Neanche il tempo di gioire per la terza vittoria consecutiva che ha allontanato l'ennesimo momento di crisi, che dalle parti di Trigoria si è già trovato un nuovo capro espiatorio per esacerbare gli animi di un ambiente che sembra aver bisogno di una polemica a tutti a costi per mantenersi vivo.
Il caso Zaniolo al centro dell'attenzione ovviamente, nato dal battibecco con Mancini al fischio finale della partita col Verona e alimentato dalla presa di posizione di Fonseca, che si è pubblicamente schierato col suo difensore perché non soddisfatto dallo spirito di sacrificio mostrato dal classe '99 dal suo ingresso in campo. Una tirata di orecchie dell'allenatore portoghese a un super talento come Zaniolo, che non è nè un santo nè un bad boy, ma semplicemente un giovane che ogni tanto ha bisogno di essere richiamato all'ordine, specie quando non rincorre l'avversario e rischia di essere espulso per un intervento al limite. Eppure quello che poteva essere derubricato ad episodio di campo come tanti, è stato ingigantito fino a diventare possibile anzi probabile motivo di rottura tra il 22 giallorosso e la Roma, attraverso tesi complottistiche che vedevano Fonseca come il braccio armato della società, desiderosa di gettare ombre sul giocatore, idolo della tifoseria, per avviare i discorsi sul fronte cessione. Una sequela di ricostruzioni fuori luogo in cui a onor del vero si sono tuffati non solo i tanto discussi media romani, ma anche le testate nazionali per cui l'accostamento di Zaniolo a Juventus e Inter è da mesi un piacevole passatempo, nonostante le continue dichiarazioni di amore del diretto interessato e di chi gli sta accanto, verso squadra e città. A Bologna Mihajlovic in conferenza stampa pochi giorni fa ha esortato a suo modo Orsolini, una delle stelle dei rossoblu, a darsi una svegliata, riservando ben pochi complimenti anche alla sua riserva Skov Olsen: nessuno però ha paventato addii, rotture o crisi nello spogliatoio. Questione di prestigio e di rilevanza mediatica della piazza si dirà, con tutto il rispetto per i felsinei.
Nelle ultime ore la "bufera" sembra essersi placata, con la pace fatta tra Mancini e Zaniolo, ma la Roma ancora una volta si deve chiedere per quanto le questioni tecniche passeranno in secondo piano rispetto a situazioni che ottengono una risonanza maggiore del dovuto, all'interno di un ambiente che non perde mai la voglia di farsi del male da solo.
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