I preliminari di Europa League vengono spesso identificati dai club, specie italiani, come una grande scocciatura. La settima piazza (il Milan è arrivato sesto ma il Napoli era automaticamente qualificato grazie alla Coppa Italia) è sempre vista con un certo sospetto, specie dalle società blasonate; perché sostenere i turni propedeutici all'accesso alla fase i gironi significa anticipare la preparazione e spesso arrivare a fine stagione con il fiatone. A volte però queste partite, pur contro avversarie di modestissima caratura possono riservare delle sorprese, anche per la differente condizione fisica.
È il caso del Milan che dopo essere uscito vincente dalla trasferta irlandese contro lo Shamrock Rovers, ha superato anche il Bodø/Glimt non senza patemi, rimanendo colpito dalla prestazione dei norvegesi e in particolare da quella del loro indiscusso leader tecnico, il classe '99 Hans-Petter Hauge.
Un "diamante nel fango", uno di quei nomi che solo i migliori settori scouting hanno saputo appuntare ed evidenziare, che a San Siro ha confermato quanto fatto vedere nel proprio campionato con una rete, un assist e diverse giocate di categoria superiore rispetto ai suoi compagni. Al punto da fare breccia nel cuore del Milan, che ha immediatamente allacciato i contatti col suo entourage dopo il fischio finale per manifestare un concreto interesse. L'intenzione dei rossoneri è quella di bloccarlo battendo la concorrenza del Manchester United (dove c'è Solskjaer) e dell'Atalanta che lo monitora da tempo, considerando la valutazione abbordabile di 5 milioni del cartellino per poi lasciarlo in prestito al suo attuale club: l'ala sinistra è nativa proprio di Bodø e ha una voglia matta di conquistare la prima storica Eliteserien con i gialloneri, al momento primissimi grazie ai suoi 14 gol e 9 assist in sole 17 presenze.
Dopo la performance di Giovedì sera persino il ben più noto connazionale Erling Braut Haaland lo ha elogiato sui social (i due sono stati compagni in Nazionale al Mondiale u20 del 2019). La nuova generazione del calcio norvegese, trascinata proprio dall'attaccante del Dortmund e da Ödegaard del Real Madrid promette scintille, e Hauge ha tutta l'intenzione di farne parte.
È il caso del Milan che dopo essere uscito vincente dalla trasferta irlandese contro lo Shamrock Rovers, ha superato anche il Bodø/Glimt non senza patemi, rimanendo colpito dalla prestazione dei norvegesi e in particolare da quella del loro indiscusso leader tecnico, il classe '99 Hans-Petter Hauge.
Un "diamante nel fango", uno di quei nomi che solo i migliori settori scouting hanno saputo appuntare ed evidenziare, che a San Siro ha confermato quanto fatto vedere nel proprio campionato con una rete, un assist e diverse giocate di categoria superiore rispetto ai suoi compagni. Al punto da fare breccia nel cuore del Milan, che ha immediatamente allacciato i contatti col suo entourage dopo il fischio finale per manifestare un concreto interesse. L'intenzione dei rossoneri è quella di bloccarlo battendo la concorrenza del Manchester United (dove c'è Solskjaer) e dell'Atalanta che lo monitora da tempo, considerando la valutazione abbordabile di 5 milioni del cartellino per poi lasciarlo in prestito al suo attuale club: l'ala sinistra è nativa proprio di Bodø e ha una voglia matta di conquistare la prima storica Eliteserien con i gialloneri, al momento primissimi grazie ai suoi 14 gol e 9 assist in sole 17 presenze.
Dopo la performance di Giovedì sera persino il ben più noto connazionale Erling Braut Haaland lo ha elogiato sui social (i due sono stati compagni in Nazionale al Mondiale u20 del 2019). La nuova generazione del calcio norvegese, trascinata proprio dall'attaccante del Dortmund e da Ödegaard del Real Madrid promette scintille, e Hauge ha tutta l'intenzione di farne parte.
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