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Kumbulla (quasi) come Astori: la Roma ad un passo da un altro sgambetto alla Lazio


La Roma è indiscutibilmente la protagonista delle ultime ore di calciomercato, dopo settimane di semi immobilismo in cui gli sforzi sono stati concentrati principalmente sulla riduzione del monte ingaggi e sul reperimento di risorse da investire per muoversi anche in entrata. L'intrigo legato a Milik e al domino di attaccanti che coinvolge Edin Dzeko e Suarez continua a riempire le pagine dei giornali, ma i giallorossi sono attivi anche su altri fronti.
È stato praticamente definito l'accordo con l'Hellas Verona per Marash Kumbulla, sulla base di un prestito con obbligo di riscatto per un'operazione il cui valore complessivo si aggira sui 30 milioni di euro. Un inserimento a sorpresa quello della dirigenza romanista sia per i costi dell'affare (anche se la carta Cetin che disputerà la stagione agli ordini di Juric è un jolly da giocarsi), sia per la folta concorrenza con Napoli, Inter e Lazio che nell'ordine hanno manifestato in tempi diversi un grande interesse per il difensore classe 2000. La Roma ha stabilito come propria priorità il rafforzamento del pacchetto arretrato e preso atto degli estenuanti tempi della trattativa Smalling con il tira e molla con lo United che va avanti da mesi, ha deciso di cautelarsi con l'italo-albanese in caso di definitiva fumata nera, anche se non è del tutto escluso che alla fine entrambi possano arrivare nella Capitale per la felicità di Fonseca.
Per la Roma l'arrivo di un difensore già trattato recentemente dai cugini laziali sarebbe una sorta di deja vu, dopo lo scippo di Astori risalente a 6 anni fa. Nel 2014 la Lazio era convintissima di portarsi a casa il centrale del Cagliari prima che in poche ore si concretizzasse il sorpasso giallorosso, mentre in questa circostanza a dire il vero non è mai stata raggiunta un'intesa totale per Kumbulla a causa delle valutazioni discordanti sulle possibili contropartite tecniche. Ma è innegabile come l'acquisto di un obiettivo di mercato dichiarato dei biancocelesti, per cui in prima persona si era mosso anche Lotito con il collega e amico Setti, sarebbe ulteriore motivo di soddisfazione insieme all'essersi assicurati le prestazioni di una delle più belle rivelazioni dell'ultima Serie A.

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