Per quanto ci si sforzi di seguire con interesse il percorso di avvicinamento delle Nazionali ai prossimi importanti tornei, nonostante partite destinate a lasciare il segno come il tennistico 6-0 con cui la Spagna ha asfaltato la Germania, il focus in questo periodo è sui club e su come i loro protagonisti si disimpegnano nelle rispettive selezioni. Come Eriksen e Calhanoglu, così affini nel loro essere cuori pulsanti negli "organismi" tecnici di Danimarca e Turchia e così dissimili per la situazione vissuta in una Milano tinta da colori diversi.
L'ex Tottenham continua a splendere di luce propria ogni volta che lascia Appiano, ma la sua agonia di panchine e prestazione scialbe sembra destinata a proseguire fino a Gennaio; un mese che potrebbe anche essere l'ultimo di Calhanoglu con i colori rossoneri perché nonostante la sua imprescindibilità, la forbice tra domanda e offerta sul rinnovo continua a essere preoccupante vista la naturale scadenza del contratto tra pochi mesi.
E se Inter e Milan rinnovassero la loro personale tradizione di scambi, risolvendo così i turbamenti dei due giocatori? Senza neanche fare le valigie, Pioli potrebbe lavorare sull'autostima e le qualità del danese così come fatto con Calhanoglu, mentre il turco vedrebbe riconosciuto da Suning l'adeguamento economico che pretende dal fondo Elliott. Fantamercato ovviamente, perché in questi casi il timore di mangiarsi le mani per il rimpianto prevale sulla logica di un'operazione meno campata in aria di quanto si potrebbe pensare; ma in fondo volare con la fantasia, in attesa del ritorno del campionato, non costa nulla.
Ogni volta che i giocatori rispondono alla chiamata delle proprie Nazionali, ai rispettivi club di appartenenza spetta il compito di accendere un cero nella speranza che tornino indietro integri e arruolabili. Spesso non è sufficiente, e stavolta (non la prima, Zaniolo insegna) è stata la Roma a pagare il prezzo più alto. Neanche il tempo di mettersi alla prova contro l'Inghilterra nella seconda gara di qualificazione a Qatar 2022, che Marash Kumbulla ha accusato un dolore al ginocchio destro durante Andorra-Albania che non lo ha costretto a lasciare il campo, ma si è ripresentato dopo la partita. Una volta tornato nella Capitale, gli esami strumentali hanno evidenziato la lesione del menisco esterno: per il momento l'intervento chirurgico è stato scongiurato in favore della terapia conservativa, ma in ogni caso la stagione dell'ex Hellas Verona è già finita. Un primo anno in giallorosso sicuramente probante per il centrale albanese, che tra il Covid e gli infortuni non ha ...

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