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Visualizzazione dei post da giugno, 2020

Napoli: Petagna si mette in mostra al San Paolo, ma il suo futuro sarà azzurro?

In casa Napoli oggi tiene banco la gita partenopea di Victor Osimhen, attaccante del Lille che è in città per un colloquio con la dirigenza azzurra e per valutare con i suoi occhi la bontà della proposta ricevuta insieme ai suoi agenti. L'attaccante nigeriano è un obiettivo sensibile, questo è innegabile, ma la presenza del giocatore non preannuncia la chiusura imminente di una trattativa che rimane molto onerosa; il Napoli lo vuole bloccare, ma il cartellino di Osimhen viene valutato sui 50 milioni, e ciò significa che il suo acquisto si potrebbe concludere definitivamente solo con la contestuale partenza di Arkadiusz Milik. Quel Milik per cui non si fanno progressi sul fronte rinnovo e che è sempre nel mirino della Juventus. In questo domino di attaccanti, da cui si è già tirato fuori Dries Mertens che ha giurato amore eterno alla causa, sembra essercisi dimenticati che il Napoli a Gennaio una punta per il prossimo anno l'avrebbe già acquistata e risponde al nome di Andrea Pe

Lazio, pit stop nella corsa a Kumbulla?

Marash Kumbulla alla Lazio, una trattativa che ha tenuto banco negli ultimi giorni ma che non si è ancora conclusa: non è ancora detta l'ultima parola infatti, che il futuro del difensore sia necessariamente a Formello. I biancocelesti ovviamente sono ancora in pole position grazie al deciso affondo frutto dell'incontro tra Lotito e Setti, ma nelle ultime ore c'è stata una leggera frenata, una sorta di pausa di riflessione da parte del Verona per soppesare l'offerta laziale. Al momento non è stata ancora individuata la seconda contropartita da aggiungere a Cristiano Lombardi, in prestito ora alla Salernitana, e ai 20 milioni cash; Berisha, che sarebbe stato perfetto per il gioco di Juric, guadagna tanto per gli standard dei gialloblù, sono perciò in fase di valutazione i profili di Maistro e Wallace, anche se pure il brasiliano non ha uno stipendio abbordabile. L'Hellas attende un eventuale rilancio dell'Inter, concentratasi ultimamente su Hakimi, perché Marotta

Roma, Under l’ultima opzione per Fonseca e la prima per il bilancio della società

La Roma che esce sconfitta da San Siro si porta dietro tanta amarezza per un secondo tempo praticamente non giocato e alcuni interrogativi sulla gestione dei singoli. Uno di questi è, che fine ha fatto Cengiz Under? Il turco ha giocato 18' minuti contro la Sampdoria e ha seguito malinconicamente l'intera partita con il Milan dalla panchina. Se la decisione di non farlo partire titolare contro i doriani poteva avere lo scopo di preservare un giocatore muscolarmente fragile per i successivi impegni, le scelte fatte col Milan, anche a partita in corso, rivelano chiaramente come per Fonseca Cengiz Under sia l'ultima opzione offensiva sulla trequarti. Contro i rossoneri nel secondo tempo l'ex Shakhtar ha fatto entrare Perez, Pastore e Perotti al posto di Kluivert, Mkhitaryan e Pellegrini, e tutti i citati hanno avuto occasione di partire titolari in una delle due partite disputate dalla ripresa, fatta eccezione per il Monito, alle prese però con un cauto recupero dalle croni

Serie A, top e flop della 28esima giornata

I top 👍🏻 Franck Ribery: la perla con cui lascia sul posto mezza difesa della Lazio vale da sola il prezzo di un biglietto mai venduto, ma non è l'unico acuto della sua prestazione. A 37 anni è ancora di un altro livello per compagni e avversari. Luis Muriel: doppietta meravigliosa contro la squadra che lo ha portato in Italia, 15 gol in stagione, 9 da subentrante, record assoluto in Serie A. L'Atalanta ha una potenza di fuoco devastante, e l'abbraccio del colombiano a Gasperini, che non lo impiega quasi mai da titolare, è l'emblema della forza di un gruppo speciale. Jeremie Boga: nel turno delle pregevoli realizzazioni, non poteva mancare certo Boga che come Muriel spacca la partita dalla panchina con una straordinaria doppietta. Una sentenza quando punta il sette con il suo destro a giro. Fabian Ruiz: la rete la gonfiano gli altri, ma l'ispiratore di molte iniziative degli azzurri è lo spagnolo. Assist per Mertens, assist per il redivivo Younes, la qualità d

Inter, la freccia Hakimi per mettere le ali al 3-5-2 di Conte

Come raccontato negli ultimi giorni, Achraf Hakimi si appresta a diventare un rinforzo per l'Inter versione 2020-2021 dopo aver sostenuto le visite mediche tra lunedì e martedì. Nelle ultime ore il club di Suning ha limato col Real Madrid anche le ultime distanze relative soprattutto ai bonus; 40 milioni di parte fissa più 5 legati ad alcune variabili, tutto da ratificare e mettere nero su bianco entro il 30 Giugno. Una data che per i club significa chiusura del bilancio, e che sta agitando il mercato internazionale nonostante il campo debba ancora emettere verdetti in vari campionati e a livello europeo. Cosa porterà Hakimi all'Inter? Alla corte di Antonio Conte, il classe '98 potrebbe diventare un vero fattore sulla fascia destra, un sicuro upgrade rispetto a Candreva, pur rivitalizzato dal cambio di allenatore: la sua formazione spagnola nella cantera madrilena fa sì che la fase difensiva non sia la specialità della casa, ma nell'altra metà del campo fa la differenz

Juventus, il caso e la plusvalenza Muratore: chi ha detto che le seconde squadre non servono a niente?

Nella serata di ieri Simone Muratore si è tolto la soddisfazione di debuttare in Serie A, dopo essere stato gettato nella mischia da Maurizio Sarri contro il Lecce a 13' dalla fine quando il risultato era ormai in ghiaccio. Il nome del classe '98 non era noto ai più, ma è salito agli onori delle cronache negli ultimi giorni perché la Juventus ha definito la sua cessione all'Atalanta (è nativo di Bergamo) per la non disprezzabile cifra di 7 milioni di euro. Al di là dei ragionamenti sull'operazione conclusa con una società amica come quella di Percassi per mettere a bilancio una bella plusvalenza, il percorso di Muratore è emblematico per spiegare l'importanza del progetto u23, in cui solo la Juventus, con la solita lungimiranza, ha avuto la forza di credere. Il giovane centrocampista è sempre stato un elemento in vista delle giovanili juventine, spesso capitano e precocemente impiegato in Primavera prima che nel 2015 un pesante infortunio al crociato con annessa ric

Inter, bomba Hakimi! Il terzino ai dettagli con i nerazzurri

Sta succedendo di tutto nel movimentato universo del calciomercato. Nonostante l'ingombrante circostanza che i campionati siano ancora in corso, e che la sessione estiva di trasferimenti ufficialmente non inizierà prima del 1 Settembre, i club non sembrano intenzionati a rinunciare alle loro abitudini che li vedevano già impegnati in tante trattative in questo periodo. La Juventus sta per definire lo scambio col Barcellona tra Pjanic e Arthur, la Lazio ha fatto passi decisi per assicurarsi Kumbulla, la Roma è pronta ad accogliere Pedro. E anche l'Inter sembra che stia per battere un colpo, e che colpo! Secondo le notizie diffuse in Spagna da El Chiringuito, sempre ben informato quando si parla di giocatori che hanno a che fare con la Liga, e che hanno trovato conferme nel pomeriggio in Italia e in Germania dove il diretto interessato attualmente gioca, Hakimi si vestirà entro pochi giorni di nerazzurro in cambio di un assegno da 40 milioni (più qualche bonus probabilmente). Ci

Pedro, il campione con la bacheca piena di trofei chiamato a vincere a Roma

12 anni senza trofei. Un digiuno lunghissimo, quella della Roma, reso ancora più insopportabile dal fatto che sull'altra sponda del Tevere la Lazio nello stesso lasso di tempo ha alzato al cielo due Supercoppe italiane e tre Coppe Italia, con la ciliegina sulla torta dell'indelebile derby del 26 Maggio 2013. Per interrompere questa pesante astinenza i giallorossi vogliono affidarsi, per quanto possibile, a giocatore vincenti da affiancare alla stella polare Edin Dzeko. E uno degli aggettivi che meglio descrivono Pedro, prossimo acquisto della Roma, è proprio il termine vincente. La bacheca dell'esterno spagnolo racconta di 23 trofei, tra club e Nazionale: ha fatto la storia con il Barcellona di Guardiola centrando la leggendaria impresa del sextete, lasciando il proprio segno in ognuna delle sei competizioni in cui i catalani trionfarono in quel magico 2009; dopo l'addio al club che lo ha cresciuto non sono mancate le gioie neanche al Chelsea di cui è stato tassello fon

Lazio, il blitz per Kumbulla per sedersi definitivamente al tavolo delle grandi

All'indomani della bruciante sconfitta di Bergamo, è andato in scena a San Sebastiano, nel cuore di Roma, un incontro tra i vertici dirigenziali della Lazio e il presidente dell'Hellas Verona Maurizio Setti accompagnato dal suo ds D'Amico. Oggetto del desiderio di questo meeting ovviamente Marash Kumbulla, il gioiellino classe 2000 per cui la Lazio ha deciso di bruciare l'agguerrita concorrenza con un investimento ambizioso. Lotito ha messo sul piatto del collega e amico Setti due invitanti offerte: 20 milioni cash più di 2 di bonus (legati alla Champions) e una contropartita individuata in Valon Berisha, oppure 18 milioni più di 2 di bonus e una seconda pedina oltre al kosovaro attualmente in prestito al Fortuna Dusseldorf, da scegliere tra una serie di profili in mezzo ai quali il più gradito sembra essere quello di Lombardi, ex prodotto del vivaio biancoceleste. Un'operazione non ancora definita in tutti i dettagli, ma i biancocelesti si sono detti pronti a chiud

Juventus, lo scambio Pjanic-Arthur ai dettagli: e ora come gestire il bosniaco?

La Juventus e il Barcellona stanno finalizzando i dettagli dello scambio che porterà Miralem Pjanic in Catalogna e Arthur Melo a Torino, ovviamente per la stagione 2020-2021. Un'operazione intavolata da tempo che ha subito un'accelerata decisiva negli ultimi giorni grazie al lungamente atteso sí del brasiliano, e che verrà completata probabilmente entro il fine settimana. Tempistiche curiose per uno scambio di questa portata visti i campionati in pieno svolgimento, ma riconducibili al fatto che la pandemia ha stravolto il calendario calcistico, senza però alterare la chiusura dei bilanci delle società fissata al 30 Giugno; data entro cui i bianconeri confidano di inserire nel conto economico 60 milioni (solo di parte fissa) per Pjanic, e i blaugrana 70 per Arthur, secondo i termini dell'affare che si stanno così delineando. Sarri (sempre che venga confermato) avrà così un giocatore che sembra perfettamente tagliato per quelle che sono le sue idee di gioco, ma la realtà è ch

Serie A, top e flop della 27esima giornata

I top 👍🏻 Edin Dzeko: il cigno di Sarajevo torna più bello che mai, con una doppietta tanto pesante quanto esteticamente apprezzabile, che pochi attaccanti in Europa hanno i mezzi per realizzare. A distanza di anni, nella Capitale in molti ancora si chiedono se sia destro o mancino per l'uso magistrale di entrambi i piedi. Andreas Cornelius: tra Preziosi e Cornelius devono esserci delle storie tese, perché dopo la tripletta dell'andata si è clamorosamente ripetuto anche fuori casa al ritorno. Il danese è un attaccante strano che quando è in giornata è un pericolo per tutte le difese, ma non riesce ad esprimersi con continuità pur avendone tutti i mezzi (a segno in bello stile col destro, col sinistro e di testa a Marassi). Federico Bernardeschi: dopo due ingressi così e così in Coppa Italia, il mancino di Carrara si prende la scena al Dall'Ara, quando qualcuno cominciava a non crederci più. Un palo, un grande tacco utile per azionare Dybala e diverse buone giocate degn

Milan, 30 milioni di motivi (e un gol) per non gettare la spugna con Rafael Leão

La trasferta di Lecce ha regalato al Milan tanti sorrisi: quattro marcatori diversi, prestazioni individuali incoraggianti e rinnovate speranze di acciuffare un piazzamento europeo. L'unico sorriso a metà è quello di Rafael Leão, pur andato a segno nel secondo tempo quando Pioli lo ha fatto entrare per far riposare Rebic. Il portoghese ha esultato in maniera polemica verso detrattori non meglio precisati, mostrando un po' di insofferenza per quella che è la sua attuale situazione. In effetti Leão dall'inizio del nuovo anno ha vissuto sull'altalena passando da partner prediletto e pupillo di Ibrahimovic a sua riserva dopo il cambio di modulo, e infine a panchinaro di lusso anche in assenza dello svedese. Il suo allenatore non ha fatto mistero di aspettarsi di più da lui: "Leao deve far di più al di là del gol di stasera, fare gol però è importante, è entrato molto bene, sono contento. Devo pretendere di più perché ha tanto da dare. Ha la fisicità ma ancora qualche d

Fiorentina, la rivoluzione di Gennaio attende il riscontro del campo

Il campionato della Fiorentina ricomincerà alle 19.30 quando all'Artemio Franchi arriverà il Brescia, in una sfida già da vincere a tutti i costi per allontanarsi il prima possibile da zone di classifica che poco hanno a che fare con le ambizioni presidenziali. C'è curiosità intorno alla Viola, un po' per l'acclamato ritorno del beniamino Franck Ribery, che Iachini dovrebbe schierare dal 1', e un po' per osservare i frutti di un mercato di Gennaio molto movimentato. Tra il fisiologico ambientamento e la pandemia che ha spazzato via tre mesi dal calendario calcistico, la Fiorentina attende ancora di scoprire i suoi nuovi acquisti. Quelli di cui l'allenatore dei gigliati si fida di più sono Duncan e Igor, a cui dovrebbe essere riservata una maglia da titolare anche oggi. Il ghanese già prima della sosta forzata si era fatto spazio tra le maglie del centrocampo di Iachini con i suoi muscoli, ma Firenze si aspetta tanto da un giocatore corteggiato a lungo e paga

Serie A, top e flop dei recuperi della 25esima giornata

I top: 👍🏻 Christian Eriksen (Inter) : Lautaro si sveglia e questo fa notizia, ma il danese è uno spettacolo per gli occhi. Permette a Lukaku di sbloccare il punteggio e il belga avrebbe potuto farne altri due. Conte gli ha disegnato addosso un nuovo modulo che lo libera da vincoli tattici esasperati, e il risultato si vede. Tutta la qualità che ha spinto Marotta a mettere mano al libretto degli assegni per un giocatore che sarebbe andato a scadenza tra 8 giorni (6 mesi all'epoca), sta uscendo fuori finalmente. Duvan Zapata (Atalanta) : come e più di Lukaku, ci tiene a contraddire il leitmotiv che i giocatori possenti e muscolarmente pesanti hanno bisogno di tempo per entrare in forma: ci riesce bene con due reti da rapace vero. Il fiuto del gol è al top, la condizione fisica probabilmente ancora no, e dando un'occhiata al tabellino non è una buona notizia per le concorrenti alla Champions. Papu Gomez (Atalanta) : l'orchestra di Gasperini suona armoniosamente come se n

Juventus: Sarri smentisce tutto su Pjanic, ma contro il Bologna…

Dopo il caso esploso in mattinata, con il presunto diverbio avvenuto tra Miralem Pjanic e Maurizio Sarri, e riportato da La Stampa con dovizia di particolari sul rapporto teso tra i due, è arrivata la replica ufficiale dell'allenatore della Juventus: "Quella del nostro litigio è una grande bufala. Pjanic è tra i tre giocatori che ho impiegato di più, è un calciatore a cui sono molto vicino e a cui devo rifarmi perché ha un ruolo importantissimo nel nostro centrocampo". Queste le sue dichiarazioni sull'argomento, uno stralcio dell'intervista a Sky alla vigilia della partita col Bologna. Proprio in vista della trasferta del Dall'ara, la candidatura del bosniaco per una maglia da titolare a questo punto torna ipotesi concreta. A questo punto Sarri è a un bivio: insistere su Pjanic derubricando così le voci odierne a mere illazioni, o basarsi sul responso del campo e mettere in panchina l'ex Roma a favore di Bentancur regista, considerando l'apporto insuff

Inter, ultime di formazione e uomini chiave in vista della Samp

Vietato fallire per l'Inter questa sera alle 21.45 contro la Sampdoria. Questo il messaggio alle sue truppe di Antonio Conte, che non vuole lasciarsi sfuggire l'occasione di accorciare a 6 punti la distanza dalla vetta. Dopo la bella prestazione di Napoli che non è valsa la finale di Coppa Italia, è ora di tornare a raccogliere risultati oltre ai complimenti. Emergenza a centrocampo Gli infortuni continuano a non far dormire sonni tranquilli a Conte, le cui scelte sono molto limitate soprattutto in mezzo al campo. Alle assenze di Vecino e Sensi si è aggiunta quella del fondamentale Brozovic; accanto a Barella verrà rispolverato Gagliardini, in vantaggio su Borja Valero. Skriniar, De vrij e Bastoni proteggeranno Handanovic, qualche possibilità per Ranocchia di far riposare l'olandese considerando anche l'assenza di Quagliarella tra le fila degli avversari, mentre i recuperati Godin e D'ambrosio andranno in panchina. Eriksen confermato a sostegno di Lukaku e Lautaro:

Serie A, addio al fattore campo: la Bundesliga parla chiaro

Finalmente ci siamo, la Serie A riparte oggi con Torino-Parma e lo farà con situazioni e dinamiche nuove come l'introduzione delle cinque sostituzioni, i tanti impegni ravvicinati a cui soprattutto le squadre "provinciali" non sono abituate e per cui non sono attrezzate, e ultimo ma non ultimo, l'elemento del fattore campo che rischia seriamente di venire meno con gli stadi chiusi al pubblico. Tante squadre costruiscono le proprie fortune e forgiano le loro classifiche grazie ai risultati ottenuti davanti alle proprie tifoserie, anche se il trend è in continua discesa e la percentuale di punti ottenuti dalle formazioni che giocano in casa rispetto a quelle che giocano fuori diminuisce sempre di più, nell'epoca del calcio moderno. La Bundesliga è stata il primo campionato europeo a riprendere le ostilità dopo l'emergenza sanitaria, e le sette giornate finora disputate - la 33esima e penultima è in corso e non viene considerata - costituiscono un campione signif

Inter: Sensi preoccupa, il quinto ko in stagione fa riflettere

16 partite per un totale di 122 giorni ai box. Si tratta del bilancio in continuo aggiornamento di Stefano Sensi, che ha appena riportato il quinto infortunio della sua tormentata stagione: una distrazione al bicipite femorale destro i cui tempi di recupero sono da stabilire con esattezza, ma che non fa ben sperare visti i suoi precedenti. La sfortuna si sta sicuramente accanendo sul centrocampista di Urbino ma la natura muscolare e non traumatica dei suoi continui stop preoccupa. Se si vanno ad analizzare le precedenti stagioni di Sensi al Sassuolo, si notano le 15 e le 12 partite saltate rispettivamente nel campionato 2016-17 e 2017-18; solamente la passata annata è andata più liscia da un punto di vista fisico, fattore che gli ha permesso di esprimersi con continuità e guadagnarsi la chiamata di una big come l'Inter. Proprio i nerazzurri hanno un discorso sempre in ballo con gli emiliani per il riscatto della mezzala, e sebbene il giocatore non sia messo in discussione tecnicame

Roma, la rottura con Petrachi e un anno zero che si ripete all’infinito

Quando Gianluca Petrachi lo scorso Luglio tramite conferenza stampa si tuffó nella sua nuova avventura romana, parló apertamente di un anno zero, di un nuovo percorso di crescita da fare a livello tecnico e anche societario. Un concetto poi ribadito anche nel 2020 quando la Roma uscì male dai blocchi di partenza del nuovo anno, incappando in un vortice di risultati negativi che ad oggi le costa la qualificazione alla Champions League. "Quando sono arrivato io c'era un tutti contro tutti" diceva l'ex ds del Torino; a risentirlo oggi un sorriso amaro è una reazione che non può che nascere spontanea. Sulla sponda giallorossa del Tevere si vive di costanti contraddizioni, di paradossi, come la sospensione di un direttore sportivo il cui operato sul mercato è stato promosso da una buona parte della tifoseria e degli addetti. Il più grande paradosso però è che la rottura,piuttosto annunciata, con Petrachi non scuote nelle fondamenta un ambiente ormai abituato a ripartire se

Juventus: Roma dopo Riyad, ma il 20 Luglio non si potrà più fallire

Il giorno successivo a una sconfitta è sempre quello delle riflessioni, dell'analisi di ciò che è andato storto, delle considerazioni su un progetto tecnico avviato ormai da tempo, e ciò vale a maggior ragione in casa juventina dove la sconfitta rappresenta eccezione alla regola. Appena esaurita la lotteria dei calci di rigore che ha incoronato il Napoli, i social sono impazziti invocando l'allontanamento di Maurizio Sarri e il ritorno del rimpianto Max Allegri. Inevitabile che l'ex tecnico del Napoli sia ancora una volta, e più che mai, sul banco degli imputati: la sua idea di gioco continua a non attecchire, sgretolata da quella di Gattuso, a onor del vero anche piuttosto basilare, fondata su spirito di sacrificio, linee strette e ripartenze, e la sua strategia di comunicazione è sempre discutibile. Possibile che non noti il paradosso nel dichiarare che "la Juve risolve le situazioni grazie alle sue individualità, e in questo momento non ci riesce a causa della condi

Napoli-Juve, le pagelle dei bianconeri: Cr7 stecca, Pjanic ancora spento

Buffon 7- 42 anni e non sentirli per niente. Tiene in piedi i suoi quando il Napoli va vicinissimo a spezzare l'equilibrio ad un soffio dai rigori, ma non basterà. Cuadrado 5,5 - Sfonda ben poco sulla destra, sia da terzino che da ala. (Dal 85' Ramsey - sv ).  Bonucci 6 - Non è chiamato a svolgere chiusure eccezionali, guida la difesa con la solita presenza vocale. De Ligt 6 -    Perde il contatto con Milik quando il polacco rischia di segnare nel secondo tempo, nelle rare occasioni in cui è in uno contro uno con Mertens vince però i suoi duelli. A.Sandro 6- Sempre molto alto come impostazione, attacca sulla fascia di competenza con risultati alterni.  Bentancur 5,5 - Meno brillante rispetto al Milan, non riesce a inserirsi tra le strettissime linee nemiche.  Pjanic 5,5 - L'inizio partita è incoraggiante a livello di velocità nella trasmissione della palla, ma si tratta di un fuoco di paglia. Ancora non ci siamo. (Dal 74' Bernardeschi 5 - Entra per fare la mezzala

Napoli-Juve, le pagelle degli azzurri: il trionfo del gruppo

Meret 6,5 - Aspetta i rigori per diventare davvero protagonista, dopo una partita attenta, neutralizzando subito Dybala. Di Lorenzo 6,5  - Per nulla intimorito da Ronaldo, che non lo costringe agli straordinari. Maksimovic 7- Anche stasera granitico, come contro l'Inter. A tempo quasi scaduto per poco non si erge a eroe della serata con una zuccata su calcio d'angolo. Manolas può recuperare con calma e non è detto che ritrovi una maglia da titolare. Koulibaly 6- La sensazione è che il leader della difesa sia Maksimovic in questo momento, più che il senegalese. Ogni tanto commette qualche ingenuità che denota un livello di fiducia ancora non altissimo. M.Rui 6- Molto attento in marcatura su Douglas Costa, grazie anche al raddoppio sistematico di Insigne. (Dal 80' Hysaj - sv ). Demme 6,5 - Si guadagna sempre la pagnotta con la sua generosità. Con una caparbia azione personale si permette il lusso di presentarsi davanti a Buffon, ma senza trovare la gloria. F.Ruiz 6- Non

Serie A in chiaro, la tipica soluzione made in Italy per salvare solo le apparenze

"Siamo in linea col ministro sulle partite in chiaro, in un momento particolare mi sembra giusto consentire a tutti gli italiani di poter seguire la propria squadra del cuore. Condivido la possibilità di vivere questo momento, del resto il ministro ha centrato perfettamente questa idea, per un semplice motivo: pensate che le due partite di Coppa Italia sono stati seguiti da 15 milioni di italiani. Napoli-Juve sarà probabilmente seguita da oltre 10 milioni: c'è voglia di emozione e passione. Va coltivata, perché è molto importante". Così si esprimeva ieri sera Gabriele Gravina, presidente della FIGC e ospite di Porta a Porta su RaiUno, riprendendo un concetto orgogliosamente sostenuto nelle ultime settimane dal Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. La realtà però è che i proclami non corrispondono mai ai fatti. È in via di definizione infatti l'accordo che permetterà la trasmissione in chiaro di due sole partite (senza inserti pubblicitari), entrambe attinenti ai re

Verso Juve-Napoli, le ultimissime di formazione a poche ore dal calcio di inizio

Attesa alle stelle per la finale di Coppa Italia tra Juventus e Napoli, in programma stasera alle 21 allo Stadio Olimpico. Una rivalità che non conosce pause, Sarri e Gattuso che inseguono il loro primo trofeo italiano in panchina, gli ingredienti per assistere a una grande sfida ci sono tutti. La Juventus insegue la sua quattordicesima Coppa Nazionale, il Napoli la sesta: in caso di parità nei tempi regolamentari, si va dritti alla lotteria dei calci di rigore. Pjanic si accomoda in panchina Due cambi per Sarri rispetto al Milan, uno sempre più probabile man mano che ci si avvicina al fischio di inizio, l'altro legato ad un dubbio che verrà sciolto solo dopo la riunione tecnica pre-partita. Pjanic dovrebbe partire dalla panchina; Sarri gli ha dato fiducia in semifinale ma non è stato ripagato dall'opaco bosniaco, che questa volta verrà rimpiazzato da Bentancur in cabina di regia con Khedira che rientra tra i titolari. In difesa Danilo è ancora in vantaggio su Cuadrado, ma il