Non si può certo affermare che il Napoli abbia un grande rapporto con l'urna di Nyon,nella quale si svolgono i sorteggi di Champions League ed Europa league.L'anno scorso un Napoli direttamente qualificato ai gironi di Champions,ma inserito in quarta fascia e quindi predestinato a un percorso parecchio complicato vale la pena ricordarlo,è stato inseirto in un girone di ferro con Arsenal,Borussia Dortmund e Marsiglia.Quest'anno invece la squadra di Benitez,in virtù del terzo posto nell'ultima serie a,deve giocarsi i playoff per accedere alla massima competizione continentale per club e per farlo ha pescato probabilmente l'avversaria più ostica:tra lo Standard Liegi,il Copenhagen,il Lille,il Besiktas e l'Athletic Bilbao,i baschi sono i più complicati da affrontare,sia per il livello tecnico di una squadra che nell'ultimo campionato spagnolo è arrivato quarto dietro le inarrivabili Atletico Madrid,Barcellona e Real Madrid sia per il coefficiente di difficoltà di una trasferta,quella nel nuovo San Mames di Bilbao,molto calda dal punto di vista ambientale.L'Athletic dopo un anno di transizione culminato con la separazione da Bielsa,che l'aveva portato alla finale di Europa League persa malamente contro L'Atletico Madrid di Falcao e Simeone,si è affidato a Valverde ed ha condotto un'ottima stagione,facendo delle mura amiche un punto di forza.Un impegno in conclusione,per superare il quale il Napoli ha sicuramente tutte le carte in regola,anche se ci sarà da sudare per superare gli agguerriti baschi il cui unico neo è rappresentato dal non avere esperienza in Champions League,aspettando magari qualche regalo dal mercato in vista di questo difficile ostacolo.
Se la Roma non riesce a spiccare il volo nei big match, venendo puntualmente ridimensionata, uno dei motivi risiede probabilmente nell'inesperienza ad alti livelli di alcuni titolari dell'undici tipo: giocatori come Ibanez, Villar e Karsdorp hanno mostrato ottime qualità nel corso della stagione, ma non hanno familiarità nel competere per traguardi come la qualificazione alla Champions League, proveniendo chi da mesi in panchina all'Atalanta, chi dalla seconda serie spagnola. Contro il Napoli mancavano, oltre a Veretout, Mkhitaryan e Smalling, due tra i più navigati nella rosa di Fonseca, anche se in campo c'erano comunque Dzeko e Pedro. Lo spagnolo in particolare era stato acquistato in estate a parametro zero dal Chelsea per rappresentare un valore aggiunto in termini di leadership e mentalità vincente, in virtù della sua sconfinata bacheca. Se da questo punto di vista non sembra aver particolarmente inciso sulla maturità del gruppo giallorosso, peraltro con più di un...
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