Il ritorno del terzo turno preliminare di Europa League all'Olimpico di Torino contro i modesti svedesi del Brommapojkarna era una pura formalità alla luce dello 0-3 dell'andata in terra scandinava,ma rappresentava l'occasione per far riassaporare al pubblico di fede granata il sapore dell'Europa dopo tanti anni di digiuno,e per Giampiero Ventura l'occasione di visionare i miglioramenti fisici e tecnici di qualche giocatore.Missione compiuta in pieno,svedesi che non hanno mai minacciato la porta granata e liquidati con quattro reti,una delle quali a firma Fabio Quagliarella su rigore,il grande acquisto di un mercato piu che buono,che ne ha approfittato per mettere minuti preziosi nelle gambe nel secondo tempo e per bagnare con un goal il suo nuovo debutto con la maglia del Torino,la stessa che lo lanciò da giovanissimo nel grande calcio.A completare il dominio totale del Toro un autorete del difensore del Brommapojkarna Jonsson che ha spianato la strada all'undici di Ventura,Darmian e il timbro dell'interessante venezuelano Josef Martinez,servito da un cross dello scatenato Molinaro.Adesso un nuovo avversario per Quagliarella e compagni nei playoff che concederanno l'accesso alla fase a gironi dell'Europa League:dall'urna di Nyon sono usciti i croati del RNK Split,la seconda squadra di Spalato,dopo il più famoso e temibile Hajduk Spalato,che si gioca anch'esso i playoff della seconda competizione europea per club.Un avversario che alla luce della compattezza e della forza degli uomini di Ventura non può certo spaventare
Se la Roma non riesce a spiccare il volo nei big match, venendo puntualmente ridimensionata, uno dei motivi risiede probabilmente nell'inesperienza ad alti livelli di alcuni titolari dell'undici tipo: giocatori come Ibanez, Villar e Karsdorp hanno mostrato ottime qualità nel corso della stagione, ma non hanno familiarità nel competere per traguardi come la qualificazione alla Champions League, proveniendo chi da mesi in panchina all'Atalanta, chi dalla seconda serie spagnola. Contro il Napoli mancavano, oltre a Veretout, Mkhitaryan e Smalling, due tra i più navigati nella rosa di Fonseca, anche se in campo c'erano comunque Dzeko e Pedro. Lo spagnolo in particolare era stato acquistato in estate a parametro zero dal Chelsea per rappresentare un valore aggiunto in termini di leadership e mentalità vincente, in virtù della sua sconfinata bacheca. Se da questo punto di vista non sembra aver particolarmente inciso sulla maturità del gruppo giallorosso, peraltro con più di un...
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