Quando vennero stilati i calendari utili al completamento delle 12 giornate restanti della Serie A, dopo la sosta forzata causa pandemia, la data cerchiata in rosso sul calendario di tutti era il 20 Luglio, giorno di Juventus-Lazio. Quel fatidico 20 Luglio è arrivato, ma quella che doveva essere nell'immaginario collettivo la partita decisiva per l'assegnazione dello Scudetto, non sarà che semplice match point per la Juve per chiudere il discorso e portarsi a casa il nono Tricolore consecutivo. Nessuno a Maggio aveva tenuto conto delle dinamiche anomale di questo spezzone di campionato, che hanno portato la Lazio a squagliarsi (e non per le temperature a cui si gioca), dopo essersi strenuamente battuta per riprendere, quando la classifica recitava ancora un -1 dalla vetta che autorizzava a sognare.
Rosa corta, infortuni non preventivati e cattiva gestione di giocatori in condizione precaria, disabitudine mentale ad avere non più solo la possibilità ma anche il dovere di lottare per un traguardo così grande: le ragioni del crollo verticale dei biancocelesti sono molteplici, e stasera la squadra di Inzaghi sarà chiamata ad offrire solo una prova di orgoglio, nulla di più, all'Allianz Stadium. Difficile pretendere altro perché Luis Alberto, centro di gravità del gioco degli aquilotti anche in questo momento difficile, è l'ultimo ad aggiungersi ad una lista di indisponibili che continua ad allungarsi drammaticamente; fortunatamente la qualificazione alla Champions è lì, ad un passo. Dal canto loro i bianconeri si vedono consegnare su un piatto d'argento l'occasione di mettere a tacere per un po' le critiche dopo un trittico di partite molto complicate, e di mettere in cassaforte un altro Scudetto grazie ai propri meriti e ai demeriti delle avversarie: della Lazio si è già detto, la stupenda Atalanta ha inserito le marce alte con ritardo, e l'Inter continua ad incarnare solo a tratti lo spirito e le idee del proprio allenatore, stesso problema curiosamente che ha Sarri con i suoi.
Vincere stasera paradossalmente potrebbe non essere neanche così necessario per la classifica, ma contro un avversario ridotto all'osso e in difficoltà psicofisica, qualsiasi risultato diverso dalla vittoria potrebbe alimentari scenari clamorosi per la panchina della Vecchia Signora del prossimo futuro.
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