Esperienza, senso del gol, mentalità vincente, attributi. Caratteristiche che non si trovano facilmente in un solo giocatore ma che sono proprie di Mario Mandzukic. Il croato ha rescisso consensualmente pochi giorni fa il contratto che lo legava all'Al Duhail, stessa squadra di Mehdi Benatia; alzi la mano chi non ci ha fatto un pensiero in Serie A verrebbe da dire, e c'è da scommettere che tra allenatori e direttori sportivi sono in pochi a poter fare una simile affermazione.
L'attaccante ex Bayern e Atletico rappresenta un'occasione golosa a parametro zero, e il suo nome era stato evocato nelle ultime settimane dall'ambiente juventino, preoccupato dal digiuno di gol che ha portato alla finale persa di Coppa Italia. Mandzukic è stato grande protagonista del ciclo allegriano e ha lasciato a Torino diversi tifosi nostalgici delle sue gesta, ma l'addio dovuto alla scarsa funzionalità nelle idee di gioco di Sarri rende impraticabile anche solo la suggestione di un suo ritorno.
A Milano invece un suo ingaggio potrebbe essere preso eccome in considerazione, sia dal Milan che dall'Inter: i rossoneri presto dovranno valutare l'ingombranza di un accentratore come Ibra nel nuovo progetto targato Rangnick, e il croato potrebbe sostituirlo nel ruolo di chioccia dei più giovani. Nei nerazzurri di Conte invece per molti sarebbe perfetto, quell'iniezione di leadership e esperienza internazionale pronta all'uso che il tecnico chiede a gran voce.
Occhio anche alla Fiorentina che è alla ricerca di una punta di peso per il prossimo anno e che ambisce a un'altra operazione in stile Ribery. La concorrenza tuttavia non manca neanche dall'estero perché gli estimatori al Manchester United non gli sono mai mancati, e i Red Devils sono sempre a caccia di un centravanti affidabile che possa alternarsi con Anthony Martial.
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