La cessione di Lucas Paquetá al Lione è stata accolta con un sospiro di sollievo dai tanti tifosi rossoneri ormai irritati alla vista della sua presenza in campo; l'assegno di 20 milioni di Aulas è stato considerato una manna dal cielo, per quanto sufficiente solo in parte a mettere una pezza da un punto di vista economico al suo oneroso acquisto dal Flamengo.
Cambiare aria sembra aver fatto bene al fantasista che ha appena ritrovato la Nazionale maggiore brasiliana (grazie anche all'infortunio di Coutinho), in virtù delle recenti prestazioni con la maglia dell'OL, che aveva anticipato il suo arrivo in previsione delle cessioni poi sfumate di Depay e Aouar. Dopo che il suo incisivo ingresso a partita in corso ha permesso al Lione di vincere il sentitissimo derby del Rodano contro il Saint-Etienne, l'Equipe ha deciso di tessere le sue lodi: "ci si aspettava un artista, piuttosto lento e raffinato, abbiamo scoperto invece un guerriero, efficace nei duelli con in più un piede delicato; Rudi Garcia non ne può fare a meno ormai".
Un nuovo inizio, una nuova vita per Paquetá dopo le occasioni non sfruttate e le tante malinconiche panchine al Milan. Anche se è presto per trarre delle conclusioni definitive dopo sole 4 presenze in Ligue 1, visto che se ben ci si ricorda anche la sua avventura a San Siro era iniziata col piede giusto sotto la tutela di Gennaro Gattuso.
L'inizio di stagione di Paulo Dybala, tra il Covid, il recupero dall'infortunio che lo aveva tenuto fuori col Lione e le polemiche su un rinnovo di contratto che non arriva, ha vissuto talmente tanti contrattempi che giudicare le sue prestazioni, comunque negative, diventa difficile. Il modesto Ferencvaros sembrava l'avversario ideale per ritrovare l'ispirazione dei tempi migliori, ma anche contro gli ungheresi la Joya (con la fascia da capitano al braccio) è stata tra i peggiori in campo, all'interno di un contesto di squadra che aveva preso troppo sotto gamba l'impegno europeo nei primi 45'. Il riposo programmato di Ronaldo che non prenderà parte alla trasferta di Benevento, concede però una seconda chance da non fallire all'ex Palermo. Morata è sempre più avanti a lui nelle gerarchie sia per una questione di rendimento che di complementarietà col portoghese, ma non è detto che le cose non possano cambiare. Serve una scintilla, un lampo che restituisc
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