Tutto facile per le grandi del calcio inglese nella prima giornata di Premier league,o quasi:perchè ad aprire la nuova stagione di quello che viene definito il campionato più bello del mondo è stato il Manchester United,che dopo un precampionato disputato su altissimi livelli,fornisce subito uno shock ai suoi fiduciosi tifosi,crollando tra le mura amiche dell'Old Trafford contro un agguerrito Swansea.Illusoria la rete di Wayne Rooney che sembrava il preludio alla rimonta dei red devils,ci pensano Ki e Sigurdsson a regalare la vittoria ai cigni gallesi.Louis Van Gaal si trova già ad inseguire perchè le altre big sono partite col piede giusto come detto,a partire dagli odiati cugini del Manchester City campioni in carica,che dopo la scoppola contro l'Arsenal nel Community Shield,si rialza sul difficile campo del Newcastle,piegando la resistenza dei magpies nel finale con una rete del Kun Aguero che fissa il punteggio sul 2-0 per i citizens.Bene il Liverpool,che dopo una campagna acquisti molto avvincente,culminata con l'acquisto di Balotelli,si è presentato davanti al proprio pubblico vincendo 2-1 ma non convincendo contro il rinnovato Southampton,nei confronti del quale in estate i reds hanno compiuto un vero e proprio saccheggio di mercato acquistando Lovren,Lallana e Lambert.Decisivi,come al solito,Sturridge e il baby prodigio Raheem Sterling.Non fallisce neanche il Chelsea che è la squadra che più ha convinto in questo primo turno.L'impegno non era dei più probanti al Turf Moore contro il Burnley,seriamente candidato alla retrocessione,ma il 3-1 finale ad opera di Diego Costa,Schurrle(gran goal) e Ivanovic ha mostrato che i nuovi arrivati si sono ben integrati e che Mourinho ha grandi piani per questa stagione.In chiusura,vittoria all'ultimo respiro anche per due londinesi:vince il Tottenham al 93' faticando tantissimo nel derby in casa del West Ham,che ha sbagliato un rigore con lo specialista Noble,e si prende tre punti anche l'Arsenal di Wenger,che batte all'Emirates 2-1 in rimonta il Crystal Palace ,sudando fin troppo contro una squadra priva di grandi valori tecnici e orfana del grande fautore della miracolosa e pregevole salvezza dello scorso anno,Tony Pulis.
Se la Roma non riesce a spiccare il volo nei big match, venendo puntualmente ridimensionata, uno dei motivi risiede probabilmente nell'inesperienza ad alti livelli di alcuni titolari dell'undici tipo: giocatori come Ibanez, Villar e Karsdorp hanno mostrato ottime qualità nel corso della stagione, ma non hanno familiarità nel competere per traguardi come la qualificazione alla Champions League, proveniendo chi da mesi in panchina all'Atalanta, chi dalla seconda serie spagnola. Contro il Napoli mancavano, oltre a Veretout, Mkhitaryan e Smalling, due tra i più navigati nella rosa di Fonseca, anche se in campo c'erano comunque Dzeko e Pedro. Lo spagnolo in particolare era stato acquistato in estate a parametro zero dal Chelsea per rappresentare un valore aggiunto in termini di leadership e mentalità vincente, in virtù della sua sconfinata bacheca. Se da questo punto di vista non sembra aver particolarmente inciso sulla maturità del gruppo giallorosso, peraltro con più di un...
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