La trasferta di Lecce ha regalato al Milan tanti sorrisi: quattro marcatori diversi, prestazioni individuali incoraggianti e rinnovate speranze di acciuffare un piazzamento europeo. L'unico sorriso a metà è quello di Rafael Leão, pur andato a segno nel secondo tempo quando Pioli lo ha fatto entrare per far riposare Rebic. Il portoghese ha esultato in maniera polemica verso detrattori non meglio precisati, mostrando un po' di insofferenza per quella che è la sua attuale situazione. In effetti Leão dall'inizio del nuovo anno ha vissuto sull'altalena passando da partner prediletto e pupillo di Ibrahimovic a sua riserva dopo il cambio di modulo, e infine a panchinaro di lusso anche in assenza dello svedese. Il suo allenatore non ha fatto mistero di aspettarsi di più da lui: "Leao deve far di più al di là del gol di stasera, fare gol però è importante, è entrato molto bene, sono contento. Devo pretendere di più perché ha tanto da dare. Ha la fisicità ma ancora qualche difficoltà a giocare da punta centrale, ci stiamo lavorando."
È indubbio che l'ex Sporting Lisbona non sia solo quello della spettacolare rete risalente alla debacle interna contro la Fiorentina, quando la panchina rossonera era occupata ancora da Marco Giampaolo; ad una simile perla, difficile anche da immaginare per tanti attaccanti, sono seguite diverse dimostrazioni di scarsa freddezza sotto porta e una generale difficoltà a interpretare il ruolo della prima punta, come sostenuto dallo stesso Pioli. Non va dimenticato comunque che il lusitano solo lo scorso anno ha disputato la sua prima vera stagione tra i grandi con il Lille (8 gol in 24 presenze in Ligue 1), dopo i primi assaggi di professionismo nella squadra che ha cresciuto gente del calibro di Cristiano Ronaldo e Nani. Proprio con il Lille la scorsa estate il Milan ha chiuso un affare da 30 milioni; 23 cash più 3 di bonus più il cartellino del giovane Tiago Djalò (curiosamente anche lui scuola Sporting) valutato 5 milioni.
Un investimento che sarebbe un peccato non difendere per la fretta di avere un giocatore pronto subito, quando si ha tra le mani un diamante certamente grezzo ma con pochi eguali in Serie A in quanto a margini di miglioramento.
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