Le spie di allarme relative alla tenuta della retroguardia si erano già accese in occasione delle vittorie contro Fiorentina e Benevento, ma quando la macchina è marciante e i risultati arrivano, è fisiologico che vengano ignorate. L'Inter in quattro partite ha perso quella solidità che l'aveva resa la miglior difesa della scorsa Serie A, e che era stato tanto decantata durante il percorso agostano in Europa League: prima della finale persa col Siviglia, i nerazzurri avevano incassato solo una rete nelle sfide contro Getafe, Bayer Leverkusen e Shakhtar. Il principale cambiamento da allora è rappresentato dall'addio forzato di Godin, ma per rimpiangere il centrale uruguaiano ci sarà tempo; il problema ad oggi è il rendimento di chi lo ha sostituito.
Kolarov, acquistato dalla Roma per la sua duttilità e titolare nel derby per le contemporanee assenze di Bastoni e Skriniar causa Covid, è stato probabilmente il peggiore contro il Milan confermando le difficoltà già intraviste e peraltro notate anche nelle partite giocate da terzo di difesa nella passata stagione con i giallorossi. Il serbo è sembrato inadeguato come difensore e marcatore puro per demeriti suoi e della mancata protezione dei quinti di centrocampo, e qui arriva l'altra nota dolente. Ivan Perisic nella sua nuova posizione al momento è più un malus per le sorti del reparto arretrato che non un valore aggiunto negli ultimi metri di campo, e considerando che il croato ha speso la sua carriera nelle vesti di esterno offensivo, risulta difficile biasimarlo più di tanto.
A Conte il compito di ridare equilibrio alla sua creatura, ben consapevole visto il suo passato juventino, che 8 gol incassati in 4 partite sono decisamente troppi per ambire a vincere un campionato dove storicamente ha più possibilità di trionfare chi subisce di meno.
Foto: (Gazzetta. it)
Kolarov, acquistato dalla Roma per la sua duttilità e titolare nel derby per le contemporanee assenze di Bastoni e Skriniar causa Covid, è stato probabilmente il peggiore contro il Milan confermando le difficoltà già intraviste e peraltro notate anche nelle partite giocate da terzo di difesa nella passata stagione con i giallorossi. Il serbo è sembrato inadeguato come difensore e marcatore puro per demeriti suoi e della mancata protezione dei quinti di centrocampo, e qui arriva l'altra nota dolente. Ivan Perisic nella sua nuova posizione al momento è più un malus per le sorti del reparto arretrato che non un valore aggiunto negli ultimi metri di campo, e considerando che il croato ha speso la sua carriera nelle vesti di esterno offensivo, risulta difficile biasimarlo più di tanto.
A Conte il compito di ridare equilibrio alla sua creatura, ben consapevole visto il suo passato juventino, che 8 gol incassati in 4 partite sono decisamente troppi per ambire a vincere un campionato dove storicamente ha più possibilità di trionfare chi subisce di meno.
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