Non si può dire che la Fiorentina abbia iniziato nel migliore dei modi questa stagione,anche se le attenuanti,vedi gli infortuni di Gomez,Rossi e Cuadrado,sono di quelle che contano per i viola.Nonostante l'avvio zoppicante in campionato però la squadra di Montella ritrova in Europa League,dove l'anno scorso ha davvero ben figurato,il suo habitat naturale,riscoprendo lo smarrito feeling con la porta oltre a non rinunciare mai all'impronta di bel gioco che l'allenatore dà alla sua squadra.L'uomo in copertina di questa Fiorentina formato Europa è il giovane Federico Bernardeschi,che dopo aver lasciato il segno nel convincente e rotondo 3-0 contro il Guingamp al Franchi,ha dato prova delle sue qualità al centro dell'attacco gigliato,andando nuovamente in rete nella fredda trasferta di Borisov contro la Dinamo Minsk.I bielorussi,alla loro prima apparizione nella fase finale di una competizione europea,sono sicuramente un avversario modestissimo,le occasioni avute sono frutto più di mancanza di attenzione dei viola che non di meriti propri,ma una trasferta così lontana e scomoda poteva rappresentare un ostacolo in più che Ilicic e soci hanno superato invece in scioltezza.Bene lo sloveno a segno,che dal suo approdo a Firenze è alla costante ricerca della continuità,e nell'ultimo periodo ha ricevuto non poche critiche,a cui si aggiunge la mancata convocazione con la Nazionale slovena.Buona la prestazione in regia anche di Alberto Aquilani,che ha sbloccato il match nel primo tempo.Nell'altra partita del girone che coinvolge i viola,affermazione meritata del Guingamp che in casa batte 2-0 il favorito Paok con la doppietta pregevole di Marveaux,rimettendo in discussione gli equilibri del gruppo,fatta eccezione per la Fiorentina che viaggia spedita verso il primo posto.
Se la Roma non riesce a spiccare il volo nei big match, venendo puntualmente ridimensionata, uno dei motivi risiede probabilmente nell'inesperienza ad alti livelli di alcuni titolari dell'undici tipo: giocatori come Ibanez, Villar e Karsdorp hanno mostrato ottime qualità nel corso della stagione, ma non hanno familiarità nel competere per traguardi come la qualificazione alla Champions League, proveniendo chi da mesi in panchina all'Atalanta, chi dalla seconda serie spagnola. Contro il Napoli mancavano, oltre a Veretout, Mkhitaryan e Smalling, due tra i più navigati nella rosa di Fonseca, anche se in campo c'erano comunque Dzeko e Pedro. Lo spagnolo in particolare era stato acquistato in estate a parametro zero dal Chelsea per rappresentare un valore aggiunto in termini di leadership e mentalità vincente, in virtù della sua sconfinata bacheca. Se da questo punto di vista non sembra aver particolarmente inciso sulla maturità del gruppo giallorosso, peraltro con più di un...
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