Sembra che la supercoppa tedesca sia destinata a rimanere un tabù per Pep Guardiola.L'allenatore spagnolo dopo essersi insediato l'anno scorso sulla panchina e aver fallito subito l'assalto al trofeo a causa della sconfitta contro il Borussia Dortmund per 4-2,ha dovuto nuovamente alzare bandiera bianca contro i gialloneri che al Westfalen Stadion si sono imposti per 2-0 stavolta.Un Bayern Monaco rimaneggiato,che ha dovuto far fronte ad alcune assenze pesanti,che ha perso peraltro a partita in corso Martinez per un un infortunio molto grave che lo terrà fuori per almeno 6 mesi,e che non è stato in grado di reggere l'impatto del motivato undici di Klopp.Le reti portano la firma di Henrikh Mkhitaryan e Pierre-Aumerick Aubameyang,due acquisti della scorsa estate,che dopo una stagione di ambientamento in Bundesliga comunque positiva sono pronti a far vedere tutte le loro qualità.Debutto per Ciro Immobile,chiamato a sostituire il bomber Lewandowski passato proprio agli odiati rivali,che non è riuscito ad incidere in attesa di adattarsi completamente al calcio tedesco.Dopo questa vittoria il messaggio di Klopp al collega e amico Guardiola è chiaro:il Borussia è pronto a dare battaglia al favorito Bayern in campionato e,perche no,anche in Champions League dopo la finale del 2013 che grida vendetta.
L'inizio di stagione di Paulo Dybala, tra il Covid, il recupero dall'infortunio che lo aveva tenuto fuori col Lione e le polemiche su un rinnovo di contratto che non arriva, ha vissuto talmente tanti contrattempi che giudicare le sue prestazioni, comunque negative, diventa difficile. Il modesto Ferencvaros sembrava l'avversario ideale per ritrovare l'ispirazione dei tempi migliori, ma anche contro gli ungheresi la Joya (con la fascia da capitano al braccio) è stata tra i peggiori in campo, all'interno di un contesto di squadra che aveva preso troppo sotto gamba l'impegno europeo nei primi 45'. Il riposo programmato di Ronaldo che non prenderà parte alla trasferta di Benevento, concede però una seconda chance da non fallire all'ex Palermo. Morata è sempre più avanti a lui nelle gerarchie sia per una questione di rendimento che di complementarietà col portoghese, ma non è detto che le cose non possano cambiare. Serve una scintilla, un lampo che restituisc
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