Sono giorni di riflessione in casa Lazio dopo il ko dell'Olimpico contro il Milan che potrebbe aver compromesso il sogno Scudetto. Il mantra è che una sconfitta, per quanto pesante, non cancella quanto fatto in una stagione straordinaria, e non potrebbe essere altrimenti. Ma questa stagione straordinaria, sarebbe potuta diventare trionfale (e non è detto che non possa ancora diventarlo) con una campagna di rafforzamento sul mercato di Gennaio?
Non è raro che le società quando si presenta il momento di fare uno sforzo per potenziare la squadra, si rifugino dietro il comodo ritornello che modificare gli equilibri di uno spogliatoio che funziona è sempre pericoloso. Nel caso particolare della Lazio la pandemia chiaramente ha rovinato i piani di Lotito e Tare. i biancocelesti si erano cullati nella convinzione di essere perfettamente competitivi con la rosa attuale nel contesto di una sola competizione e di una partita a settimana da disputare. L'emergenza sanitaria e la rimodulazione del calendario hanno sconvolto questi piani, ma hanno anche portato alla luce l'azzardo di questa pretesa: gli ultratrentenni Lulic e Leiva si sono infortunati prima della ripresa del campionato, così come la contemporanea squalifica di Immobile e Caicedo si sarebbe potuta verificare anche in condizioni normali, lasciando Simone Inzaghi con il solo Correa e l'inesperto Adekanye in attacco.
A onor del vero la Lazio, più di un pensierino a rinforzarsi a Gennaio l'ha fatto. Perché Tare non ha mai fatto mistero di essere andato a Londra per Giroud, senza riuscire a ottenere il sì del francese che è voluto rimanere al Chelsea, rinnovando in seguito anche il contratto. Nessun rancore e amici come prima, ma probabilmente esiste il rimpianto di non aver inseguito altri profili, di aver creduto che solo il campione del Mondo con la sua esperienza internazionale potesse rappresentare un quid in più al materiale umano già presente a Formello. Quando invece anche qualche innesto con meno appeal di Giroud avrebbe fatto comodo a Inzaghi, per consentirgli di fare la formazione senza l'ausilio dello staff medico.
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