Quando il calciomercato della Roma nel 2016 era ancora gestito dalle dotte mani di Walter Sabatini, il "gatto maculato" diventò un vero e proprio cult nella Capitale. La "manovra a coda di gatto maculato" altro non era che una strategia di finanza creativa per generare plusvalenze senza impoverire la rosa con cessioni di calciatori di primissimo piano. Le esigenze di bilancio, allora come nel 2020, sono un ritornello ricorrente a Trigoria.
Con un'operazione che si potrebbe definire di sabatiniana memoria, è stato raggiunto ieri l'accordo per la permanenza di Henrikh Mkhitaryan nella Città Eterna. La formula è abbastanza ambigua e si presta a interpretazioni: "L'As Roma è lieta di annunciare di avere esteso la durata del prestito di Henrikh Mkhitaryan fino alla fine della stagione in corso e di avere raggiunto un accordo preliminare per la permanenza del calciatore anche per il 2020/2021". L'accordo preliminare per la prossima stagione sta a indicare che l'armeno si svincolerà dall'Arsenal (era in scadenza 2021) a fine Agosto, dietro al pagamento di una penale non onerosa, per poi firmare con la Roma un contratto annuale da 3,5 milioni di euro, ma con opzione di rinnovo per almeno un'altra stagione: un colpo importante sia per rapporto qualità/prezzo sia per accontentare Fonseca, che ha speso parole importanti in favore della conferma del trequartista.
I Gunners presumibilmente avranno una corsia preferenziale se decidessero di affondare per Justin Kluivert o Cengiz Under, in cambio della fine anticipata del rapporto con un giocatore che considerava chiusa la sua avventura a Londra; ma il tutto non sarebbe stato possibile senza la regia e la mediazione dell'agente di Mkhitaryan, Mino Raiola, figura sempre più presente negli uffici di Trigoria e che potrebbe chiedere come favore di ritorno di portare uno dei suoi assistiti in cerca di sistemazione nella Capitale.
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