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Napoli, gli insegnamenti della notte dei rimpianti del Camp Nou


Fine del sogno Champions per il Napoli che si è arreso al Barcellona nella tana del Camp Nou e soprattutto si è inchinato, come spesso accade d'altronde, a sua Maestà, Leo Messi. Perdere con il Barcellona ci sta, ma c'è un po' di delusione come dichiarato da Gattuso nel post partita per non aver capitalizzato quella sensazione di attaccabilità che i catalani hanno dato. Il Napoli per buoni tratti della gara ha giocato ad armi pari con i blasonati avversari - si fa per dire visto il 10 che indossa la camiseta blaugrana - ma ha pagato a caro prezzo il blackout del primo tempo. Un momento di confusione innescato, va detto, da una clamorosa svista dell'arbitro Cakir sulla zuccata di Lenglet. Gli errori arbitrali non vanno mai presi come alibi per giustificare una sconfitta, ma la condotta del direttore di gara turco è stata veramente schizofrenica e se sommata a quella di Zawyer in Juventus- Lione della sera prima, rivela che c'è un grosso problema di fischietti e di utilizzo del Var anche a livello europeo. Detto ciò il Napoli dovrà fare tesoro degli insegnamenti della sconfitta del Camp Nou per ripresentarsi più pronto ad appuntamenti di gala come questi.
Il palo in apertura di Mertens è un'immagine ben presente nella mente dei tifosi partenopei, lo specchio di una mancanza di cinismo già riscontrata in stagione. Difficile rimproverare qualcosa al belga, ma è risaputo che se non sai approfittare delle occasioni che ti capitano contro questo tipo di squadre, alla fine vieni punito. Lo stesso discorso vale per la mezz'ora di totale smarrimento seguita al vantaggio irregolare di Lenglet; un difetto di personalità e di mentalità reso più grave dalla mancanza di un pubblico ostile sugli spalti, anche se imputabile in parte all'andamento surreale di una gara contraddistinta da un episodio dietro l'altro nei primi 45'.
Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto dopo un'eliminazione comunque a testa alta? Quel che è certo è che il progetto tecnico di Gattuso è iniziato solo pochi mesi fa dopo aver preso gli azzurri in corsa e averli tirati fuori da una situazione difficile; il processo di crescita della sua squadra passa anche da delusioni come questa, così che l'Everest, quando torneranno le magiche notti di Champions, sia meno impervio da scalare.

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