Dopo aver fatto il pieno di autostima grazie ai 5 gol rifilati al Benevento Domenica, la Roma è pronta ad aprire le danze anche in Europa. Per la trasferta di Berna contro l'insidioso Young Boys, Fonseca ricorrerà a un corposo turnover con l'intento principale di dare respiro a un attacco tecnicamente splendido ma un po' in là con gli anni per sostenere tre partite a settimana (Dzeko e Mkhitaryan hanno capitanato anche le rispettive Nazionali durante la sosta).
Se Pedro, entrato con grande rapidità nel cuore dei suoi nuovi tifosi, si "contende" un posto in panchina in vista del Milan col partner in crime armeno, pressoché sicuri di una maglia da titolare sono i connazionali Carles Perez e Gonzalo Villar. L'ex esterno del Barcellona dopo un inizio di stagione frenato dalla positività al Covid, reclama lo spazio che merita ed è reduce dal punto esclamativo messo contro la squadra di Pippo Inzaghi con una travolgente azione personale che ha ricordato a molti il tipico marchio di fabbrica del lungodegente Zaniolo; ancora più curiosità desta la prestazione del prodotto del vivaio del Valencia, che dopo aver impressionato tutti negli spezzoni che gli sono stati concessi con la sua qualità tecnica e la sua visione di gioco, è atteso da una prova di maturità dal 1'.
Non è finita qui perché la colonia spagnola della Roma sul sintetico dello Stade de Suisse sarà arricchita da Borja Mayoral, all'esordio da titolare, e da Pau Lopez.
In particolare per il portiere ex Betis questa sarà una partita da non fallire, avendo perso il posto da titolare a favore di Mirante in seguito al vortice di amnesie e insicurezze che lo ha inghiottito dopo l'errore nel derby del girone di ritorno dello scorso campionato.
Se la Roma non riesce a spiccare il volo nei big match, venendo puntualmente ridimensionata, uno dei motivi risiede probabilmente nell'inesperienza ad alti livelli di alcuni titolari dell'undici tipo: giocatori come Ibanez, Villar e Karsdorp hanno mostrato ottime qualità nel corso della stagione, ma non hanno familiarità nel competere per traguardi come la qualificazione alla Champions League, proveniendo chi da mesi in panchina all'Atalanta, chi dalla seconda serie spagnola. Contro il Napoli mancavano, oltre a Veretout, Mkhitaryan e Smalling, due tra i più navigati nella rosa di Fonseca, anche se in campo c'erano comunque Dzeko e Pedro. Lo spagnolo in particolare era stato acquistato in estate a parametro zero dal Chelsea per rappresentare un valore aggiunto in termini di leadership e mentalità vincente, in virtù della sua sconfinata bacheca. Se da questo punto di vista non sembra aver particolarmente inciso sulla maturità del gruppo giallorosso, peraltro con più di un...
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