Nel dna di alcune squadre,o di alcune Nazionali,ci sono delle caratteristiche immutabili che neanche i cambi di gestione tecnica,i vari allenatori o commissari tecnici che si avvicendano sulle panchine possono sperare di mutare.Nel codice genetico della Nazionale italiana c'è la costante di dover faticare contro formazioni dal livello tecnico nettamente inferiore,superate nel migliore dei casi con un paio di reti che tuttavia non rispecchiano la differenza tra i valori assoluti dei giocatori.Così mentre l'Inghilterra a Wembley passeggia 5-0 su San Marino,l'Italia deve prendere per oro colato un 2-1 striminzito in casa contro l'Azerbaigian,dal momento che la vittoria è arrivata a dieci minuti dal fischio finale dopo l'autorete di Buffon che aveva complicato la partita.Quando gli attaccanti non pungono,troppo inconcludenti Immobile e Zaza,con l'attaccante del Sassuolo lezioso ed egoista a causa di un digiuno di goal che lo affligge,ci pensano i difensori a risolvere la partita:un'arma importante quella dei calci piazzati per gli azzurri,che si sono affidati alla testa di Chiellini,decisiva per due volte,per risolvere una partita che si stava per risolvere in una figuraccia complice il pasticcio tra lo stesso Chiellini e Buffon in occasione del pareggio azero sul primo pericolo del match.Contro una squadra organizzata ma modesta,l'Italia di Conte ha mostrato qualche passo indietro sul piano del gioco,venendo imbrigliata sulle fasce dove solitamente si sviluppano i maggiori pericoli e di conseguenza faticando a creare palle goal pulite.Solamente l'ingresso di uno scatenato Sebastian Giovinco,che ha colpito una traversa,ha dato una scossa all'attacco,che ha dato chiaramente l'impressione di essere più a suo agio contro una squadra che gioca come la Norvegia rispetto a una schierata a protezione del risultato come quella dell'Azerbaigian:non la migliore delle informazioni in vista di una partita come la prossima contro Malta,che dovrà evidenziare progressi sotto tanti punti di vista.
Arrivati all'ottava giornata il campionato francese sembra avere un padrone ben definito:non è come da pronostico il favoritissimo Paris-Saint Germain che stenta ad avere continuità,bensì l'inarrestabile Marsiglia del "loco" Bielsa,giunto alla sesta vittoria consecutiva.Dopo qualche affermazione facile e larga,i marsigliesi hanno dovuto faticare di più per avere la meglio del tosto Saint-Etienne,che l'Inter troverà sul suo cammino in Europa League,una delle squadre più regolari e ostiche del campionato guidata dal bravo Galtier,che alla fine si è dovuta però inchinare di fronte alle reti di Payet e Imbula.l'OM guarda tutti dall'alto con 19 punti,ma nonostante la serie di vittorie ancora non riesce ad andare in fuga a causa della regolarità del Bordeaux,che segue a quota 17.La squadra,che Sagnol ha preso in mano dopo la fine dell'era Gillot,è la rivelazione del campionato e nonostante i girondini siano sostanzialmente sempre gli stessi a causa di un mer...

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