A due giorni dalla finale di Coppa Italia allo Stadio Olimpico contro la Juventus, la routine di allenamento del Napoli è stata interrotta ieri dall'improvviso allontanamento di Hirving Lozano, mandato con anticipo sotto la doccia da Gennaro Gattuso, non contento del livello di impegno mostrato dal messicano. Una scelta forte e drastica che ha ricordato a tutti quella adottata nei confronti di Allan prima dell'interruzione causa pandemia, quando il brasiliano era stato accusato di allenarsi in maniera superficiale alla vigilia della trasferta di Cagliari. Secondo i ben informati il caso sarebbe parzialmente già rientrato e Lozano potrebbe essere convocato Mercoledì, dopo aver subito una bella ramanzina dall'allenatore dei partenopei nel corso della seduta mattutina. Facile, quasi scontato, parlare di addio a fine stagione alla luce della situazione attuale. Sí, ma a quali condizioni?
Gattuso ha conquistato la piazza riportando al centro dell'attenzione il duro lavoro settimanale senza guardare in faccia nessuno, affidandosi a quei giocatori che gli hanno dimostrato di voler dare il massimo per la causa, così da riconsegnare dei riferimenti a una squadra che aveva perso la bussola. Una condotta appropriata e che sta dando i suoi frutti in campo, ma che rischia di complicare l'operato del club sul mercato. Lozano come tutti sanno è stato l'acquisto più costoso della storia del Napoli appena una estate fa, e l'auspicio era che dopo la sosta potesse almeno ritagliarsi uno spazio costante nelle rotazioni per stimolare l'interesse di un potenziale compratore. Invece l'ex Psv, ancora prima dell'episodio di ieri, è rimasto sprofondato per 90' in panchina contro l'Inter venendo scavalcato nelle gerarchie anche dal desaparecido Younes. Separarsi a fine stagione sarà necessario, ma alla luce di un investimento da 42 milioni euro potrebbe rappresentare un bagno di sangue per i conti societari se il trend dovesse proseguire in questa direzione.
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