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Inter, la freccia Hakimi per mettere le ali al 3-5-2 di Conte


Come raccontato negli ultimi giorni, Achraf Hakimi si appresta a diventare un rinforzo per l'Inter versione 2020-2021 dopo aver sostenuto le visite mediche tra lunedì e martedì. Nelle ultime ore il club di Suning ha limato col Real Madrid anche le ultime distanze relative soprattutto ai bonus; 40 milioni di parte fissa più 5 legati ad alcune variabili, tutto da ratificare e mettere nero su bianco entro il 30 Giugno. Una data che per i club significa chiusura del bilancio, e che sta agitando il mercato internazionale nonostante il campo debba ancora emettere verdetti in vari campionati e a livello europeo. Cosa porterà Hakimi all'Inter?
Alla corte di Antonio Conte, il classe '98 potrebbe diventare un vero fattore sulla fascia destra, un sicuro upgrade rispetto a Candreva, pur rivitalizzato dal cambio di allenatore: la sua formazione spagnola nella cantera madrilena fa sì che la fase difensiva non sia la specialità della casa, ma nell'altra metà del campo fa la differenza con i suoi dribbling e i suoi tempi di inserimento come fatto vedere in Champions, quando segnò una doppietta contro quella che sarebbe diventata la sua futura squadra. In quella occasione giocó da esterno con licenza di offendere nel 4-4-2 di Favre, ma per molti mesi il suo atletismo e la sua corsa gli hanno permesso di disimpegnarsi alla grande in un 3-4-3, con un favoloso bottino personale di 9 reti (4 in Champions) e 10 assist in 45 presenze complessive.
Al di là delle tante voci che lo volevano obiettivo di Bayern Monaco e Manchester City, il marocchino per età e ruolo è un giocatore che questa estate si sarebbe potuto accasare in qualsiasi club. Ma ha scelto i nerazzurri senza mettere al primo posto i soldi , perché vuole essere sicuro di avere un ruolo da protagonista, come negli ultimi due anni al Dortmund, in un contesto tattico che lo esalti, proprio come il 3-5-2 dell'ex tecnico di Juventus e Chelsea.

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