Dopo 17 partite di campionato da imbattuta a cavallo tra due stagioni, la Roma va di nuovo ko e a chiudere la striscia positiva è curiosamente la stessa squadra capace di batterla per l'ultima volta. I giallorossi sono stati demoliti 4-0 da un avversario super motivato in un contesto ambientale emotivamente molto particolare, ma l'aver affrontato un Napoli in 12 uomini per l'apporto spirituale di Maradona non basta a giustificare un passivo così pesante. Nel posticipo del San Paolo non ha funzionato tutto quello che non doveva funzionare e ne è conseguito un monologo azzurro: dai forfait per infortunio di Mancini prima e Veretout poi alle prestazioni spente dei tenori dell'attacco di Fonseca, passando per la condizione apparsa precaria dei rientranti dal Covid. L'allenatore portoghese è rimasto deluso dall'atteggiamento dei suoi, a cui è mancato il coraggio e la forza di reazione viste nei big match contro Milan e Juventus.
A Roma si passa velocemente dalle stelle alle stalle, dall'essere una silenziosa outsider per lo Scudetto ad una formazione da Europa League; ma quest'anno più che mai non manca l'esperienza e la leadership nel gruppo per mantenere l'equilibrio di fronte alla prima, rumorosa, sbandata.
A Roma si passa velocemente dalle stelle alle stalle, dall'essere una silenziosa outsider per lo Scudetto ad una formazione da Europa League; ma quest'anno più che mai non manca l'esperienza e la leadership nel gruppo per mantenere l'equilibrio di fronte alla prima, rumorosa, sbandata.
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