Definire la partita di domani sera allo Juventus Stadium tra Juventus e Roma decisiva è probabilmente esagerato,ma è chiaro che in ballo ci sono più dei tre punti,perchè con due squadre di questo livello che sembrano superiori a tutte le altre che incontreranno sul percorso,i due scontri diretti diventano una discriminante importante,non solo per un discorso di classifica ma anche su un piano psicologico.La Roma,molto cresciuta rispetto al 3-0 incassato a Torino l'anno scorso,non arriva certo a questa sfida con i ranghi della favorita,ma ha sicuramente la consapevolezza di potersela giocare,a maggior ragione dopo i prestigiosi risultati europei che hanno rinsaldato una fiducia nei propri mezzi già elevata.Garcia dovrà cercare di sfatare il tabù dello Stadium dove la Roma ha sempre perso malamente,anche con Luis Enrique e Zeman,per evitare che dopo questo scontro al vertice i giallorossi maturino un complesso di inferiorità nei confronti dei bianconeri,capaci di violare anche l'Olimpico la scorsa stagione quando i giochi per lo scudetto erano ormai stati fatti.La Juventus di Massimilano Allegri dal canto suo arriva a questo scontro dopo la sconfitta di Madrid,che ha parzialmente rovinato il perfetto inizio di stagione,infrangendo l'imbattibilità di squadra e di Buffon che ancora non aveva incassato reti.Tuttavia se in Europa la strada per crescere sembra essere ancora tortuosa,in Italia i bianconeri dettano ancora legge e se Allegri dovesse ottenere i tre punti,allora l'inerzia per la conquista del quarto scudetto nonostante i tantissimi punti ancora disponibile sarebbe inevitabilmente da parte della Juventus.Una vittoria infatti,in dipendenza però dalle dimensioni e dal modo in cui arriva,potrebbe portare al ridimensionamento della Roma,che se invece violasse la tana juventina potrebbe a tutti gli effetti candidarsi come favorita per il tricolore.Un pareggio invece lascerebbe tutto aperto,in attesa che qualcuno togli punti alle due corazzate del nostro campionato.In attesa del verdetto dello Juventus Stadium,speriamo che la sfida che coinvolge il meglio del nostro calcio offra un bello spettacolo.
Se la Roma non riesce a spiccare il volo nei big match, venendo puntualmente ridimensionata, uno dei motivi risiede probabilmente nell'inesperienza ad alti livelli di alcuni titolari dell'undici tipo: giocatori come Ibanez, Villar e Karsdorp hanno mostrato ottime qualità nel corso della stagione, ma non hanno familiarità nel competere per traguardi come la qualificazione alla Champions League, proveniendo chi da mesi in panchina all'Atalanta, chi dalla seconda serie spagnola. Contro il Napoli mancavano, oltre a Veretout, Mkhitaryan e Smalling, due tra i più navigati nella rosa di Fonseca, anche se in campo c'erano comunque Dzeko e Pedro. Lo spagnolo in particolare era stato acquistato in estate a parametro zero dal Chelsea per rappresentare un valore aggiunto in termini di leadership e mentalità vincente, in virtù della sua sconfinata bacheca. Se da questo punto di vista non sembra aver particolarmente inciso sulla maturità del gruppo giallorosso, peraltro con più di un...
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