Mentre gli altri grandi club titubano per le esigenze burocratiche di trovare un impianto di gioco a norma, di compilare liste con criteri stringenti e di fronte ai costi di gestione, la Juventus continua ad essere l'unica società a credere nella propria squadra U23, arrivata ormai al terzo anno di vita. Un progetto che comincia a dare i suoi frutti finanziariamente (le cessioni di Muratore all'Atalanta e dell'inglese Mavididi al Montpellier hanno dato una mano a Paratici in chiave bilancio) e da un punto di vista sportivo. Gianluca Frabotta, fresco di convocazione con la Nazionale U21, infatti è stato la grande sorpresa dell'inizio di stagione bianconero, con l'attestato di stima di Pirlo che gli ha dato una maglia da titolare contro la Samp e regalato uno spezzone contro la Roma in un momento difficile della partita.
Nel frattempo, dopo la bella vittoria nella Coppa Italia di Serie C, i suoi ex compagni di squadra hanno iniziato con il piede giusto il nuovo campionato: due vittorie, in casa contro la neopromossa Pro Sesto e fuori sul campo della Giana Erminio. In occasione di questa trasferta lo spagnolo Marques ha timbrato splendidamente in rovesciata ma i veri protagonisti in questi primi 180' sono stati Felix Correia e Hamza Rafia, giovani promesse accomunate da un "linguaggio" tecnico che poco ha a che fare con la Serie C e dalla provenienza da due dei vivai più rinomati a livello europeo, quelli di Sporting Lisbona e Lione.
Il classe 2001 Correia si è subito preso la scena all'esordio con un assist e una rete a giro di splendida fattura; d'altronde sulle sue qualità aveva già deciso di scommettere il Manchester City che, dopo un anno di prestito tra gli U21 dell'Az Alkmaar, ha accettato uno scambio genera-plusvalenze con la Juventus e l'ex Barcellona Pablo Moreno. L'obiettivo a medio termine è quello di allenarsi stabilmente con Cristiano Ronaldo, dopo gli ovvi paragoni che lo accompagnano dalla tenera età per caratteristiche e anni di formazione.
Rafia invece è il tipico trequartista franco-maghrebino capace di giocate illuminanti ma anche propenso a qualche pausa di troppo, che Cherubini ha strappato all'OL. Dopo una prima stagione di ambientamento ad un calcio nuovo, il Nazionale tunisino è ripartito forte grazie anche al nuovo allenatore Lamberto Zauli che ha deciso di concedergli una certa libertà tattica nel cercarsi la posizione. Due talenti pronti a farsi notare dalla Prima Squadra, in attesa di essere accompagnati al piano di sopra magari da quel Fagioli sulla cui consacrazione molti confidano agli ordini di Andrea Pirlo.
Foto: (90min. com)
Se la Roma non riesce a spiccare il volo nei big match, venendo puntualmente ridimensionata, uno dei motivi risiede probabilmente nell'inesperienza ad alti livelli di alcuni titolari dell'undici tipo: giocatori come Ibanez, Villar e Karsdorp hanno mostrato ottime qualità nel corso della stagione, ma non hanno familiarità nel competere per traguardi come la qualificazione alla Champions League, proveniendo chi da mesi in panchina all'Atalanta, chi dalla seconda serie spagnola. Contro il Napoli mancavano, oltre a Veretout, Mkhitaryan e Smalling, due tra i più navigati nella rosa di Fonseca, anche se in campo c'erano comunque Dzeko e Pedro. Lo spagnolo in particolare era stato acquistato in estate a parametro zero dal Chelsea per rappresentare un valore aggiunto in termini di leadership e mentalità vincente, in virtù della sua sconfinata bacheca. Se da questo punto di vista non sembra aver particolarmente inciso sulla maturità del gruppo giallorosso, peraltro con più di un...
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