavolta la volontà comune era davvero quella di separarsi: il bosniaco vedeva nella Juventus l'ultimo treno della carriera per aggiungere dei trofei alla sua bacheca personale e la nuova Roma di Friedkin era entrata nell'ordine di idee di cederlo, per liberarsi del suo ingaggio pesante e ripartire in attacco da un profilo più giovane. L'ipotesi di una partenza ancora possibile in direzione Inter che viene paventata in queste ore, appare piuttosto complicata. Nonostante l'amore calci

Dzeko-Milik, il tempo stringe: il grande stallo apre le danze sul fronte Suarez-Morata

Gli ultimi 15 giorni di calciomercato rischiano di regalare un giro di attaccanti con pochi precedenti nella storia recente per l'importanza dei nomi coinvolti. Roma e Juventus hanno disputato la prima giornata di campionato senza l'ombra di una punta di peso, ma per lo scontro diretto in programma Domenica sera all'Olimpico l'intenzione comune è quella di risolvere questa situazione di stallo. Dipendesse solo da bianconeri e giallorossi sarebbe stato tutto già definito con la partenza di Edin Dzeko direzione Torino e l'investitura di Arek Milik quale suo erede a Trigoria. Tra il dire e il fare c'è però di mezzo il mare di Napoli, alle prese con un vero braccio di ferro con l'attaccante polacco per delle pendenze relative a diritti di immagine, mensilità arretrate causa pandemia e multa dopo il famoso ammutinamento post Salisburgo. De Laurentiis non è solito indietreggiare e fare sconti, e nonostante stia giocando col fuoco per la scadenza del contratto dell

Bentornata Serie A! I 5 giovani talenti pronti a stupire

La Serie A, dopo una pausa dell'insolita durata di soli 48 giorni, è tornata inaugurando la nuova stagione con i due anticipi del Sabato. Diverse squadre in questa fase di rodaggio sono ancora incomplete a causa soprattutto del calciomercato aperto; le primissime giornate sono spesso terreno fertile per diversi giovani per raccogliere i frutti della preparazione e impressionare i propri tecnici, in modo da conquistare un posto stabile tra i titolari o nelle rotazioni dei giocatori più utilizzati. Ecco 5 talenti (+1) pronti a spiccare definitivamente il volo: Roger Ibanez : Gasperini non lo vedeva, Petrachi invece ci ha visto lungo. Praticamente inutilizzato a Bergamo, il centrale brasiliano ha impressionato dopo il lockdown con la maglia della Roma, pur al netto di qualche errore frutto dell'inesperienza. Molto considerato da Fonseca, dovrà crescere in fretta se Smalling non farà ritorno a Trigoria. Brahim Diaz : è vero, lo spagnolo di origini marocchine è una chiamata abbastan

Riparte la Serie A! La top XI delle rivelazioni dello scorso campionato

Alla vigilia di ogni nuova stagione, parte sempre la caccia ai talenti che brilleranno durante le 38 giornate di Serie A, giocatori in grado di passare in 9 mesi da illustri sconosciuti per la maggioranza a oggetto del desiderio di tante squadre anche in ambito di calciomercato. Un discorso che vale a maggior ragione per i tanti appassionati che si cimentano in quel gioco capace di creare dipendenza e diventare insana ossessione, il fantacalcio; nel cuore di ogni fantallenatore alberga un talent scout desideroso di vantarsi con i propri amici della scoperta di giovani promesse, le cui qualità erano ignote agli altri.  In attesa di osservare chi si prenderà le luci della ribalta in questa annata 2020/2021, ricordiamo chi si è fatto un nome nello scorso campionato, tra protagonisti che si sono già guadagnati trasferimenti milionari ed altri attesi dalla definitiva consacrazione.  Per schierare la formazione è stato privilegiato un criterio anagrafico (giocatori under 21), fatta eccezione

Dzeko e la Roma, un cerchio che si chiude: la Juventus nel destino sin dall’esordio

In tanti nella Capitale speravano che si concludesse tutto con un nulla di fatto, che si ripetesse la sceneggiatura già vissuta in occasione delle mancate cessioni a Chelsea e Inter. Stavolta invece Edin Dzeko lascerà Roma direzione Torino a fronte di un bell'assegno da 15 milioni di euro in un giro di attaccanti che coinvolgerà Arkadiusz Milik via Napoli, ripetendo lo stesso percorso fatto dal connazionale Pjanic anche se con modalità molto diverse. Il bosniaco saluta quindi la Roma dopo 5 anni, tante reti (miglior marcatore straniero della storia giallorossa), pochi mesi da Capitano (Aldair nel 1998 l'ultimo straniero prima di lui ad indossare la fascia), qualche muso lungo disseminato qua e là e purtroppo zero trofei; non è l'unico protagonista che nell'ultimo decennio ha dovuto svuotare l'armadietto a Trigoria senza aver vinto nulla, ma i suoi gol, belli e pesantissimi, resteranno comunque splendido filo conduttore dell'esaltante cavalcata nella Champions Le

Quando vincere il triplete non basta: Perisic e l’Inter in cerca di un nuovo addio

Quando prendi un allenatore come Antonio Conte, sai bene che affinché il rapporto funzioni in maniera proficua è necessario che venga accontentato in ogni sua richiesta; e se non lo sai, ne fai le spese sulla tua pelle durante la stagione, come ha fatto l'Inter che ha dovuto incassare più di uno sfogo sopra le righe da parte del suo tecnico. Questo vale per la società e per i dirigenti, che devono seguire i suoi diktat sul mercato, ma anche per i giocatori, che devono avere dal momento in cui mettono piede ad Appiano l'atteggiamento da lui preteso e soprattutto essere funzionali al suo stringente credo calcistico. Accade così, che dopo i mesi difficili passati da Eriksen dal suo arrivo a Milano, un esterno fresco campione d'Europa (e finalista di un Mondiale solo due anni fa), torni alla base per fine prestito con un triplete appena depositato in bacheca, senza poter trovare una reale sistemazione in squadra. Appare molto difficile infatti che Ivan Perisic possa convincere

Godin sulla scia di Emre Can: ex parametri zero prima sedotti e poi abbandonati

Il mercato dei parametri zero, o free agents come vengono chiamati negli States, negli ultimi anni ha acquisito sempre maggiore importanza. In Italia una delle chiavi dei successi della Juventus nell'ultimo decennio è stata la capacità di attrarre tramite il progetto sportivo giocatori giovani e meno giovani, come Pogba, Khedira e l'attuale allenatore bianconero Andrea Pirlo, senza dover sostenere trattative e costi legati all'acquisto dei relativi cartellini. Beppe Marotta nei suoi anni torinesi è stato grande promotore di questa strategia che poi ha portato avanti all'Inter e che è stata assimilata anche dal suo allievo e braccio destro Fabio Paratici come dimostrato dagli arrivi di Rabiot e Ramsey. Non sempre però le proverbiali sette camicie che i club devono sudare durante la fase del corteggiamento agli appetiti giocatori prossimi allo svincolo, corrispondono poi al trattamento e alla fiducia che gli stessi ricevono una volta scelta la loro destinazione. È il caso

Kumbulla (quasi) come Astori: la Roma ad un passo da un altro sgambetto alla Lazio

La Roma è indiscutibilmente la protagonista delle ultime ore di calciomercato, dopo settimane di semi immobilismo in cui gli sforzi sono stati concentrati principalmente sulla riduzione del monte ingaggi e sul reperimento di risorse da investire per muoversi anche in entrata. L'intrigo legato a Milik e al domino di attaccanti che coinvolge Edin Dzeko e Suarez continua a riempire le pagine dei giornali, ma i giallorossi sono attivi anche su altri fronti. È stato praticamente definito l'accordo con l'Hellas Verona per Marash Kumbulla, sulla base di un prestito con obbligo di riscatto per un'operazione il cui valore complessivo si aggira sui 30 milioni di euro. Un inserimento a sorpresa quello della dirigenza romanista sia per i costi dell'affare (anche se la carta Cetin che disputerà la stagione agli ordini di Juric è un jolly da giocarsi), sia per la folta concorrenza con Napoli, Inter e Lazio che nell'ordine hanno manifestato in tempi diversi un grande interesse

Roma, quando le amichevoli insinuano dubbi: Kardsorp e Under protagonisti sul campo e sul mercato

È ufficialmente iniziata per la Roma la settimana che porterà alla sfida del Bentegodi contro l’Hellas Verona, valida per la prima giornata della Serie A 2020/2021. Gli uomini di Fonseca ci arrivano, come tutti, nel mezzo di un mercato in pieno svolgimento che regala tanti punti di domanda, dalla definizione dell’affare Smalling che tarda una volta di più ad arrivare fino alla partenza di capitan Dzeko che resta ancora possibile, passando per la cessione di alcuni elementi con il cartellino vendesi ben in vista che però ad oggi restano arruolabili per la prima partita stagionale. Su quest’ultimo fronte i giallorossi hanno potuto constatare come Rick Karsdorp e Cengiz Under si siano messi in luce nel precampionato, tenendo conto del livello delle avversarie fatta eccezione per il Cagliari, al punto da generare anche qualche legittimo dubbio sulla possibilità di tenerli in rosa in assenza di offerte allettanti. L’ex Feyenoord all’improvviso si è ritrovato padrone della fascia destra dell

Milan, se tre indizi fanno una prova (anche in pre-season) Colombo è pronto: i preliminari per stupire

Nel precampionato del Milan i risultati delle amichevoli e gli esiti della campagna acquisti vanno di pari passo: soddisfacente sia il lavoro di Pioli a livello di preparazione per la nuova stagione che è alle porte, sia l'attuale operato di Maldini e Massara ancora molto attivi per inserire un rosa un difensore centrale, un altro centrocampista e un vice Ibra. Sí, perché chiedere all'autoproclamata divinità svedese di giocare tutte le partite a quasi 39 anni appare un po' esagerato, e d'altro canto sia Rebic che Leão si possono adattare per necessità, ma hanno dimostrato di non avere le caratteristiche proprie della prima punta. Per diverse settimane è stato speso con insistenza il nome di Luka Jovic (una pista che potrebbe tornare in auge nelle ultime battute del mercato se il Real dovesse trovare un sostituto), ma il profilo ricercato in realtà potrebbe essere già in casa. Si tratta del giovane Lorenzo Colombo che dopo aver attirato l'attenzione di Pioli nel post

Roma, ruota tutto attorno a Under: ruolo chiave nel giro di attaccanti o.. sostituto di Zaniolo

Negli ultimi giorni la trattativa per incastrare i tasselli di un puzzle rompicapo che vede coinvolte Juventus, Roma e Napoli sembrava essersi arenata: gli ultimi segnali andavano nella direzione di una permanenza di Dzeko (che ha appena festeggiato la nascita della figlia Dalia) nella Capitale, con i bianconeri sempre più convinti di andare su Suarez e i partenopei in cerca di acquirenti esteri per non perdere Milik tra un anno a zero. L'empasse in questo effetto domino è stata causata dal mancato accordo per lo scambio Milik-Under tra Napoli e Roma: un problema di valutazioni e di distanze non colmate, anche perché le pretese di De Laurentiis per il polacco libero di prendere accordi da Gennaio restano alte. Ma il valzer degli attaccanti in Serie A non è detto che sia finito ancora prima che la musica cominci. Cengiz Under è la chiave per sbloccare un affare non ancora tramontato; il suo futuro a questo punto difficilmente sarà agli ordini di Gattuso, ma se la strana coppia Fieng

Juventus, il lungo addio di Higuain: 90 milioni di promesse, non tutte mantenute

Poco meno di 4 milioni di buonuscita, 7,5 milioni di un ingaggio diventato ormai un peso, 90 milioni che corrispondono all'ammontare della famosa clausola rescissoria pagata al Napoli. Tutte le cifre di Gonzalo Higuain che ha detto addio alla Juventus per accasarsi come il compagno di squadra Matuidi all'Inter Miami di Beckham; con un pizzico di rammarico per le parole di Pirlo che non ha messo in discussione il valore assoluto del calciatore ma ha pubblicamente dichiarato come il suo ciclo fosse finito. Era convinto di poter dare ancora alla causa, ma la società bianconera non gli ha lasciato molte alternative e gli ha indicato la porta d'uscita. Qual'è il il bilancio finale del centravanti argentino a Torino dopo il trasferimento che fece scalpore nel 2016, quando l'ex Real decise di tradire la venerazione di una città appassionata senza guardarsi indietro? C'è un Higuain raccontato dai freddi numeri, ottimi ma non esaltanti per quelle che erano le premesse, e

Roma, l’arrivederci stavolta è un au revoir: Florenzi va al Psg

Dopo la conclusione del prestito decisamente sfortunato e incolore al Valencia, inframezzato da un lockdown e persino da una varicella, l'illusione che Alessandro Florenzi potesse rientrare a pieno titolo nei ranghi della Roma è durata pochissimo. Nonostante la voragine che i giallorossi ancora si portano dietro sulla fascia destra e il passaggio alla difesa a 3 in grado di valorizzare le doti dell'esterno di Vitinia, la percezione è stata subito quella che poco o nulla fosse cambiato rispetto alle motivazioni che l'avevano portato a lasciare Trigoria già una prima volta. Ha saltato le prime amichevoli agli ordini di Fonseca perché impegnato in Nazionale, dal cui ritiro aveva fatto capire tra le righe che qualcosa poteva succedere. E tra un'ipotesi italiana e l'altra, mai troppo convincenti, è spuntato l'affascinante Paris Saint-Germain, bisognoso di rinforzi nel suo ruolo, che lo accoglierà in prestito con diritto di riscatto. A Parigi ritroverà il connazionale

Destino (in)crociato: Zaniolo e i suoi fratelli caduti due volte

La lesione del legamento crociato del ginocchio è uno degli infortuni peggiori che un calciatore può partire: sono necessari tre mesi buoni per la completa guarigione e in media altri tre mesi per la riatletizzazione e per essere pronti a scendere in campo in un contesto competitivo. C'è chi torna più forte dopo contrattempi di questo genere, da un punto di vista psicologico e anche fisico, e chi invece ripiomba nel tunnel a causa delle ricadute o semplicemente del caso.  Nicolò Zaniolo ne è l'esempio più recente, e la domanda che in molti si fanno dopo la notizia shock della rottura del crociato sinistro (quello operato era il destro) è: sarà in grado stavolta di tornare ai suoi livelli e recuperare la sua straordinaria prepotenza fisica?  La Serie A non è per niente a corto in anni recenti di esempi di giocatori che hanno dovuto fare i conti due volte in rapida successione con una lontananza forzata dal terreno di gioco; il trend sembra essere in continuo aumento per un mi

La Roma e un conto aperto con la buona sorte: Zaniolo l’ultimo incubo di una lunga serie

Nicolò Zaniolo ha tenuto col fiato sospeso l'Intera tifoseria romanista e tre quarti dell'Italia calcistica, quell'illuminata maggioranza in grado di andare oltre i colori sociali della propria squadra se in ballo c'è la carriera del miglior talento nostrano. Le parole del medico della Nazionale e di Mancini in conferenza stampa subito dopo Olanda-Italia avevano alimentato un filo di speranza che non si trattasse di qualcosa di molto grave, ma ieri dopo gli esami diagnostici a Villa Stuart è arrivata la notizia che tutti temevano: rottura completa del legamento crociato del ginocchio sinistro, l'opposto rispetto a quello operato soli 8 mesi fa.  E così il "tuttocampista" dei giallorossi ripiomba in un tunnel da cui era da poco uscito dopo quel maledetto Roma-Juventus del 12 Gennaio e quella strepitosa cavalcata delle sue che solo un cedimento del suo stesso fisico è riuscito a fermare. Ci sarà tempo per valutare l'impatto di questo secondo devastant

Un veterano nel corpo di un esordiente: la prima in Nazionale di Locatelli apre gli occhi delle big

Tra le tante note liete dell'Italia che ha battuto l'Olanda nella mitica cornice dell'Amsterdam Arena ottenendo la vittoria più prestigiosa dell'era Mancini, c'è sicuramente la prestazione di Manuel Locatelli. Il centrocampista classe '98 è uscito applauditissimo dalla panchina azzurra al momento della sostituzione dopo 80' giocati con la personalità del veterano, nonostante fosse all'esordio in Nazionale maggiore. A suo agio come mezzala in un centrocampo a tre con le geometrie di Jorginho e il dinamismo di Barella, ha agito da spalla dell'italo-brasiliano come secondo play in fase di impostazione risultando particolarmente utile in interdizione quando i padroni di casa hanno provato a sfondare per vie centrali. La sua prima investitura da titolare è l'ennesima scoperta del ct Mancini che quando individua un talento manifesta la sua stima con tanti fatti e poche parole, facendo scelte che prescindono dalla carta d'identità come già avvenuto

Ad un passaporto di distanza da Suarez: Juve, non ci si poteva pensare prima ?

A ripensarci un anno fa, l'ipotesi di vedere Luis Suarez alla Juventus sarebbe stata bollata come un'intrepida notizia di fantamercato. Nel mondo del calcio però 365 giorni possono essere molto lunghi, specie se giochi in un club che non accetta stagioni da zero titoli e che non si può permettere umiliazioni in giro per l'Europa. Ed è così che il Pistolero da intoccabile è diventato zavorra di cui disfarsi senza chiedere quasi nulla in cambio, entrando pesantemente di conseguenza nell'orbita bianconera. L'attaccante uruguagio e la Vecchia Signora sono molto vicini in virtù di un'intesa su un ricco biennale da 10 milioni netti, e al momento il principale impedimento perché si realizzi questo intrigante matrimonio è rappresentato dalla mancanza di un passaporto comunitario. A onor del vero Suarez deve ancora accordarsi per la sua buonuscita con il Barcellona ed è probabile che per non dilungare i tempi la Juve decida di concedere un minimo indennizzo ai blaugrana,

Provaci ancora Cou: 145 milioni di motivi per avere una seconda chance al Camp Nou

Definire singolari gli ultimi anni della carriera di Philippe Coutinho è il minimo: dopo essere stato acquistato dal Barcellona a fronte di un maxi investimento, il brasiliano è stato accantonato dopo solamente un anno e mezzo in Spagna e ha cercato di rifarsi nell'ultima stagione al Bayern Monaco. Impresa riuscita a metà viste le prestazioni altalenanti in Baviera, ma la sua firma non è comunque mancata nel 8-2 del Da Luz con cui i tedeschi hanno umiliato i blaugrana: entrato a partita piuttosto indirizzata, ha fatto in tempo a segnare due reti e a servire un assist per appesantire lo storico passivo ai danni di quella che paradossalmente, è stata e sarà allo stesso tempo la sua ex e la sua futura squadra. Quando il Barça decise nel Gennaio del 2018 di puntare sul connazionale Coutinho per non sentirsi più orfano di Neymar, in pochi avevano storto il naso nonostante la cifra record di 145 milioni di euro di sola base fissa spesa per strapparlo al Liverpool. Nel contesto di un merc

Messi se queda: i perché dietro la scelta e gli scenari futuri

Dopo 10 giorni di fuoco tra burofax, incontri, riunioni d'emergenza e comunicati polemici Leo Messi, attraverso una video intervista rilasciata a Goal. com in esclusiva planetaria, ha messo fine alla telenovela legata al suo possibile addio, prendendo una decisione in cui molti speravano e non tutti si attendevano: resto al Barcellona. Il mondo blaugrana tira un sospiro di sollievo perché Bartomeu ha vinto la sua personale battaglia, non arretrando di un centimetro in trincea, anche se il suo bottino di guerra è aver trattenuto un fenomeno contro la sua manifestata volontà. La Pulce resta perché non c'era l'intenzione di forzare una partenza a tal punto da fare causa al club della sua vita, senza peraltro avere chiare e limpidissime possibilità di vittoria. "Non avrei mai potuto trascinare il Barcellona in tribunale"; una storia d'amore lunga 20 anni scolpita nella leggenda del calcio europeo non doveva finire così con tutto quello che le parti si sono date e

La doppia vita di Immobile: Scarpa d’Oro con la Lazio, in ballottaggio in Nazionale

Ciro Immobile è da poco diventato il terzo giocatore italiano capace di conquistare la Scarpa d'Oro dopo Toni e Totti, battendo la concorrenza non banale di gente come Lewandowski, Haaland e Mbappé. Oltre a ciò nei confini nazionali, il bomber di Torre Annunziata è diventato con i suoi 36 centri il miglior marcatore non straniero della storia in un singolo campionato di Serie A, pareggiando pure il record assoluto di Gonzalo Higuain. Eppure, in una Nazionale che si ritrova dopo quasi 300 giorni di inattività forzata, l'attaccante della Lazio non è sicuro del posto. Anche stasera contro la Bosnia si accomoderà in panchina per fare spazio all'amico e dirimpettaio Belotti; una decisione logica dettata dalla necessaria gestione delle forze considerando che tra tre giorni l'Italia è attesa da una impegnativa trasferta in Olanda, ma il ballottaggio col granata è una costante che Mancini ha risolto solo ricorrendo ad un'alternanza sistematica. Il suo score in azzurro racco

Messi e il Barça, tanto rumore per nulla? Possibile addio solo nel 2021

La telenovela Messi continua a tenere con il fiato sospeso tutta la Catalogna ma non solo, per le conseguenze sugli equilibri del calcio europeo che potrebbe avere un suo trasferimento in un'altra squadra, sia essa il Manchester City, il Psg, o magari una italiana. Soprattutto in Spagna capire in anticipo le intenzioni e le mosse del fenomeno argentino rappresenta lo scoop dell'anno nell'ambito del giornalismo sportivo, e perciò proliferano un mare di ricostruzioni alimentate dalle frequenti riunioni e scambi di missive tra i vertici blaugrana e Jorge Messi, padre e agente di Leo. Il tempo però stringe perché spostare il diez da Barcellona con tutto ciò che si porta appresso tra contratti, sponsorizzazioni e via dicendo non è certo operazione da portare a termine verso la fine del calciomercato. Ogni ora che passa, si fa più concreta la possibilità di una tregua armata tra la Pulce e il club della sua vita, almeno fino al 2021, come logica conseguenza di una serie di ragion

Viavai Atalanta: dentro Miranchuk e Karsdorp, via Castagne

È possibile confermarsi e migliorarsi dopo una stagione chiusa al terzo posto e ad un passo da una semifinale di Champions, senza concedersi voli pindarici indirizzati verso lo Scudetto? È la domanda che si pone l'Atalanta, che ha appena iniziato la preparazione agli ordini di Gasperini ma nel frattempo negli ultimi giorni è stata protagonista sul mercato, sia in entrata che in uscita. Da pochissimo è arrivato a Bergamo Aleksey Miranchuk, uno dei colpi più importanti della storia recente degli orobici, in virtù dei 14,5 milioni sborsati per acquistarlo. La doppia cifra ampiamente raggiunta nell'ultimo campionato con la Lokomotiv Mosca e le belle prestazioni in Champions con 2 reti in 4 apparizioni, compresa quella allo Stadium contro la Juventus, lo avevano posto sotto i riflettori di tanti club europei. Anche il Milan aveva fatto un pensiero al trequartista nativo della regione di Krasnodar, 5 gol in 25 presenze in Nazionale maggiore, sicuramente oggi il talento migliore del c