Quando esce fuori il nome di Ghezzal, il rischio è sempre quello di rievocare quell'Abdelkader Ghezzal più noto agli appassionati della Serie A meno attenti e un po' meno aggiornati, per la militanza in tante squadre italiane, tra cui Siena e Bari, e dopo il ritiro anche per una partecipazione al reality show L'isola dei famosi. In realtà in famiglia quello dotato di maggior talento è sicuramente Rachid, di cui Abdelkader è fratello maggiore e anche agente, che dopo sei mesi da oggetto semi-misterioso, nelle ultime settimane sta cominciando a farsi apprezzare dai tifosi della Fiorentina.
Merito soprattutto di Beppe Iachini che principalmente nel post lockdown ha dimostrato di credere nelle doti del franco algerino, a cui la qualità non è mai mancata a differenza della continuità. In realtà anche Montella aveva provato ad affidarsi al prodotto del vivaio del Lione, ma senza ottenere grandi riscontri, come testimoniato dal fatto che Ghezzal non sia mai rimasto in campo per più di 54' sotto la sua gestione.
Dopo il cambio di allenatore l'ala mancina ha beneficiato nell'ultimo periodo del fitto calendario e di una certa disponibilità tattica che lo ha portato a essere impiegato (con risultati alterni) anche da mezzala, per avere più minutaggio: la magnifica punizione del Via del Mare è stata solo la scintilla finale, dopo che i primi bagliori già si erano intravisti contro la Lazio con una clamorosa traversa e contro il Sassuolo, con qualche spunto incastonato nel panorama di una partita difficile per la Viola. D'altronde il curriculum è da giocatore di un certo spessore; Lione, Monaco e Leicester. Nella stagione 15/16 la migliore annata nel club che lo ha cresciuto, poi le incomprensioni contrattuali e l'addio, seguito da esperienze ben remunerate ma fallimentari nel Principato e soprattutto al King Power Stadium, dove sognavano di aver trovato l'erede di Riyad Mahrez.
Proprio alle Foxes è ancora legato Ghezzal, e per convincere la Fiorentina ad esercitare un diritto di riscatto da 10 milioni, servirà continuare su questa linea fino a fine stagione, senza adagiarsi sugli allori di un talento che spesso si concede troppe pause.
Commenti