La Roma è attesa tra poco meno di un'ora ad una partita di quelle che fanno tremare le gambe:nel bellissimo Etihad Stadium i giallorossi saranno ospiti del Manchester City,bisognoso dei tre punti dopo la sconfitta in Germania contro il Bayern Monaco.Totti e compagni arrivano a quest'appuntamento senza troppa pressione,visto lo scintillante debutto contro il Cska Mosca e i tre punti in cassaforte.Non c'è l'obbligo di vincere visto che l'appuntamento da non fallire per centrare una miracolosa qualificazione sarà presumibilmente il ritorno all'Olimpico contro la squadra di Pellegrini,ma c'è la volontà di capire fino a che punto è diventata grande:in Italia ormai solamente la squadra di Garcia riesce a tenere testa alla corazzata juventina,in Europa c'è da capire fino a che punto i giallorossi siano in grado di giocarsela contro le potenze europee nonostante qualche anno di assenza dai palcoscenici che contano davvero.Insomma quello di stasera è un vero banco di prova per capire le vere ambizioni della Roma,se davvero ci sono possibilità concrete di impensierire Manchester City e Bayern Monaco.Per sostenere questo test probante Garcia com'è noto deve convivere con tante assenze nonostante il recupero lampo di Iturbe,che andrà in panchina a osservare un tridente guidato da capitan Totti,che cercherà di segnare il primo goal della sua carriera in Inghilterra e di innescare Florenzi e Gervinho,e una difesa col tandem Manolas-Yanga Mbiwa,attesi a 90' tremendi contro Dzeko e compagnia.L'incognita pesante è legata al forfait di De Sanctis,in campo al suo posto Skorupski,finora visto col contagocce tra i pali giallorossi.
Se la Roma non riesce a spiccare il volo nei big match, venendo puntualmente ridimensionata, uno dei motivi risiede probabilmente nell'inesperienza ad alti livelli di alcuni titolari dell'undici tipo: giocatori come Ibanez, Villar e Karsdorp hanno mostrato ottime qualità nel corso della stagione, ma non hanno familiarità nel competere per traguardi come la qualificazione alla Champions League, proveniendo chi da mesi in panchina all'Atalanta, chi dalla seconda serie spagnola. Contro il Napoli mancavano, oltre a Veretout, Mkhitaryan e Smalling, due tra i più navigati nella rosa di Fonseca, anche se in campo c'erano comunque Dzeko e Pedro. Lo spagnolo in particolare era stato acquistato in estate a parametro zero dal Chelsea per rappresentare un valore aggiunto in termini di leadership e mentalità vincente, in virtù della sua sconfinata bacheca. Se da questo punto di vista non sembra aver particolarmente inciso sulla maturità del gruppo giallorosso, peraltro con più di un...
Commenti