Il Napoli lo scorso Agosto si è separato dopo sette anni di lunga militanza e di amore reciproco da José Maria Callejon, consapevole che reperire sul mercato un altro esterno con le caratteristiche particolari dello spagnolo sarebbe stato difficile. Giuntoli negli ultimi mesi ha sondato il terreno per diversi nomi al fine di affiancare Politano, giocatori con diversi profili, per poi rendersi conto che, come a volte accade, la migliore soluzione è già in casa.
Nel devastante 6-0 con cui gli azzurri hanno demolito il Genoa, Hirving Lozano si è definitivamente presentato ai suoi tifosi con un anno di ritardo. Una doppietta che sa di liberazione per il Chucky, soprannominato così in onore della celebre bambola assassina che ha dato vita all'omonima saga, dopo una stagione pesante vissuta col fardello di essere stato l'acquisto più costoso della storia del Napoli. L'arrivo di Osimhen gli ha tolto un peso psicologico? Probabile, ma il segreto di questo nuovo inizio all'ombra del Vesuvio sembra essere il rapporto con Gennaro Gattuso, che prima lo ha bacchettato in allenamento e messo ai margini della rosa, per poi dargli gradualmente fiducia e prepararlo alle responsabilità di una maglia da titolare che sono arrivate in questa nuova stagione: un'alternanza produttiva tra bastone e carota.
Le due reti segnate al San Paolo contro il Grifone tagliando alle spalle o all'interno rispetto al terzino avversario hanno ricordato a molti le classiche realizzazioni dell'ex Real Madrid. Un segnale ben augurante per l'ex Psv a caccia della definitiva esplosione, attesissima in primis dai tanti supporter messicani che non si capacitavano del suo scarso utilizzo.
Nel devastante 6-0 con cui gli azzurri hanno demolito il Genoa, Hirving Lozano si è definitivamente presentato ai suoi tifosi con un anno di ritardo. Una doppietta che sa di liberazione per il Chucky, soprannominato così in onore della celebre bambola assassina che ha dato vita all'omonima saga, dopo una stagione pesante vissuta col fardello di essere stato l'acquisto più costoso della storia del Napoli. L'arrivo di Osimhen gli ha tolto un peso psicologico? Probabile, ma il segreto di questo nuovo inizio all'ombra del Vesuvio sembra essere il rapporto con Gennaro Gattuso, che prima lo ha bacchettato in allenamento e messo ai margini della rosa, per poi dargli gradualmente fiducia e prepararlo alle responsabilità di una maglia da titolare che sono arrivate in questa nuova stagione: un'alternanza produttiva tra bastone e carota.
Le due reti segnate al San Paolo contro il Grifone tagliando alle spalle o all'interno rispetto al terzino avversario hanno ricordato a molti le classiche realizzazioni dell'ex Real Madrid. Un segnale ben augurante per l'ex Psv a caccia della definitiva esplosione, attesissima in primis dai tanti supporter messicani che non si capacitavano del suo scarso utilizzo.
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