Dopo 10 giorni di fuoco tra burofax, incontri, riunioni d'emergenza e comunicati polemici Leo Messi, attraverso una video intervista rilasciata a Goal. com in esclusiva planetaria, ha messo fine alla telenovela legata al suo possibile addio, prendendo una decisione in cui molti speravano e non tutti si attendevano: resto al Barcellona.
Il mondo blaugrana tira un sospiro di sollievo perché Bartomeu ha vinto la sua personale battaglia, non arretrando di un centimetro in trincea, anche se il suo bottino di guerra è aver trattenuto un fenomeno contro la sua manifestata volontà. La Pulce resta perché non c'era l'intenzione di forzare una partenza a tal punto da fare causa al club della sua vita, senza peraltro avere chiare e limpidissime possibilità di vittoria. "Non avrei mai potuto trascinare il Barcellona in tribunale"; una storia d'amore lunga 20 anni scolpita nella leggenda del calcio europeo non doveva finire così con tutto quello che le parti si sono date e che va ben oltre una questione di denaro, di trofei e di record.
Nonostante la prospettiva di una diatriba legale abbia funzionato come elemento di dissuasione, ciò non significa che le pesanti accuse mosse da Messi all'indirizzo delle persone che nell'ambiente hanno sputato veleno su di lui, e della totale mancanza di progettualità del club catalano verranno dimenticate, anzi. Nel 2021 l'argentino sarà libero come l'aria, per la naturale scadenza del suo contratto e ha fatto capire chiaramente di non essere più felice come un tempo al Barça. Fare le valigie però non implica solo abbandonare una squadra bensì lasciarsi alle spalle una vita come chiarito da queste parole "Thiago (il figlio più grande) non voleva saperne di andare via, cambiare amici, scuola. Piangeva e mi diceva che non voleva che andassimo via. È stato un periodo duro per tutti noi, dico la verità."
Per questo, pur con un anno intero a disposizione per preparare la famiglia all'idea di lasciare l'amata Catalogna, una piccola speranza di ricomporre la grande frattura ancora c'è: anche se tante cose dovranno cambiare, qualche testa dovrà saltare e Koeman dovrà far sì che i culés tornino a far paura all'Europa dopo anni di umiliazioni perché il sei volte Pallone d'Oro decida di chiudere la carriera con la stessa maglia con cui è iniziata.
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