Tempo scaduto. La Juventus ha aspettato pazientemente il weekend sperando che si sbloccasse la situazione legata a Dzeko e Milik, poi ha deciso di virare con decisione su un altro obiettivo e ieri ha accelerato per riportare a Torino Alvaro Morata. Trattativa definita nel giro di pochissimo sulla base di un prestito oneroso di 10 milioni di euro più diritto (e non obbligo) di riscatto fissato a 45 milioni, esercitabile nel 2021 o anche nel 2022 in caso di prolungamento del prestito dietro pagamento di un'altra tranche da 10 milioni. Un affondo reso possibile dal fatto che Suarez, ormai non più nel mirino juventino a causa dei tempi tecnici necessari per il passaporto comunitario, si sia accordato su tutto con l'Atletico Madrid per approdare alla corte del Cholo Simeone, nonostante il Barça stia tentando di mettere i bastoni tra le ruote per il trasferimento a quella che è considerata un'avversaria diretta.
Alvarito torna ad indossare i mai dimenticati colori bianconeri tra la gioia dei tifosi, sebbene sia indiscutibile il suo status di piano C rispetto ai già citati Suarez e Dzeko. È l'attaccante giusto da regalare ad Andrea Pirlo? Tecnicamente lo spagnolo si trova in una sorta di limbo tra il killer instinct da punta d'area di rigore del Pistolero e le doti da attaccante associativo che si sacrifica per la squadra del Cigno di Sarajevo; la sua mobilità e versatilità, esaltata pubblicamente anche da Allegri in occasione della sua prima esperienza in Italia, sembra promettere bene in un potenziale tridente che include Cr7 e Dybala.
È opinione comune che il prodotto del vivaio del Real Madrid sia un giocatore che non ha mai raggiunto il suo pieno potenziale, accumulando avventure prestigiose con la maglia dei blancos, del Chelsea e dell'Atletico, che non possono essere definite fallimentari ma neanche indimenticabili. A conti fatti il meglio di sè Morata lo ha espresso quando si sentiva protetto dalle amorevoli cure della Vecchia Signora, mettendo insieme 27 reti e 16 assist nel biennio trascorso insieme.
La speranza è quella di ricongiungersi riconquistando gli stessi traguardi della prima volta: la maglia numero 9 delle Furie Rosse da un punto di vista individuale e l'ambita finale di Champions League a livello di squadra.
Alvarito torna ad indossare i mai dimenticati colori bianconeri tra la gioia dei tifosi, sebbene sia indiscutibile il suo status di piano C rispetto ai già citati Suarez e Dzeko. È l'attaccante giusto da regalare ad Andrea Pirlo? Tecnicamente lo spagnolo si trova in una sorta di limbo tra il killer instinct da punta d'area di rigore del Pistolero e le doti da attaccante associativo che si sacrifica per la squadra del Cigno di Sarajevo; la sua mobilità e versatilità, esaltata pubblicamente anche da Allegri in occasione della sua prima esperienza in Italia, sembra promettere bene in un potenziale tridente che include Cr7 e Dybala.
È opinione comune che il prodotto del vivaio del Real Madrid sia un giocatore che non ha mai raggiunto il suo pieno potenziale, accumulando avventure prestigiose con la maglia dei blancos, del Chelsea e dell'Atletico, che non possono essere definite fallimentari ma neanche indimenticabili. A conti fatti il meglio di sè Morata lo ha espresso quando si sentiva protetto dalle amorevoli cure della Vecchia Signora, mettendo insieme 27 reti e 16 assist nel biennio trascorso insieme.
La speranza è quella di ricongiungersi riconquistando gli stessi traguardi della prima volta: la maglia numero 9 delle Furie Rosse da un punto di vista individuale e l'ambita finale di Champions League a livello di squadra.
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