Nello 0-4 sul campo della Spal è stato il giocatore più coccolato dai tifosi nerazzurri, che attraverso il potente strumento dei social hanno esaltato ogni sua giocata, ogni suo tocco vellutato, quasi a voler esorcizzare il rischio che quello che a Gennaio sembrava un colpo a cinque stelle si perda tra tatticismi, difficoltà di ambientamento, limiti caratteriali. Eriksen non è stato il migliore dei suoi al Mazza e la sua prestazione non è stata scintillante, soprattutto se si considera il livello dell'avversario; i dati però hanno evidenziato come il danese sia stato l'interista che ha corso di più a Ferrara escludendo che alla base delle sue difficoltà ci sia una questione di ritmo, considerazione opinabile già in partenza visti i migliori anni di carriera spesi in Premier con il Tottenham.
E allora tutti si chiedono dove stia il problema, è una questione di inserimento come dice Conte che ha messo l'accento sul carattere timido del suo trequartista? Oppure c'è un incompatibilità di fondo tra i due non risolvibile con il tempo, a meno che Eriksen non acquisisca un passaporto cileno e adotti un audace cresta come taglio di capelli?
Per la partita dell'Olimpico contro la Roma, che dirà molto sulle residue speranze Scudetto dell'Inter, l'ex Spurs rischia di scivolare di nuovo tra le riserve . Ma il paradosso è che Conte quando si gira verso la panchina non ha un Papu Gomez o un Luis Alberto da inserire al posto di Eriksen, bensì il buon Borja Valero, 35 anni all'anagrafe. Lo spagnolo non sta facendo mancare il suo contributo , ma puntare su di lui rischia di risultare pretenzioso se l'obiettivo è quello di impensierire chi sta al vertice. Non sono comunque escluse sorprese al momento delle formazioni ufficiali, con un motivo di curiosità in più rappresentato dal fatto che il danese ai tempi dell'Ajax ha ammesso di avere un debole per la Roma, grazie alle tante ore passate su Football Manager.
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