L'Italia ha superato senza troppi patemi il primo ostacolo,l'ostica trasferta in Norvegia,ma pur pensando a sè stessi,non fa mai male dare un'occhiata ai pericoli che la Nazionale troverà in questo suo cammino di qualificazione ad Euro 2016.Per la qualità tecnica e il tradizionale estro dei balcanici,la Croazia rappresenta sicuramente l'avversario più temibile di un girone che in ogni caso qualifica all'Europeo le prime due classificate.Modric e compagni hanno liquidato senza difficoltà in casa Malta per 2-0,indubbiamente non la squadra più probante per verificare la competitività della compagine croata.Oltre alla Croazia minacce particolari per l'Italia non sembrano esserci,visto che la Norvegia appena affrontata è un gruppo volenteroso e giovane ma ancora acerbo e poco dotato qualitativamente.Le altre due squadre che integrano il nostro gruppo sono Azerbaigian e Bulgaria,che si sono affrontate in questo primo turno.A Baku i bulgari hanno conquistato tre punti importanti per sperare nella partecipazione al torneo francese,uscendo vittoriosi nel finale per 2-1.Tuttavia è innegabile che l'età d'oro del calcio bulgaro sia passata da un pezzo,la loro Nazionale è priva di grandi individualità e punta sul collettivo,come già sa l'Italia che se l'è trovata contro nelle qualficazioni per i mondiali brasiliani,e il movimento giovanile,pur con qualche eccezione,fatica a produrre quel cambio generazionale di cui avrebbero estremamente bisogno.
Se la Roma non riesce a spiccare il volo nei big match, venendo puntualmente ridimensionata, uno dei motivi risiede probabilmente nell'inesperienza ad alti livelli di alcuni titolari dell'undici tipo: giocatori come Ibanez, Villar e Karsdorp hanno mostrato ottime qualità nel corso della stagione, ma non hanno familiarità nel competere per traguardi come la qualificazione alla Champions League, proveniendo chi da mesi in panchina all'Atalanta, chi dalla seconda serie spagnola. Contro il Napoli mancavano, oltre a Veretout, Mkhitaryan e Smalling, due tra i più navigati nella rosa di Fonseca, anche se in campo c'erano comunque Dzeko e Pedro. Lo spagnolo in particolare era stato acquistato in estate a parametro zero dal Chelsea per rappresentare un valore aggiunto in termini di leadership e mentalità vincente, in virtù della sua sconfinata bacheca. Se da questo punto di vista non sembra aver particolarmente inciso sulla maturità del gruppo giallorosso, peraltro con più di un...
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