Esattamente una settimana fa, la Roma veniva considerata dalla stampa più ottimistica una potenziale concorrente per lo Scudetto in virtù della posizione in classifica e del pareggio appena ottenuto con carattere contro l'Inter. Sette giorni dopo, in casa giallorossa regna il caos a seguito del doloroso ko nel derby e dell'imbarazzante eliminazione in Coppa Italia con annesso pasticcio della sesta sostituzione nei tempi supplementari. Sono saltate le teste di Gianluca Gombar e Manolo Zubiria ma le nuvole non si sono affatto diradate sopra Trigoria, anzi.
Senza volersi addentrare nelle corpose ricostruzioni dei media della Capitale che in questi giorni hanno finito l'inchiostro raccontando di ammutinamenti, allenamenti sotto accusa, colloqui fiume per discutere la posizione di Fonseca, una delle spine principali nel fianco del tecnico portoghese, la cui posizione in panchina traballa parecchio, sembra essere il rapporto (suo e del suo staff) con Edin Dzeko. Il bosniaco non è stato convocato per la partita-verità contro lo Spezia ufficialmente per una contusione, un piccolo infortunio che rafforza le convinzioni dei più sospettosi a proposito delle tensioni post figuraccia infrasettimanale. Che Fonseca non sia l'allenatore dei sogni del capitano romanista non è un mistero d'altronde, sin dalle dichiarazioni fortemente polemiche dopo la sconfitta col Siviglia "Oggi mi ha deluso tutto. Ci hanno mangiato in tutto. Risposte? C'è chi ha questo compito, io devo giocare e sono deluso, non abbiamo capito che era difficile giocare da dietro e abbiamo provato a farlo per tutta la partita". In mezzo un'estate con le valigie in mano, e un trasferimento (l'ennesimo) saltato solo per incastri di mercato sfumati con Juventus e Napoli.
Alle 17 di domani i veleni, i litigi, gli scontri verbali veri o presunti potrebbero venire prepotentemente a galla o essere messi in soffitta, e la Roma ha una strada sola da percorrere per evitare la peggiore delle ipotesi: vincere.
Senza volersi addentrare nelle corpose ricostruzioni dei media della Capitale che in questi giorni hanno finito l'inchiostro raccontando di ammutinamenti, allenamenti sotto accusa, colloqui fiume per discutere la posizione di Fonseca, una delle spine principali nel fianco del tecnico portoghese, la cui posizione in panchina traballa parecchio, sembra essere il rapporto (suo e del suo staff) con Edin Dzeko. Il bosniaco non è stato convocato per la partita-verità contro lo Spezia ufficialmente per una contusione, un piccolo infortunio che rafforza le convinzioni dei più sospettosi a proposito delle tensioni post figuraccia infrasettimanale. Che Fonseca non sia l'allenatore dei sogni del capitano romanista non è un mistero d'altronde, sin dalle dichiarazioni fortemente polemiche dopo la sconfitta col Siviglia "Oggi mi ha deluso tutto. Ci hanno mangiato in tutto. Risposte? C'è chi ha questo compito, io devo giocare e sono deluso, non abbiamo capito che era difficile giocare da dietro e abbiamo provato a farlo per tutta la partita". In mezzo un'estate con le valigie in mano, e un trasferimento (l'ennesimo) saltato solo per incastri di mercato sfumati con Juventus e Napoli.
Alle 17 di domani i veleni, i litigi, gli scontri verbali veri o presunti potrebbero venire prepotentemente a galla o essere messi in soffitta, e la Roma ha una strada sola da percorrere per evitare la peggiore delle ipotesi: vincere.
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