Dopo un Napoli-Rijeka giocato con il lutto nel cuore e al braccio per la fresca scomparsa di Diego Armando Maradona, gli azzurri si preparano ad accogliere la Roma in un San Paolo pronto a cambiare ufficialmente nome. Il derby del Sud, una partita di cartello più consona ai palcoscenici su cui il Diez era solito illuminare la scena con la sua classe e il suo carisma, pur essendo l'Europa League la moderna versione di quella Coppa Uefa regalata alla bacheca del club. Maradona ha legato la sua leggenda alle sfide contro il Milan degli olandesi e contro la Juventus, ma anche contro i giallorossi ebbe modo di lasciare il segno 5 volte. Un peccato che i tifosi non possano offrire il loro tributo anche dentro lo stadio a chi sul rettangolo verde ha costruito la sua grandezza, ma il suo spirito accompagnerà lo stesso la squadra di Gattuso (che per l'occasione indosserà una speciale maglia celebrativa) e soprattutto i leader del gruppo, sicuramente provati dallo shock; ovviamente Lorenzo Insigne, cresciuto da buon partenopeo nel mito di Dieguito fino ad indossare con orgoglio la sua stessa fascia di Capitano.
Ma anche e soprattutto Dries Mertens, "scusatosi" con l'idolo di casa per aver battuto il suo record di gol (e quello di Marek Hamsik) diventando così il miglior marcatore della storia del Napoli. Il belga (che si è fermato in raccoglimento sotto al murales ai Quartieri Spagnoli dopo aver deposto un mazzo di fiori sull'altarino allestito dai tifosi) più di tutti ha seguito il suo esempio, lasciandosi trasportare dal folklore, dai colori e dall'amore di una città che ha deciso di adottare a tutti gli effetti lui come fece nel lontano 1984 con un Campione argentino.
Foto: (gazzetta. it)
L'inizio di stagione di Paulo Dybala, tra il Covid, il recupero dall'infortunio che lo aveva tenuto fuori col Lione e le polemiche su un rinnovo di contratto che non arriva, ha vissuto talmente tanti contrattempi che giudicare le sue prestazioni, comunque negative, diventa difficile. Il modesto Ferencvaros sembrava l'avversario ideale per ritrovare l'ispirazione dei tempi migliori, ma anche contro gli ungheresi la Joya (con la fascia da capitano al braccio) è stata tra i peggiori in campo, all'interno di un contesto di squadra che aveva preso troppo sotto gamba l'impegno europeo nei primi 45'. Il riposo programmato di Ronaldo che non prenderà parte alla trasferta di Benevento, concede però una seconda chance da non fallire all'ex Palermo. Morata è sempre più avanti a lui nelle gerarchie sia per una questione di rendimento che di complementarietà col portoghese, ma non è detto che le cose non possano cambiare. Serve una scintilla, un lampo che restituisc
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