In attesa che l'esito auspicabilmente negativo del tampone di Cristiano Ronaldo permetta al portoghese di coronare la sua corsa contro il tempo per non mancare l'appuntamento contro il rivale di sempre Leo Messi, Juventus-Barcellona sarà la sfida di Arthur e Pjanic. La trattativa che ha coinvolto i due centrocampisti, conclusa ben prima dell'apertura ufficiale del calciomercato, ha fatto parecchio discutere non solo per le valutazioni tecniche strettamente legate al campo, ma anche per i risvolti economici che hanno permesso di mettere a bilancio significative plusvalenze in un momento storico non facile per i conti dei club.
Il bosniaco ad oggi ha giocato la miseria di 27 minuti in Liga a cui si aggiunge l'apparizione in Champions League contro i modesti ungheresi del Ferencvaros; durante il Clasico ha osservato per 90' dalla panchina i suoi compagni naufragare sotto i colpi del Real Madrid. Il Covid che gli ha fatto saltare una parte della preparazione è la giustificazione firmata da Koeman per il suo inserimento difficoltoso, ma la stampa catalana ha già cominciato ad andarci giù pesante nei confronti di un acquisto che aveva destato molti dubbi ancora prima di indossare la sua nuova camiseta.
Minutaggio superiore per il brasiliano Arthur invece che sta patendo in questo inizio in bianconero il passaggio dal calcio spagnolo a quello italiano e il fatto che la Juve sia ancora un cantiere aperto alla ricerca di una precisa identità. Pirlo ha dichiarato che ci vorrà tempo, perché l'ex Gremio al Camp Nou era abituato a giocare corto e semplice, e contro il Verona una certa mancanza di verticalità nel suo gioco si è notata.
Caccia alla svolta nella partita dell'Allianz Stadium, ma il fatto che nessuno dei due sia affatto certo di una maglia da titolare, testimonia la partenza a rilento di entrambi.
Se la Roma non riesce a spiccare il volo nei big match, venendo puntualmente ridimensionata, uno dei motivi risiede probabilmente nell'inesperienza ad alti livelli di alcuni titolari dell'undici tipo: giocatori come Ibanez, Villar e Karsdorp hanno mostrato ottime qualità nel corso della stagione, ma non hanno familiarità nel competere per traguardi come la qualificazione alla Champions League, proveniendo chi da mesi in panchina all'Atalanta, chi dalla seconda serie spagnola. Contro il Napoli mancavano, oltre a Veretout, Mkhitaryan e Smalling, due tra i più navigati nella rosa di Fonseca, anche se in campo c'erano comunque Dzeko e Pedro. Lo spagnolo in particolare era stato acquistato in estate a parametro zero dal Chelsea per rappresentare un valore aggiunto in termini di leadership e mentalità vincente, in virtù della sua sconfinata bacheca. Se da questo punto di vista non sembra aver particolarmente inciso sulla maturità del gruppo giallorosso, peraltro con più di un...
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