Dal ginocchio in pezzi all’esordio dei sogni nella Roma: il futuro di Calafiori è ora nelle mani di Raiola
Dopo la vittoria di ieri sera all'Allianz Stadium che ha interrotto una drammatica serie di 10 sconfitte consecutive nella tana dei bianconeri, la tifoseria della Roma si è divisa tra chi (pochi) ha ritenuto la partita nient'altro che un'amichevole, e chi (molti) si esalta per un successo contro la Juventus a prescindere dalla posta in palio, anche se si fosse trattato di una partita tra vecchie glorie.
Le note più positive della serata comunque per i giallorossi da un punto di vista individuale sono arrivate da due giovani, Gonzalo Villar e soprattutto Riccardo Calafiori. Il giovane terzino sinistro era al debutto tra i professionisti dopo che in stagione era già stato convocato quattro volte da Fonseca, ma senza mai disputare un solo minuto. Un esordio da sogno per il classe 2002, che prima si è visto annullare un gol segnato di controbalzo con il piede debole, e poi si è guadagnato un rigore dopo un grande stop con cambio di direzione su Danilo.
La storia di Calafiori è di quelle particolari, il percorso fatto per arrivare a giocare in Serie A è stato costellato da enormi difficoltà, nonostante la giovane età: nell'Ottobre del 2018 un gravissimo infortunio rimediato in Youth League gli distrugge il ginocchio, causando la rottura di tutti i legamenti, dei menischi e della capsula articolare, mettendone a repentaglio la carriera; Dzeko mostrerà la sua maglia alle telecamere dopo un gol segnato in Champions al Viktoria Plzen, uno dei tanti attestati di affetto e vicinanza arrivati da tutto il mondo romanista. Riuscirà a riprendersi perfettamente e quest'anno è stato il gioiello più lucente della Primavera di Alberto De Rossi insieme ad Alessio Riccardi, sollevando paragoni scomodi ma tecnicamente calzanti con Kolarov. Un presente brillante e un futuro incerto nelle mani di Raiola, che ne detiene la procura e che nonostante i buoni uffici a Trigoria, non ha ancora trovato un accordo per l'adeguamento e il rinnovo del contratto del suo assistito.
La Roma negli ultimi anni ha adottato una politica diversa nei confronti dei prodotti del proprio vivaio, rispetto a quella che aveva portato al rinnovo a cifre più alte di Luca Pellegrini (sempre "proprietà" Raiola), poi ceduto alla Juventus in cambio di Spinazzola e di una sostanziosa plusvalenza. Per questo il giovane mancino è stato proposto a Juventus, Fiorentina e Psg, tutte affascinate dal suo potenziale. I giallorossi non vorrebbero perderlo, consapevoli che una manciata di milioni non valgono la fuga di un 18enne così promettente, cresciuto all'ombra del Colosseo con l'etichetta di figlio della Lupa, talento romano e romanista come tanti prima di lui.
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