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Suarez, Diawara, Allegri: la strana settimana di avvicinamento a Roma-Juventus

Roma-Juventus è il primo big match che offre la stagione 2020/2021 della Serie A. Una partita carica di significati, nonostante sia solo la seconda giornata, per testare le ambizioni dei giallorossi e la tenuta della nuova creatura di Andrea Pirlo al suo primo vero crash test, come se non bastasse la storica rivalità intercorrente tra le due tifoserie. Eppure in questa anomala settimana di avvicinamento ad una sfida così attesa, di tutto si è parlato tranne che di campo.
La settimana juventina è stata monopolizzata dallo scandalo dell'esame farsa di Suarez che ha indirettamente coinvolto la società bianconera, tirando in ballo i nomi di Fabio Paratici e del suo braccio destro Cherubini. In attesa che le indagini rivelino risvolti inattesi o archivino definitivamente qualsiasi ipotesi di responsabilità della Juventus, i vertici dirigenziali hanno espresso la loro serenità e lo stesso Pirlo ha chiarito che la vicenda extracampo non ha condizionato la preparazione alla partita dei suoi giocatori.
D'altro canto la Roma ha vissuto giornate ugualmente agitate a causa del clamoroso pasticcio legato ad Amadou Diawara e al suo mancato inserimento in lista tra gli Over 22. Un grave errore, che oltre a un danno di immagine non indifferente per un club a questi livelli, ha comportato la sconfitta a tavolino per 0-3 comminata dal Giudice Sportivo, in attesa del ricorso che si baserà sul mancato ottenimento di un reale vantaggio da parte dei giallorossi che disponevano di quattro slot liberi per iscrivere il guineano. Come se ciò non bastasse, il nome di Allegri ha pesantemente fatto capolino sulle prime pagine della stampa romana; il Fonseca 2.0 sembra già in bilico dopo 90' senza una spiegazione plausibile, considerando che all'allenatore portoghese questa estate è stata rinnovata la fiducia dalla famiglia di Friedkin.
Tantissima carne al fuoco di un incrocio che nasconde tanti temi interessanti anche tra quelli più attinenti al rettangolo verde, in primis il duello a distanza tra Edin Dzeko e Alvaro Morata. Quello che sembrava destinato ad essere il nuovo bomber della Vecchia Signora contro il passato che ritorna ad indossare colori mai dimenticati. Il bosniaco che tornerà titolare con la fascia da Capitano dopo la malinconica panchina di Verona contro lo spagnolo, che partirà dalla panchina anche se i riflettori saranno puntati comunque su di lui, a segno proprio all'Olimpico, ma di fronte proprio al Milan in Coppa Italia, per l'ultima rete della sua prima esperienza italiana.

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