In molti sulla sponda giallorossa del Tevere si stanno interrogando sulla situazione di Maicon,che dopo aver preso parte al tragico mondiale casalingo con la Nazionale brasiliana è in pratica sparito dai radar di Trigoria.E ciò a molti tifosi ma anche alla dirigenza romanista ha dato fastidio,visto che ai mancati allenamenti con la Roma ha fatto seguito l'amichevole giocata a Miami dalla Selecao del neo tecnico Dunga contro la Colombia,che l'ex terzino dell'Inter ha disputato quasi interamente.Oltre a questa bizzarra situazione,c'è da registrare il suo allontanamento dal team brasiliano per "motivi interni",ossia motivi disciplinari visto che Maicon è stato beccato in flagrante dopo una notte brava e rispedito a casa,alla luce ruolo che Dunga gli aveva ritagliato,chioccia ed esempio per i più giovani che chiaramente non è stato rispettato.Questa mancanza di professionalità mai riscontrata nel suo primo anno a Roma ha fatto sorgere leciti dubbi ai tifosi più scettici,o forse più avveduti:fosse che Maicon dopo un'esperienza da cancellare al Manchester City,si è rilanciato alla Roma,risultando un'esempio di applicazione dentro e fuori dal campo,solo perchè desideroso di prendere parte con la sua Nazionale ad un'esperienza unica come i mondiali disputati in casa?Questo ragionamento sembra aver stuzzzicato le menti anche di Sabatini e compagnia,fatto sta che le trattative per il rinnovo del contratto in scadenza 2015 sono state giustamente congelate.La Roma vuole prima verificare il suo rendimento sul campo ora che il Brasile per lui è ormai un sogno,e poi,eventualmente,ricompensarlo a fine stagione o giu di li con il prolungamento.
Se la Roma non riesce a spiccare il volo nei big match, venendo puntualmente ridimensionata, uno dei motivi risiede probabilmente nell'inesperienza ad alti livelli di alcuni titolari dell'undici tipo: giocatori come Ibanez, Villar e Karsdorp hanno mostrato ottime qualità nel corso della stagione, ma non hanno familiarità nel competere per traguardi come la qualificazione alla Champions League, proveniendo chi da mesi in panchina all'Atalanta, chi dalla seconda serie spagnola. Contro il Napoli mancavano, oltre a Veretout, Mkhitaryan e Smalling, due tra i più navigati nella rosa di Fonseca, anche se in campo c'erano comunque Dzeko e Pedro. Lo spagnolo in particolare era stato acquistato in estate a parametro zero dal Chelsea per rappresentare un valore aggiunto in termini di leadership e mentalità vincente, in virtù della sua sconfinata bacheca. Se da questo punto di vista non sembra aver particolarmente inciso sulla maturità del gruppo giallorosso, peraltro con più di un...
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