Che sarebbe stata un'estate molto movimentata per il Napoli si era già capito a Gennaio, quando dopo l'avvicendamento in panchina tra Ancelotti e Gattuso, una prima rivoluzione della rosa era già stata abbozzata. Poi è arrivato il grande botto Osimhen - a mercato formalmente chiuso ancora per molto - che ha fatto presagire la cessione all'orizzonte di qualche pezzo pregiato.
D'altronde le cause di una stagione balorda come l'ultima sono da ricercarsi anche nel mancato ricambio di alcuni elementi chiave che avevano già dato il massimo nel ciclo di Sarri.
Salutato con un groppo in gola Josè Callejon, tra Castel Volturno e Capri si lavora intensamente per definire le cessioni di Allan e Koulibaly. Se per il centrocampista brasiliano l'auspicio è che la trattativa con l'Everton si chiuda il prima possibile portando soldi freschi in cassa, tanti tifosi partenopei ancora sperano di vedere il senegalese al centro della difesa nella prossima stagione; nonostante l'interesse concreto del Manchester City, che dopo un corteggiamento di vecchia data, stavolta rischia davvero di portarlo in Inghilterra dopo aver presentato una ricca offerta da 70 milioni con il possibile inserimento di bonus. Cedere di fronte all'interminabile libretto degli assegni dello sceicco Mansour oppure tenere duro ancora una volta, volontà del giocatore permettendo?
Di difensori forti come l'ex Genk in grado di non farlo rimpiangere sin dalle prime partite non ce ne sono molti in giro, ma il Napoli potrebbe reinvestire i soldi del City sul suo sostituto (probabilmente Gabriel del Lille) e su altri reparti. De Laurentiis negli ultimi anni ha cercato di dare una continuità tecnica alla squadra respingendo tanti assalti faraonici, una strategia che non ha pagato in questa stagione con Allan e appunto Koulibaly, apparsi svuotati di motivazioni. Nonostante il nuovo processo di crescita iniziato con la gestione Gattuso, il senegalese in occasione della sconfitta del Camp Nou contro il Barcellona è sembrato ripiombare nei fantasmi di una stagione decisamente negativa e al di sotto dei suoi standard. Forse, per questa volta, dirsi addio a suon di milioni non sarà la scelta sbagliata.
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